Inizia in salita la sessione di borsa di Twitter e quella di Tesla. Entrambe le quotate sono al centro di prese di profitto dopo la prestazione robusta di ieri. Dopo mezzora dall’avvio degli scambi a Wall Street, il titolo Twitter segna un ribasso del 2,3 per cento attestandosi a quota 50,8 dollari. Rosso anche per Tesla che sta lasciando sul parterre il 3,8 per cento attestandosi a quota 240 dollari.
Mentre il calo di Twitter era stato anticipato dall’andamento del premarket (durante il quale le quotazioni del social erano arrivate a perdere lo 0,6 per cento, quello di Tesla è più inatteso visto che nel pre-market la quotata guidata da Musk registrava un balzo dell’1,6 per cento.
Il fatto che entrambi i titoli siano già al centro di realizzi dopo la fiammata di ieri innescata dal colpo di scena nella vicenda Musk-Twitter, è la dimostrazione di quanta volatilità e quanta incertezza ci siano sul mercato Usa. In altri tempi, uscite come quella effettuata ieri da Musk (con il patron di Tesla che, praticamente, si è detto pronto a comprare il pacchetto di maggioranza di Twitter alle stesse condizioni che aveva rifiutato ad aprile) avrebbero garantito visibilità ai titoli coinvolti per lungo tempo e non certo per una sola seduta.
Nell’era dei tassi alti della FED, però, le vecchie leggi non sono più valide e ciò spiega perchè già oggi sia le azioni Twitter che le Tesla debbano fare i conti con i realizzi.
Quanto detto non significa che non esistano motivi per speculare sulle azioni Twitter e Tesla. Come insegnano gli analisti di eToro, infatti, è nei momenti di maggiore volatilità che si creano le migliori occasioni per fare trading. Ovviamente investire in un contesto caratterizza da repentini cambi di rotta significa anche farsi carico di un certo rischio.
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Musk comprerà Twitter per 44 miliardi di dollari
La notizia ieri ha fatto il giro del mondo: Elon Musk, smentendo se stesso, ha deciso di comprare Twitter al prezzo concordato di 44 miliardi di dollari. Se all’inizio erano solo alcune indiscrezioni di stampa a paventare questa ipotesi, successivamente è stata una lettera dello stesso Musk a Twitter a confermare tutto. Il dietro-front di Musk è sicuramente uno snodo fondamentale nella vicenda dell’acquisizione di Twitter. Fermo restando questo aspetto, ci sarebbero dei punti interrogativi sugli aspetti finanziari dell’intera operazione. Secondo Gary Black, un managing partner di The Future Fund LLC, Elon Musk non è in grado di completare l’acquisto di Twitter in tempi rapidi. Musk, infatti, prima di procedere con l’acquisizione di Twitter, dovrà per forza vendere azioni Tesla per complessivi 5,4 miliardi di dollari.
Ad oggi, infatti, le azioni Twitter presenti sul mercato sono 765,246 milioni. Di queste appena 73,115 milioni (per un valore di 3,963 miliardi di dollari) sono in mano a Musk. Il patron di Tesla, quindi, necessita di altri 37,5 miliardi di dollari per comprare le azioni di Twitter residue in circolazione in modo tale da diventare l’effettivo proprietario del social.
Ricordiamo che Musk ha già venduto 15,4 miliardi di dollari di azioni ed ha anche ottenuto un finanziamento di altri 7,1 miliardi di dollari. A conti fatti, quindi, il magnate dovrà vendere ulteriori 5,4 miliardi di dollari di azioni Tesla. C’è però un problema: fino all’annuncio dei prossimi conti trimestrali di Tesla, non ci sono finestre utili per eseguire una simile operazione. Da qui l’inevitabilità di tempi lunghi.
Una stima che, paradossalmente, potrebbero non essere negativa per i trader che operano in ottica speculativa sull’azionario. Tempi lunghi significa maggiore volatilità.
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