missili pronti ad essere sganciati
I settore che più hanno beneficiato e quelli meno con la guerra Israele - Hamas - Borsainside

Ad oltre una settimana dalla scoppio della guerra tra Israele e Hamas, si possono già trarre delle indicazioni molto chiare su quelli che sono gli effetti sul mercato azionario. Quanto avvenuto durante la scorsa Ottava ci permette di identificare sia le azioni che, fin qui, hanno vinto, che i settori che invece hanno subito le più marcate conseguenze negative.

Di conseguenza, ragionando in termini di prospettive, possiamo individuare le azioni da comprare e quelle da vendere con la guerra tra Israele e Hamas.

Partiamo dalle prime.

Azioni da comprare con la guerra tra Israele e Hamas

Non è necessario avere la sfera di cristallo per capire che uno dei pochi settori condizionati positivamente da una guerra è quello della difesa. E infatti nella lista delle azioni da comprare per sfruttare la guerra tra Israele e Hamas ci sono proprio tantissimi titoli del settore difesa, il che non significa per forza aziende che producono armi ma anche società che sono attiva in comparti collaterali. Inoltre, e anche questo è un effetto tipico delle situazioni di tensione internazionale, ad essere positivamente condizionate sono anche le quotate del settore petrolifero che traggono vantaggio dall’apprezzamento del valore del greggio (questa tendenza è ulteriormente rafforzata dal fatto che la nuova situazione di tensione interessa l’area a maggiore produzione di petrolio al mondo, ossia il Medio Oriente).

Fatta questa premessa possiamo fare dei nomi. Ad elencare i titoli che stanno vincendo con la guerra tra Israele e Hamas sono stati dei report di Deutsche Bank e di Jp Morgan.

  • Northrop Grumman: l’azienda è nota per la produzione di tecnologia militare avanzata, come droni e sistemi di difesa missilistica. L’aumento del bilancio della Difesa Usa potrebbe tradursi in contratti più redditizi per Northrop Grumman, il che potrebbe contribuire a far crescere il suo valore in borsa.
  • Lockheed Martin: Morgan Stanley stima un obiettivo di prezzo di 532 dollari per le azioni di Lockheed Martin, suggerendo un potenziale aumento superiore al 20 per cento rispetto alla chiusura di lunedì. Le crescenti richieste delle Forze di Difesa Israeliane potrebbero sostenere l’acquisto di aerei da combattimento come i F-16 e F-35, prodotti da Lockheed Martin. Nonostante una diminuzione del 10 per cento nel corso dell’anno, le azioni di Lockheed hanno registrato un aumento significativo dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Questo rialzo potrebbe essere attribuito all’interesse crescente per le sue tecnologie militari.
  • L3Harris Technologies: secondo Deutsche Bank, L3Harris Technologies potrebbe assistere a una maggiore domanda per i suoi prodotti per la guerra terrestre, inclusi radio dell’esercito e visori notturni. La guerra terrestre richiede tecnologie avanzate per la comunicazione e la visione notturna, e L3Harris è ben posizionata per fornire queste soluzioni. Nonostante una diminuzione del 14 per cento nel corso dell’anno, l’azienda si è messa decisamente in luce la scorsa settimana, suggerendo un potenziale interesse crescente per i suoi prodotti.
  • Leonardo: Leonardo è stata tra le prime quotate del settore difesa a spiccare il volo in scia alla scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Ricordiamo che Leonardo è coinvolta in diverse aree chiave, compresa la produzione di attrezzature militari avanzate. Il contesto di conflitto potrebbe portare a una maggiore domanda di tali prodotti.
  • Eni: Israele, nonostante un ruolo decisamente marginale nel settore energetico globale, mostra un forte potenziale di crescita in questo comparto. Progetti come Leviathan, Karish e Tamar, insieme al gasdotto Eastmed, potrebbero essere condizionati positivamente dalla guerra in corso, con implicazioni dirette sulla produzione e distribuzione di gas. Ma cosa centra in tutto questo Eni= Il colosso italiano è coinvolto in cooperative esplorative nel Mediterraneo orientale e questo potrebbe essere un asso nella manica in una situazione così difficile come quella attuale.

