JP Morgan Chase, Wells Fargo e Citigroup sono le tre grandi banche d’affari Usa che lo scorso venerdì hanno inaugurato la stagione delle trimestrali a Wall Street.
La diffusione di questi risultati, oltre ad aver condizionato l’andamento dei titoli direttamente coinvolti, era molto attesa ai fini della valutazione sullo stato generale del sistema bancario Usa soprattutto in relazione alla tenace politica dei tassi alti che la FED continua a seguire.
Vediamo allora come sono andate queste tre trimestrali.
Trimestrale JP Morgan: oltre le attese gli utili e i ricavi
JP Morgan ha chiuso il secondo trimestre con una crescita molto solida sia dei ricavi che degli utili. Entrambe le voci hanno battuto le attese degli analisti. Merito dell’ottima performance è stato dell’investment banking che, grazie al ritorno delle operazioni di finanza straordinaria e alla partecipazione del colosso bancario alla rete di carte di credito Visa, è riuscito ad ottenere un ottimo ritorno.
Scendendo più nel dettaglio, nel trimestre in oggetto i ricavi sono stati pari a 50,1 miliardi di dollari, il rialzo del 22 per cento rispetto a un anno fa. Il dato ha battuto le attese degli analisti che erano ferme a 41,93 miliardi di dollari. A livello di singola area di business molto bene è andato il segmento Corporate che ha segnato un balzo del 172 per cento dei ricavi passando da 3,72 a 10,12 miliardi di dollari grazie proprio alla citata collaborazione strategica con Visa sui pagamenti con le carte di credito.
Rialzo a doppia cifra anche per l’utile netto che nel secondo trimestre è stato pari a 18,15 miliardi di euro con un aumento del 25 per cento rispetto ai 14,47 miliardi dell’anno precedente. Di conseguenza l’utile per azione è ammontato a 6,12 dollari, il 29 per cento in più anno su anno.
Nel corso della presentazione dei conti alla comunità finanziaria, il numero uno Jamie Dimon pur affermando che i risultati conseguiti sono stati ottimi, ha messo in evidenza che quadro generale è stato più impegnativo del previsto tanto da spingere il management a restare molto vigile sui possibili rischi derivati da una situazione geopolitica molto complessa. Secondo il CELO, inoltre la pressione delle forze inflazionistiche resta molto alta e non è da escludere che la FED possa anche decidere di lasciare il costo del denaro su livelli alti.
Trimestrale Citi: reddito bancario migliore delle stime
Ottime indicazioni sono arrivate anche dalla trimestrale di Citi. La banca ha chiuso il trimestre con un utile per azione EPS pari a 1,52 dollari contro gli 1,4 dollari attesi dagli analisti. E’ stato invece in linea con le stime il fatturato trimestrale che si è attestato a 20,1 miliardi di dollari.
Scendendo più nel dettaglio, i ricavi delle attività bancarie sono ammontati a 1,63 miliardi di dollari contro gli 1,55 miliardi attesi dal consensus mentre il fatturato della divisione di trading sull’azionario è salito del 37 per cento attestandosi a quota 1,522 miliardi di dollari. In rialzo anche le attività di investment banking si sono attestate a quota 853 milioni di dollari. Quest’ultimo parametro, però, è stato leggermente più basso dei 870,4 milioni previsti.
Scendendo nel conto economico, il valore totale dei prestiti erogati dalla banca è ammontato a 687,7 miliardi di dollari contro 680,54 miliardi attesi dagli analisti mentre il fatturato dei servizi è stato di 4,68 miliardi di dollari, leggermente sotto ai 4,82 miliardi previsti. Per finire, il fatturato della gestione patrimoniale è ammontato a 1,81 miliardi di dollari contro gli 1,73 miliardi previsti.
La trimestrale Wells Fargo ha deluso le attese
Peggio delle stime della vigilia è stata invece la trimestrale di Wells Fargo. La banca ha chiuso il periodo di riferimento con un margine di interesse a quota 11,92 miliardi di dollari in calo del 9 per cento rispetto a un anno fa. Grazie alla buona performance dell’attività di investiment banking, però, il fatturato di Welss Fargo è stato pari a 20,69 miliardi di dollari contro i 20,29 attesi dal mercato.
Prestazione positiva anche dall’utile netto che è salito da 4,91 miliardi di un anno fa a 4,94 miliardi con un utile per azione che si è attestato a 1,33 dollari, battendo le attese della vigilia. Nel secondo trimestre 2024 la banca ha proceduto con l’accantonamento di 1,24 miliardi di dollari da destinare a perdite future sui crediti.
Allargando il raggio di esame dal secondo trimestre 2024 a tutto il primo semestre, il reddito netto da interessi è ammontato a 24,15 miliardi di dollari contro i 26,5 miliardi di un anno fa mentre l’utile netto di è attestato a 9,53 miliardi contro i 9,93 miliardi di dollari di un anno fa.
Per la cronaca la pubblicazione dei conti trimestrali delle banche d’affari americane proseguirà oggi 15 luglio con i risultati di Goldman Sachs mentre domani sarà la volta dei risultati di Morgan Stanley e di Bank of America. Considerando che tutte queste banche presentano una grande capitalizzazione di mercato, la diffusione dei risultati trimestrali di queste quotate rappresenta certamente una grande occasione operativa per i trader.
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