Le azioni Meta e Microsoft si stanno avvicinando all’apertura delle contrattazioni di Wall Street entrambe con un passivo decisamente pronunciato. Nel pre-market, infatti, il titolo Meta segna un calo del 3,9 per cento a 591 dollari mentre Microsoft è in ribasso del 3,85 per cento a 415 dollari. Simili flessioni sembrano lasciar intendere un avvio di scambi in ribasso per entrambe le big-tech. Non ci sarebbe nulla di cui stupirsi se sia Meta che Microsoft non fossero reduci da trimestrali imbottite di segni positivi. Entrambi i conti sono stati pubblicati dopo la chiusura di Wall Street e quindi quei vistosi segni rossi che caratterizzano entrambi i titoli nel pre-market potrebbero essere il segnale che ai trader qualcosa non sia andato giù. E’ davvero così oppure i ribassi sono solo motivati da ragioni tecniche?
Capire quello che sta succedendo ad entrambe le quotate prima che la borsa di Wall Street apra le contrattazioni è di fondamentale importanza per comprendere come posizionarsi su due titoli ossia se è meglio comprare o vendere (anche con strumenti derivati come i CFD).
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Vediamo allora nel dettaglio come sono andate le trimestrali delle due big tech provando a cogliere quegli elementi che potrebbero aver contrariato il mercato.
La trimestrale di Meta ha battuto le attese degli analisti
Conti trimestrali di Meta migliori di quelle che erano le attese degli analisti. E’ questo il verdetto che possiamo esprimere dopo aver raffrontato la trimestrale di Meta con quelle che erano le previsioni della vigilia. In effetti il colosso dei social ha chiuso il periodo di riferimento con un fatturato pari a 40,59 miliardi di dollari contro i 40,23 miliardi previsti dagli analisti. Rispetto ad un anno fa la crescita del fatturato è stata pari al 19 per cento (Meta chiuso il pari periodo di un anno fa a 34,15 miliardi di dollari).
Indicazioni positive anche dall’utile netto che si è attestato a quota 15,69 miliardi di dollari con una progressione del 35 per cento anno su anno. Di conseguenza l’EPS di Meta è ammontato a 6,03 dollari nettamente sopra ai 4,39 dollari di un anno fa. Anche su questo fronte le attese del consensus che erano ferme a 5,253 dollari sono state stracciate.
Tirando quindi le somme non solo il fatturato e l’utile netto di Meta sono stati più alti rispetto a quelli di un anno fa ma hanno anche superato (e di tanto) le stime della vigilia.
Tra i punti di forza della trimestrale Meta citati dagli analisti ci sono i progressi nel settore dell’intelligenza artificiale, la crescita degli utenti e il boom delle interazioni sulle applicazioni più importanti.
Alla luce dei conti del trimestre, Meta punta ora a chiudere l’intero esercizio con ricavi che si dovrebbero attestare nella forbice tra 45 e 48 miliardi di dollari. La società, inoltre, dovrebbe archiviare l’anno con un controllo più serrato dei costi visti che le spese annue dell’esercizio si dovrebbero collocare tra i 96 e i 98 miliardi di dollari ossia su un livello più basso rispetto alla precedente stima.
Insomma non solo i conti trimestrali di Meta sono positivi ma anche le previsioni sul prossimo esercizio sono molto incoraggianti (per maggiori approfondimenti si faccia riferimento all’articolo sulla trimestrale Meta in dettaglio).
E allora se tutto va così bene perchè le azioni Meta crollano nel pre-market? Una possibile spiegazione potrebbe arrivare dall’analisi tecnica. Le azioni Meta, come si può vedere dal grafico in alto, sono cresciute tantissimo da inizio anno registrando una progressione del 61 per cento. Anno su anno, poi, siamo su un +80 per cento. Il ribasso in atto prima dell’apertura di Wall Street potrebbe essere causato unicamente da prese di profitto.
Per investire sulle azioni Meta sfruttando l’effetto trimestrale si può operare direttamente oppure con strumenti derivati come i CFD. Un broker molto interessante è FP Markets.
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Anche i conti trimestrali di Microsoft battono le attese
Se Meta ride, Microsoft non è da meno. Il colosso di Bill Gates ha infatti chiuso il primo trimestre con tutti i risultati sopra le attese. Nel dettaglio i ricavi della quotata hanno segnato un rialzo del 16 per cento su base annua attestandosi a quota 65,6 miliardi di dollari e battendo dell’1,7 per cento le stime di consensus. Molto bene è anche andata all’utile netto che si è attestato a quota 24,7 miliardi con una progressione dell’11 per cento su base annua. Di conseguenza l’EPS è stato pari a 3,30 dollari sopra ai 3,114 dollari attesi dagli analisti e in rialzo del 10 per cento anno su anno.
Tutte le più importanti business unity hanno messo a segno risultati positivi. In particolare i risultati della divisione Intelligent Cloud sono stati sostenuti da Azure che è stato capace di generare da solo qualcosa come 24,1 miliardi di dollari. Ma a crescere è stato anche il comparto More Personal Computing che ha tratto beneficio dal rally di Xbox e dell’aumento della pubblicità su Bing.
Ma se i conti trimestrali sono stati migliori delle attese, perchè le azioni Microsoft stanno così stentando nel pre-market? Il motivo potrebbe essere individuato in una guidance piuttosto deludente. Per il nuovo trimestre Microsoft ricavi compresi tra i 68,1 miliardi e i 69,1 miliardi mentre gli analisti consultati da LSEG puntavano su un valore più alto pari a 69,83 miliardi di dollari. La guidance per il nuovo esercizio appare quindi fiacca e del resto è stata la stessa Microsoft a mettere ben in chiaro che il trimestre potrebbe fare i conti con una serie di rischi a partire dall’aumento della competizione sui mercati fino ad arrivare alle maggiori regolamentazioni.
Altro fattore che potrebbe aver destabilizzato i mercati riguarda OpenAI. I forti investimenti in questa società starebbero iniziando a pesare sulla redditività di Microsoft. E’ stata la stessa direttrice finanziaria di Microsoft, Amy Hood, ad affermare che gli utili del quarto trimestre potrebbero fare i conti con una perdita di 1,5 miliardi di dollari da imputare all’investimento in OpenAI fin qui sostenuto (circa 14 miliardi di dollari).
I problemi di OpenAI sono argomento noto visto che già nelle scorse settimane si era parlato di una possibile chiusura dell’anno fiscale con una perdita di 5 miliardi a fronte di ricavi per 4 miliardi di euro.
Insomma, rispetto al caso di Meta, diciamo che per quello che riguarda Microsoft dei motivi più concreti per spiegare il calo nel pre-market sembrano esserci. Il titolo potrebbe quindi effettivamente aprire gli scambi in rosso e i CFD potrebbero essere lo strumento più appropriato per sfruttare questa situazione. Il broker che consigliamo è Dukascopy per via dei suoi spread bassi e della rapidità nell’esecuzione degli ordini.
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