Titoli da vendere con la guerra Israele-Hamas

E’ ancora troppo presto per dire quali sono le azioni da vendere con la guerra tra Israele e Hamas e quindi, quello che possiamo fare, è andare alla ricerca dei settori che, in questa prima settimana di guerra, hanno fanno i conti con i ribassi più ampi. Possiamo già anticipare che non mancano le sorprese. E proprio da qui partiamo:

  • Tecnologia: l’attacco di Hamas a Israele ha scosso i produttori di semiconduttori come NVDIA, Applied Materials e Intel. Intel ha una forte presenza in Israele con strutture di progettazione e produzione di chip. Tra l’altro Israele gioca un ruolo importante nella catena di fornitura globale di chip, con molte aziende tecnologiche che dipendono dalla produzione e dall’innovazione nel paese e anche questo è un aspetto da non trascurare.
  • Sicurezza informatica: il settore della sicurezza informatica è sotto stretta osservazione, con aziende come Check Point Software Technologies e Datadog che potrebbero essere influenzate dalla situazione. Alcune società indiane di software con presenza in Israele, come Infosys, Tech Mahindra e Wipro, hanno registrato perdite minori, ma il settore nel suo complesso è in uno stato di incertezza.
  • Settore viaggi: le compagnie aeree hanno subito un duro colpo a seguito della sospensione dei voli verso Israele. Le azioni delle compagnie aeree, tra cui Delta Air Lines, United Airlines e American Airlines, hanno subito significative perdite a seguito delle cancellazioni dei servizi per Tel Aviv. Anche le aziende europee come Deutsche Lufthansa, Air France-KLM e Wizz Air hanno visto cali significativi.
  • Settore farmaceutico: nel settore dei farmaci generici, Teva Pharmaceutical ha registrato un calo significativo, mentre alcune aziende indiane come Dr. Reddy’s Lab hanno registrato aumenti. Sun Pharmaceutical, che detiene una parte significativa delle azioni di Taro Pharma in Israele, ha subito una leggera diminuzione.

Come investire in azioni con la guerra Israele-Hamas

La recente escalation del conflitto tra Israele e Hamas ha avuto un impatto significativo sui mercati globali, suscitando preoccupazioni e reazioni in diversi settori economici. L’incertezza che circonda questa situazione ha spinto gli investitori a cercare rifugio in asset considerati sicuri, con l’incremento sostenuto dei prezzi del petrolio che ha sollevato preoccupazioni sulla crescita economica e sull’inflazione. Questo scenario potrebbe portare a una maggiore volatilità nei mercati azionari e del credito nei prossimi tempi.

Le aziende energetiche, tra cui giganti del settore come Exxon Mobil e ConocoPhillips, hanno registrato aumenti significativi nei loro titoli, in parte a causa delle preoccupazioni legate alla potenziale interruzione dell’approvvigionamento di petrolio dalla regione. Inoltre, il rischio di coinvolgimento dell’Iran nel conflitto ha ulteriormente innalzato le tensioni e ha potenzialmente un impatto sui prezzi del petrolio a livello globale.

D’altra parte, le aziende legate al settore della difesa e dell’energia hanno tratto beneficio da questa situazione, poiché la crescente instabilità nella regione può portare a una maggiore domanda di tali prodotti e servizi. Tuttavia, altri settori, come il turismo e la cybersecurity, hanno subito un impatto negativo. La paura dell’incertezza e della violenza ha ridotto la fiducia dei viaggiatori e ha portato a una contrazione delle attività nel settore turistico. Allo stesso modo, la crescente tensione nel Medio Oriente ha aumentato la preoccupazione per la sicurezza cibernetica, con aziende che cercano di proteggere i loro sistemi da possibili minacce.

Nonostante l’attuale turbolenza nei mercati, molti esperti ritengono che questi movimenti siano reazioni di pancia ad una situazione caratterizzata da forte incertezza. Di conseguenza per avere un quadro più freddo della situazione in atto, sarà necessario attendere alcune settimane.

Ad ogni modo, chi volesse sfruttare la situazione in atto per fare trading, può operare al rialzo sulle azioni da comprare e al ribasso sui settori su cui è meglio un approccio prudente. Un modo semplice per fare trading in entrambe le direzioni da una sola piattaforma è attraverso i CFD (Contratti per Differenza).

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