L’evento clou di questa settimana è stato rappresentato dalla pubblicazione, avvenuta ieri, del dato sull’inflazione Usa nel mese di luglio 2022. Proprio questo market mover ha consentito alla borsa di Wall Street di chiudere in forte rialzo (vedremo dopo i dati nel dettaglio) spianando la strada anche alla volata degli indici europei (il Ftse Mib ha chiuso avanti di 1 punto percentuale dopo che, fino al momento precedente alla pubblicazione del CPI, era immobile sulla parità).
Le performance messe a segno dai mercati azionari occidentali sono le dimostrazione che gli investitori abbiano gradito il dato sull’inflazione. Proprio dal CPI Usa di luglio è necessario partire se si vuol provare a tracciare una possibile evoluzione della dinamica di Wall Street. Insomma non è possibile stabilire se è meglio preferire una strategia long trading o una short, senza comparare il dato sull’inflazione Usa con le stime della vigilia e le performance precedenti.
Inflazione Usa di luglio in primo piano
Nel mese di luglio, l’inflazione americana si è attestata al +8,5 per cento rispetto all’anno precedente contro il +9,1 per cento di giugno. Siamo sempre su dati molto alti ma (ed è questo ciò che hanno apprezzato gli investitori) per la prima volta da mesi, il CPI non è cresciuto rispetto al dato del mese precedente.
C’è anche un secondo aspetto che sicuramente i traders hanno preso in considerazione. L’inflazione attesa dagli analisti per il mese di luglio era pari all’8,7 per cento. Anche in questo caso siamo quindi dinanzi ad un piccolo “record”: per la prima volta da mesi, il dato effettivo è stato più basso rispetto a quello ipotizzato.
Tirando quindi le somme: l’inflazione degli Stati Uniti di luglio è stata più bassa delle stime e inferiore rispetto a quella del mese precedente.
Questa performance è un segnale concreto circa la possibilità che il CPI americano possa effettivamente essere arrivato al suo massimo nel mese di giugno e che da luglio sia iniziato un calo. Se tale ipotesi dovesse corrispondere alla realtà, si aprirebbero prospettive molto interessanti per borsa (Wall Street in testa) e Forex.
Secondo Craig Erlam, analista di mercato senior, Regno Unito e EMEA, OANDA, sebbene non ci si debba lasciar trasportare troppo dai dati, con un’inflazione complessiva ancora all’8,5 per cento e un’inflazione di fondo al 5,9 per cento, si è certamente in presenza di un inizio che, tra l’altro, atteso da molto tempo.
Reazione di Wall Street al dato sull’inflazione di luglio
Come abbiamo già accennato in precedenza, la borsa di Wall Street ha reagito molto bene al dato sull’inflazione Usa. Il Dow Jones ha infatti chiuso in rialzo dell’1,63 per cento a quota 33.310 punti, l’S&P 500 avanti del 2,13 per cento a 4.210 punti e il Nasdaq in progressione del 2,89 per cento a quota 12.855 punti.
Tecnicamente a New York hanno prevalso gli acquisti perchè inflazione più bassa potrebbe significare banche centrali più accomodanti e un rialzo dei tassi da parte della FED meno aggressivo rispetto a quello effettuato fino ad ora.
Questo ragionamento è stato valido sono ieri oppure è destinato ad essere valido anche per le prossime settimane? In altre parole è meglio impostare strategie long o short trading dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione Usa di luglio?
Long o short trading dopo il CPI Usa?
Tanto per iniziare sfatiamo una convinzione che oggi viene lasciata trapelare su molti media. Vero è che la borsa di Wall Street ieri ha segnato un forte rialzo, tuttavia non va dimenticato che il mercato azionario americano è in ripresa già da metà giugno.
I motivi del rilancio possono essere due: o un rimbalzo tecnico interno al bear market (ipotesi peggiore perchè implica uno scenario ribassista) o la ripresa del trend rialzista (ipotesi migliore poichè implica uno scenario positivo). Difficile dire quale sia la giusta interpretazione. Se è vero che ci sono dei fattori che lasciano ben sperare è altrettanto vero che ci sono degli elementi che invece invitano alla cautela.
Nella giornata di ieri è però accaduto qualcosa di molto importante: per la prima volta dal mese di dicembre ossia da quando ha avuto ufficialmente inizio il Bear Market, la borsa di Wall Street ha chiuso in verde a seguito del rilascio del dato sull’inflazione. In tutti i mese precedenti, infatti, alla pubblicazione del CPI ha sempre corrisposto in calo di Wall Street.
Questo è un segnale molto interessanti. Cosa fare quindi? A prescindere dalla domanda che abbiamo sollevato all’inizio, una buona strategia potrebbe essere quella di inserire in portafoglio le azioni che sono disponibili a buon prezzo. I titoli tech, ad esempio, presentano valutazioni interessanti. Tra l’altro per fare trading online sulle azioni oggi non è neppure necessario pagare commissioni grazie alla proposta del broker eToro (clicca qui per andare sul sito ufficiale).
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