Restano buone le previsioni degli analisti sull’andamento delle azioni Nvidia, ma non mancano i timori da parte di alcuni esperti, in considerazione della probabile rielezione dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Il timore è addirittura che Nvidia possa registrare un vero e proprio crollo se il tycoon dovesse riconquistare il suo posto alla Casa Bianca, e questi timori non sono poi così infondati se si pensa all’effetto delle sue recenti dichiarazioni riguardanti Taiwan.
Donald Trump farà crollare le azioni Nvidia?
Non è certo possibile affermare con assoluta certezza che in caso di rielezione di Donald Trump le azioni Nvidia crolleranno, ma ci sono diversi analisti che temono seriamente che questo scenario si concretizzi.
Di recente è stata ventilata la possibilità che si decida di introdurre nuove restrizioni commerciali, inoltre la prospettiva di un divieto di esportazione verso la Cina dei chip Nvidia AI HGX-H20 potrebbe costare alla compagnia qualcosa come 12 miliardi di dollari in ricavi.
Quello che il governo degli Stati Uniti vorrebbe riuscire ad ottenere è in realtà una riduzione dell’accesso da parte della Cina alla tecnologia avanzata, e le GPU prodotte da Nvidia sono fondamentali per molte applicazioni di intelligenza artificiale, motivo per cui sono finite sotto i riflettori.
Ed è qui che arriva la recente dichiarazione di Donald Trump, il quale ha affermato, la settimana scorsa, che Taiwan dovrebbe pagare per la protezione degli Stati Uniti dagli interessi di Pechino. Gli effetti di questa dichiarazione sulle azioni Nvidia non si sono fatti aspettare, con il titolo che ha perso il 6.6% nel giro di poche ore, per un totale di 206 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato andati in fumo.
A rischio non solo azioni Nvidia
A correre il rischio di affrontare un drastico calo non sono solo le azioni Nvidia, ma anche quelle di altre importanti realtà tech made in USA. Tra queste ricordiamo colossi come Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), Tokyo Electron e ASML, che hanno subito perdite consistenti proprio come conseguenza delle dichiarazioni di Donald Trump.
Bisogna tener conto del fatto che Taiwan ricopre un ruolo di primaria importanza nel settore tech, con oltre il 60% della produzione dei semiconduttori su scala globale, e il 92% di quelli avanzati. Se dovessero concretizzarsi i temuti scenari di instabilità geopolitica nella Regione le ripercussioni globali sarebbero molto pesanti.
Gli Stati Uniti potrebbero decidere di introdurre nuove restrizioni, e lo stesso Donald Trump non ha mai nascosto l’intenzione di usare una linea dura nei confronti di Pechino.
In teoria, Nvidia gode di ottima salute, con importanti analisti che prevedono un trend assolutamente positivo. Prendiamo gli analisti di Piper Sandler e Loop Capital, per esempio, che mantengono una visione ottimistica per il colosso tech statunitense. Il primo dei due ha infatti recentemente aumentato il target price delle azioni Nvidia da 120 a 140 dollari, sulla base delle previsioni di crescita connesse alla nuova architettura Blackwell.
Quanto a Loop Capital, il target price è stato alzato da 120 a 175 dollari, per via della capacità dell’azienda di realizzare utili importanti al di sopra delle previsioni medie del mercato, che indicano la possibilità di una crescita del 42%.
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