Azioni Birkenstock in profondo rosso a Wall Street. Dopo la pubblicazione dei conti trimestrali, la quotata è stata travolta da un vero e proprio sell-off che si è tradotto in un crollo dei valori di oltre il 16 per cento. La sessione odierna vedrà le azioni Birkenstock ripartire da 50,9 dollari, il 20 per cento in meno rispetto a una settimana fa e il 13 per cento in meno su base mensile. Un biglietto da visita poco attraente anche se, come sempre avviene in situazioni simili, il titolo potrebbe avere un certo hype dato dalla possibilità di comprarlo praticamente a sconto.
Le valutazioni sono infatti molto lontane dagli oltre 63 dollari che erano stati raggiunti proprio la scorsa settimana in scia al clima di attesa per la pubblicazione dei risultati trimestrali. Il timing è quindi molto chiaro con la trimestrale che ha modificato la view sul titolo facendo scattare le prese di profitto.
Visto che l’entità del crollo è così ampia (e per giunta in un breve lasso di tempo) vale la pena provare a capire come mai si è arrivati a questo punto. In altre parole, da dove nasce la delusione dei trader per i conti trimestrali di Birkenstock?
Utile per azione di Birkenstock sotto le attese
La trimestrale consegnata da Birkenstock alla comunità finanziaria, è piena di segni positivi ma è anche caratterizzata da alcuni dati deludenti. Parliamo quindi di conti trimestrali in chiaro-scuro.
L’utile di Birkenstock alla fine del trimestre si è attestato a quota 92 milioni di euro evidenziando una progressione del 14 per cento nel confronto anno su anno. Vistoso verde anche sulla voce fatturato che, al termine del periodo di riferimento, era attestato a 628,3 milioni di euro, in rialzo del 19 per cento anno su anno. Ancora le vendite all’ingrosso di Birkenstock hanno generato un fatturato in aumento del 23 per cento mentre quelle ai clienti retail hanno generato ricavi in aumento del 14 per cento.
Fin qui, quindi, tutto bene. Le note dolenti (o almeno immaginiamo siano state tali per gli investitori) sono arrivate dall’utile per azione. L’EPS di Birkenstock è stato pari a 0,49 euro contro i 0,52 euro attesi dagli analisti. In ribasso i margini che sono passati dal 61,7 per cento di un anno fa al 59,5 attuale.
Sui nove mesi, il fatturato di Birkenstock è ammontato a 1,35 miliardi di euro, in rialzo rispetto agli 1,12 miliardi di un anno fa. Parallelamente l’utile netto è salito da 103,31 milioni di euro a 139,14 milioni di euro.
Accanto ai conti del trimestre e a quelli dei primi 9 mesi dell’anno, il management di Birkenstock ha poi presentato la guidance sull’intero esercizio. Essa è in linea con quanto precedentemente comunicato e prevede, per fine esercizio, il raggiungimento di questi target:
- vendite per 1,78 miliardi di euro
- Ebitda nel range tra 534 e 545 milioni di euro
- margine operativo lordo (MOL) in area 60 per cento
La reazione degli analisti ai conti trimestrali di Birkenstock
A seguito della pubblicazione dei conti trimestrali, immediate sono arrivate le reazioni degli analisti. Morgan Stanley è stata tra le prime a pubblicare una nota. Gli analisti hanno ribadito i rating equalweight con target price a 50 dollari affermando che quello appena chiuso è stato uno dei trimestri più significativi per la quotata.
Gli analisti hanno posto l’accento sul fatto che le vendite abbiano raggiunto quota 565 milioni di euro, con un rialzo del 19 per cento anno su anno mancando per poco le stime della vigilia a quota 568 milioni di euro. Anche l’Ebitda rettificato fermandosi a 186 milioni di euro ha mancato le previsioni di consensus a quota 187 milioni di euro.
Secondo la banca americana il fatto che non siano stato raggiunti gli utili è da attribuire alla performance nell’area americana che, da sola, pesa per il 50 per cento delle vendite complessive. Viceversa i mercati europei e quelli dell’Asia-Pacifico sono andati meglio delle attese. Ad ogni modo, Morgan Stanley ha affermato che la conferma della guidance in essere su tutto l’esercizio è un elemento positivo.
Per gli esperti, però, il fatto che le stime di consensus siano più alte della guidance in essere del gruppo potrebbe implicare la necessità di effettuare delle revisioni al ribasso sulle stime per tutto il 2024. Il ritocco sarebbe comunque a cifra singola.
La valutazione degli analisti di Morgan Stanley ben rispecchia la valutazione di tutti quei trader che hanno reagito male ai conti della quotata determinando il crollo delle azioni Birkenstock.
Ma per Citi e Jefferies le azioni Birkenstock sono da comprare
Molto più ottimismo sulle azioni Birkenstock è nutrito da Citi e da Jefferies. Entrambe hanno rating buy sulla quotata (indicazione di acquisto) ma per Citi il prezzo obiettivo è 65 dollari mentre per Jefferies è addirittura di 75 dollari. Entrambi i target price (soprattutto il secondo) sono nettamente superiori al prezzo attuale del titolo e ciò implica un forte potenziale di upside.
Per la cronaca è molto più prudenziale la valutazione espressa da Goldman Sachs che, dopo la pubblicazione della trimestrale, ha ribadito il rating neutral con target price rivisto a 59,5 dollari.
Tenendo anche conto di queste indicazioni, cosa fare con le azioni Birkenstock? Dal punto di vista dell’analisi tecnica, la discesa sotto quota 50,63 dollari potrebbe spingere i prezzi verso le medie mobili di lungo periodo a quota 48 dollari in prima battuta e poi a 46 dollari. Si tratta di due supporti molto importanti che nel caso in cui dovessero cedere potrebbero portare i prezzi fino a 41 dollari, area in cui passano i minimi dell’anno.
Questo nello scenario ribassista (che è quello in atto adesso). Viceversa nel caso di inversione di rotta (scenario rialzista), i prezzi potrebbe riagganciare il supporto a 53 dollari e quindi riportarsi prima in area 55 e poi in area 57 dollari.
La cosa certa è che il titolo, a seguito della pubblicazione della trimestrale, presenta un certo movimento che può essere sfruttato per fare trading. Sia i broker come eToro che le banche come Fineco supportano le azioni Birkenstock.
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