Non è un buon momento per le azioni Tesla. La quotata dell’auto elettrica ha mandato in archivio la sessione di ieri con una flessione di quasi 3 punti percentuali. Come si può vedere dal grafico in basso, i prezzi attuali delle azioni Tesla sono più bassi di quasi 40 dollari rispetto a quelli di inizio mese. Attualmente per comprare un’azione Tesla sono necessari 191 dollari mentre l’1 novembre il titolo scambiava a 227 dollari. Considerando solo le ultime 5 sedute, la flessione di Tesla è stata pari al 15 per cento.
Alla luce di questo numeri, la tentazione di approfittare delle attuali valutazioni per comprare a sconto può essere alta. Teoricamente nulla da obiettare visto che è proprio nei momenti di ribasso dei prezzi di un asset che conviene aprire posizioni rialziste. Praticamente, però, il discorso si fa più complesso poichè occorre verificare se ci sono o no i presupposti per un recupero delle quotazioni di Tesla. Da inizio anno ad oggi il titolo ha perso oltre il 50 per cento del suo valore. Giusto per avere un’idea è sufficiente considerare che i primi di gennaio Tesla era scambiata a 400 dollari, oltre il doppio dei valori attuali.
Tesla richiama veicoli Model S e Model X
La nuova ondata ribassista che si è accanita su Tesla è scaturita da una notizia diffusa ieri su massicci richiami di alcuni modelli auto. Nessun mistero a riguardo visto che è stato lo stesso colosso guidato da Musk ad annunciare il richiamo di 40.000 veicoli Model S e Model X del periodo 2017-2021.
La società, con una nota, ha affermato che i veicoli richiamati potrebbero avere problemi col servosterzo su strade dissestate o anche dopo aver semplicemente preso una buca. Del resto la stessa National Highway Traffic Safety Administration ha evidenziato come il problema del servosterzo potrebbe rendere necessari maggiore sforzi da parte del guidatore soprattutto a basse velocità con conseguente incremento del rischio incidenti.
Ma i guai per Tesla non sono arrivati solo dal fronte dei rischiami. Le catene di approvvigionamento cinesi rischiano infatti di traballare a seguito della decisione della autorità di Pechino di confermare la politica zero covid 19. Il ritorno delle restrizioni potrebbe impattare sulla produzione e quindi sulle consegne di auto Tesla.
E siccome non c’è due senza tre, i prezzi delle azioni Tesla negli ultimi giorni sono finiti sottopressione anche a causa della recente acquisizione di Twitter da parte di Musk. Dal giorno in cui il patron di Tesla ha annunciato di aver rilevato il social network (con tutte le implicazione che tale operazione ha comportato), il prezzo delle azioni Tesla è precipitato ai minimi da novembre 2020.
Come si spiega questa correlazione tra i due eventi? Lasciando perdere le suggestioni psicologiche sul fatto che Tesla verrebbe punita per la stessa decisione di Musk di comprare Twitter, la verità è che ail mercato sembra essere preoccupato per i possibili effetti negativi derivanti dalle modalità di finanziamento attraverso le quali Musk è riuscito a comprare Twitter. Questo è il punto critico e su questo punto non è da escludere che possano esserci delle evoluzioni nei prossimi giorni.
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