Il settore tecnologico è stato tra i peggiori dell’S&P 500 nel 2022, ma secondo il noto esperto finanziario Jim Cramer, è proprio questo settore a migliorare le sue prospettive nel 2023, soprattutto una volta che si sarà superata la prima metà dell’anno.
Nell’anno che si accinge a conclusione, d’altronde, l’aumento dei tassi di interesse ha rappresentato una dura sfida per il tech, calato del 27% su base annua, facendo meglio solamente dei settori dei beni di consumo discrezionali, in calo del 36,2%, e dei servizi di comunicazione, in calo del 40,3%.
Tuttavia, nel 2023 le cose potrebbero cambiare, almeno per alcuni big. Per esempio, gli utili del secondo trimestre fiscale 2023 di Oracle, pubblicati la scorsa settimana, sono stati particolarmente brillanti. Oggi il titolo viene venduto a meno di 17 volte gli utili a termine e anche se il software aziendale non è certo il settore preferito da molti analisti, questa azione potrebbe riservare buone sorprese agli investitori.
Il secondo titolo che Cramer ha dichiarato di apprezzare è quello di Broadcom, grazie anche alla strategia di diversificazione intrapresa, che comprende l’accordo per l’acquisizione di VMware. Le azioni Broadcom hanno anche un rendimento da dividendo di circa il 3,3%, che permette agli investitori di essere pazienti, mentre l’acquisizione passa attraverso la revisione normativa. La società ha anche annunciato di recente un programma di riacquisto di azioni per 10 miliardi di dollari.
Terza e ultima azione individuata da Cramer è quella di Palo Alto Networks, che sebbene non faccia parte dell’S&P 500 ha attirato le attenzioni dell’esperto, che ha dichiarato di ritenere che si tratti della società di cybersicurezza meglio gestita, operante in un settore che ha una capacità di tenuta a lungo termine nell’era digitale. Sebbene il mese scorso Palo Alto Networks abbia riportato risultati migliori del previsto, Cramer ha osservato che il titolo non è troppo lontano dal suo minimo di chiusura di 52 settimane, pari a 142,21 dollari, raggiunto il 4 novembre.
Azioni tech da comprare nel 2023: top pick di Cantor Fitzgerald
Anche Cantor Fitzgerald ha fatto il punto sulle azioni del settore tech da comprare nel 2023. La premessa di questo analista è del tutto simile a quella del citato Jim Cramer: il 2022 è stato un anno terribile per i titoli tecnologici che si sono trovati a fare i conti con uno dei ribassi più ampi da molti anni a questa parte.
Detto questo, ci sono però alcuni titoli che nel 2023 potrebbero addirittura sovraperformare. Ad esempio nel settore software, la società d’investimenti ha scelto Udemy Inc come sua Top Pick. Il motivo della preferenza accordata è molto semplice: il mercato attualmente sta troppo sottovalutando il settore dell’istruzione online e quindi ci sono ottimi margini di crescita nel nuovo anno.
Nell’ambito del settore del fintech, invece, la quotata preferita dall’analista è Grid Dynamics Holdings. Ancora Digi International Inc è la top pick di Cantor Fitzgerald nel comparto fintech mentre Riot Blockchain Inc e la preferita del settore delle criptovalute.
Nel settore industriale e mobilità la preferenza va a Rivian Automotive, società che, secondo l’analista, può trarre beneficio da vari punti di forza a partire dall’ampia liquidità disponibile fino ad arrivare al fondamentale sostegno di Amazon. Il colosso di Bezof ha in mano circa il 17 per cento della società. Da tenere conto anche del fatto che il mercato sottovaluta l’accesso di Rivian Automotive ai fondi federali che RIVN. Nel complesso Cantor Fitzgerald ritiene che la quotata presenti un rapporto tra rischio e decisamente interessante alla luce di quelle che sono le valutazioni attuali.
E concludiamo con il settore software per la sicurezza e le infrastrutture. In questo comparto la top pick di Cantor Fitzgerald coincide con la preferita di Jim Cramer: si tratta di Palo Alto Networks Inc. Secondo gli esperti l’attuale valutazione di PANW offre un ottimo punto di ingresso per i trader che hanno l’intenzione di aggiungere una posizione core nello spazio della cybersicurezza.
Azioni tech classiche: che fine faranno nel 2023?
Come avranno certamente notato i nostri lettori più attenti, dalle due liste di titoli tech preferiti, mancano del tutto i tecnologici. Che fine hanno fatto? Non è un mistero che per i grandi colossi tech il 2022 di borsa sia stato un anno drammatico. Le prospettive per il 2023 non sono delle migliori. Ma facciamo parlare i multipli.
Oggi le azioni Apple scambiano a un multiplo di oltre 21 volte gli utili attesi, una valutazione cara ma distantissima dalle oltre 40 volte del terzo trimestre 2020. Le azioni Tesla sono invece a oltre 30 volte ma anche in questo caso siamo lontanissimi dai massimi di meno di 2 anni fa. Poi c’è Microsoft che vale 24 volte (ma un anno fa valeva 40 volte) quindi Amazon che vale 76 volte, contro le 50 volte un anno fa e le 120 volte di fine 2020 e per finire Alphabet che oggi ha un multiplo di 18 volte, nettamente sotto le 20-25 volte degli ultimi anni. Con queste premessa, stabilire quale sia il prezzo giusto non è affatto semplice. Per l’indice S&P 500 siamo su un multiplo di 16 volte contro una media storica di oltre 19 volte.
Una cosa però possiamo dirla: i multipli faranno i conti con le trimestrali Usa che verranno pubblicate tra un paio di settimane. Con utili sopra le attese, i multipli verranno considerati sostenibili. Ma se invece i conti trimestrali dovessero deludere le stime, allora i multipli dei grandi gruppi teck andranno giù (e il crollo delle quotazioni avviato nel 2022 non potrà che proseguire).
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