L’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati ha dichiarato di opporsi all’accordo di acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft poiché lesivo della concorrenza nel nascente mercato del cloud gaming.
Secondo la CMA, infatti, Microsoft potrebbe rendere i giochi di Activision esclusivi per la sua piattaforma di cloud gaming, Xbox Game Pass, tagliando di fatto la distribuzione ad altri importanti operatori del settore.
Ricordiamo che il cloud gaming è una tecnologia che permette ai giocatori di accedere ai giochi tramite i server remoti delle aziende, senza doverli scaricare o possedere fisicamente, ma fruendone in streaming come si farebbe con un film su Netflix. Sebbene la tecnologia sia ancora agli albori (la stessa Microsoft è in fase di test, sebbene già fruibile a tutti gli utenti), la società statunitense punta molto sul fatto che diventerà il principale modo di giocare.
“Permettere a Microsoft di assumere una posizione così forte nel mercato del cloud gaming proprio quando questo inizia a crescere rapidamente rischierebbe di compromettere l’innovazione che è fondamentale per lo sviluppo di queste opportunità“, ha dichiarato la CMA in un comunicato stampa di poche ore fa.
Microsoft ha già offerto alla CMA alcuni rimedi nel tentativo di risolvere le sue preoccupazioni ma l’autorità di regolamentazione ha respinto le proposte.
La rabbia di Microsoft: l’authority non conosce il mercato?
La reazione di Microsoft è stata piuttosto aspra, con il vicepresidente e presidente della società, Brad Smith, che ha dichiarato in un comunicato che l’azienda rimane pienamente impegnata in questa acquisizione e farà dunque ricorso.
“La decisione della CMA rifiuta un percorso pragmatico per risolvere i problemi di concorrenza e scoraggia l’innovazione tecnologica e gli investimenti nel Regno Unito“, ha dichiarato Smith, continuando poi che “abbiamo già firmato contratti per rendere i popolari giochi di Activision Blizzard disponibili su altri 150 milioni di dispositivi e rimaniamo impegnati a rafforzare questi accordi attraverso rimedi normativi. Siamo particolarmente delusi dal fatto che, dopo lunghe deliberazioni, questa decisione sembra riflettere una comprensione errata di questo mercato e del modo in cui la tecnologia cloud in questione funziona effettivamente“.
Insoddisfatto anche Bobby Kotick, CEO di Activision Blizzard, che ha comunicato ai dipendenti in una lettera che l’azienda e Microsoft hanno “già iniziato a lavorare per appellarsi al Competition Appeals Tribunal del Regno Unito (…) Siamo fiduciosi nel nostro caso perché i fatti sono dalla nostra parte: questo accordo è positivo per la concorrenza“, ha dichiarato, aggiungendo che “in un momento in cui i campi dell’apprendimento automatico e dell’intelligenza artificiale sono fiorenti, sappiamo che il mercato britannico beneficerebbe della forza di Microsoft in entrambi i settori e della nostra capacità di utilizzare immediatamente queste tecnologie. Al contrario, se la decisione della CMA dovesse essere confermata, soffocherebbe gli investimenti, la concorrenza e la creazione di posti di lavoro in tutto il settore videoludico del Regno Unito“.
Cosa accadrà ora alle azioni Microsoft
Microsoft annunciò l’intenzione di acquisire Activision Blizzard nel gennaio 2022 per 69 miliardi di dollari, in quella che è una delle più grandi operazioni che l’industria dei videogiochi abbia mai visto finora.
Per Microsoft, l’acquisizione di Activision Blizzard dovrebbe dare impulso ai suoi sforzi nel settore dei giochi, aggiungendo franchise redditizi come Call of Duty e Candy Crush Saga alla sua già ricca offerta di contenuti.
Tuttavia, alcuni concorrenti di Microsoft hanno contestato l’accordo, preoccupati che possa dare a Microsoft una stretta presa sul mercato dei giochi da 200 miliardi di dollari. Particolarmente preoccupante è la prospettiva che Microsoft possa impedire l’accesso alla distribuzione del popolare franchise Call of Duty di Activision per alcune piattaforme.
Chiaro il riferimento a Sony, il principale rivale della Xbox con la sua PlayStation, che potrebbe vedere fortemente ridotta la sua gamma di proposta a causa delle esclusive Microsoft, anche se la compagnia ha affermato che non sarebbe finanziariamente vantaggioso non offrire Call of Duty a PlayStation, Nintendo e altri rivali, visti i proventi delle licenze che genera mantenendo il gioco disponibile sulle loro piattaforme.
Il mese scorso il presidente di Microsoft Brad Smith ha dichiarato alla CNBC che l’azienda sta proponendo a Sony lo stesso accordo stipulato con Nintendo: rendere Call of Duty disponibile su PlayStation contemporaneamente a Xbox, con le stesse caratteristiche. Sony si oppone però ancora all’accordo.
In Borsa, sarà a questo punto interessante capire come reagiranno le azioni di Microsoft. Nel pre-market, quelle di Activision Blizzard sono calate del 10% e gli analisti si attendono che qualche riflesso possa esserci anche in casa Microsoft, sebbene molto più limitato, considerato che il business del gaming è solamente una parte del gigantesco agglomerato di ricavi della società.
È inoltre possibile che possa essere trovato un accordo con le autorità britanniche nel medio termine, tale da sbloccare lo scenario. Insomma, difficilmente il blocco della transazione determinerà una battuta d’arresto alla strada di sviluppo di Microsoft in questo settore.
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