I mercati azionari di tutto il mondo sono da tempo sulla cresta dell’onda. Molti indici viaggiano sui massimi con una vera e propria febbre che coinvolge tantissime azioni globali. In un contesto caratterizzato da un persistente ottimismo, il rischio che i trader corrono è quello perdere contatto con la realtà. In effetti mantenere l’euforia a bada quando l’ottimismo sulle azioni globale è ai massimi da giugno 2020 non è semplice eppure è proprio quello che sarebbe necessario fare per evitare di restare bruciati in caso di brusca correzione dei mercati. La storia ha sempre insegnato che i crolli delle borse non sono un problema ma solo per chi ha avuto fiuto ed è uscito da determinate posizioni prima che diventasse tardi farlo. Perchè la verità è che il mercato evolve, le tecniche di investimento migliorano ma, a conti fatti, vale sempre la regola che a vincere è chi riesce a vendere prima diventi troppo tardi farlo.
Proprio questo è il tema affrontato da un recente report degli analisti di Bank of America dedicato appunto alle azioni globali. L’analisi, incentrata sulle previsioni per i prossimi mesi, è un duro colpo alle view bullish oltranziste perchè lancia un messaggio molto chiaro: è il tempo di vendere perchè c’è un troppo ottimismo sui mercati.
Prima di scendere nel dettaglio della valutazione degli esperti Usa, ricordiamo che quando si parla di “vendere azioni globali” il riferimento non è solo ai titoli fisici. I trader con un approccio più speculativo, infatti, possono sempre operare in modalità short grazie a strumenti derivati come i CFD.
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Tutti euforici sulle azioni globali
Secondo un sondaggio che è stato realizzato da Bank of America a inizio ottobre, gli investimenti in azioni globali si sono triplicati rispetto ad un mese fa tanto da arrivare a pesare per il 31 per cento nei portafogli dei trader. L’aumento dell’allocazione azionaria è stato speculare al calo di quella obbligazionaria e agli stessi livelli di liquidità. E’ evidente che gli investitori si stanno preparando ad una fase nuova caratterizzata da tassi di interesse più bassi e quindi calo dei rendimenti dei bond. Le azioni stanno palesemente traendo beneficio da questo trend.
Oltre alla riduzione del costo del denaro ci sono due altri fattori che spiegano la nuova corsa a comprare azioni globali: la spiccata resilienza dimostrata da molte economie (era attesa una recessione che, a conti fatti, se ci dovesse essere sarebbe comunque molto debole) e la pioggia di stimoli fiscali e monetari varati dalla Cina. Il timing degli eventi la dice molto lunga su quello che è avvenuto perchè proprio a fine settembre il governo di Pechino ha annunciato il varo di una serie di misure di natura monetaria e fiscale del valore di centinaia di miliardi con l’obiettivo di rilanciare il credito e il mercato immobiliare da tempo in grave crisi. Proprio nello stesso periodo l’ammontare degli investimenti in azioni è cresciuto tantissimo.
Questa è la situazione ad oggi. E in futuro cosa potrebbe accadere? Come in tutti gli ambiti, anche nel mondo degli investimenti e del trading online l’eccesso di ottimismo non va mai bene perchè potrebbe celare gravi rischi.
Previsioni azioni globali: l’alert di Bank of America
Non serve adottare un orizzonte temporale lungo per scovare il rischio correzione dei mercati. In realtà il brusco risvegli per i trader che hanno puntato tutto sulla crescita del valore azionario potrebbe essere molto più vicino di quello che si può pensare. Parliamo quindi di previsioni sulle azioni globali ma con un orizzonte di pochi mesi e non sul 2025.
L’alert di Bank of America si basa sui precedenti storici di situazioni simili (il riferimento allo storico è uno dei parametri essenziali nell’analisi finanziaria). Ebbene dal 2011 a oggi, si sono avuti ben 11 segnali di vendita in situazioni in cui l’ottimismo dei trader era salito al massimo livello. In tutti questi casi, le quotazioni dei titoli sono scese in media del 2,5 per cento nell’arco di un mese e dello 0,8 per cento nei mesi successivi. Il discorso, al netto delle ovvie sfumature, riguarda un pò tutti i settori. Si tratta quindi di un trend generale delle azioni globali.
A parziale copertura di questo rischio, gli analisti di BofA citano però la particolarità della situazione attuale rispetto a quelle analoghe che si sono verificate negli anni passati. Tanto per iniziare il 2024 è l’anno delle elezioni presidenziali americane e proprio questo tema potrebbe mantenere bella alta la visibilità sull’azionario. L’esito del voto, stando agli ultimi sondaggi, appare sempre molto incerto ed è proprio per questa ragione se ben un terzo degli intervistati nell’ambito del sondaggio di BofA ha specificato che incrementerà la copertura prima delle elezioni americane, essendo convinto che l’impennata dei rendimenti obbligazionari potrebbe presentare il conto all’azionario.
In secondo luogo va poi tenuto in considerazione che negli Stati Uniti è in pieno svolgimento la stagione delle trimestrali. Per adesso i segnali arrivati dal settore bancario sembrano essere positivi con molti conti che hanno addirittura fatto meglio delle stime della vigilia.
Elezioni presidenziali in Usa e stagione delle trimestrale sono i due fattori che, alla fine, determineranno l’andamento delle azioni globali nel medio termine.
Cosa possono fare quindi gli investitori? La prima regola è quella di cercare in ogni modo di non farsi condizionare dall’eccesso di ottimismo. La seconda è tenere sempre la barra dritta sull’evoluzione degli eventi al netto delle aspettative. La storia dice che troppo ottimismo porta a forti inversioni di rotta delle azioni globali, tuttavia, alla fine, a fare la differenza saranno gli eventi specifici.
Per investire in azioni globali si possono usare sia le piattaforme di broker come eToro che quelle di banche come Fineco.
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