C’è grande attesa per i dati relativi all’occupazione degli Stati Uniti, e proprio in vista della pubblicazione del rapporto le azioni asiatiche hanno mostrato una tendenza al ribasso. Il dato sull’occupazione negli Usa infatti dovrebbe anche influenzare le decisioni che la Federal Reserve andrà a prendere nell’ambito dei tassi di interesse.
Contrattazioni caute in Asia in vista del dato sull’occupazione Usa
Nella mattinata di oggi le azioni del mercato asiatico hanno registrato un complessivo ribasso per via del sentiment di cautela in vista della pubblicazione del dato sull’occupazione degli Stati Uniti.
Non è stato ancora fugato il timore di una possibile recessione negli Stati Uniti, ed eventuali conferme o smentite arriveranno anche attraverso il rapporto sull’occupazione. La Fed infatti terrà conto di questo dato per operare le sue scelte in occasione della prossima riunione di questo mese.
In base ad alcune recenti dichiarazioni, gli investitori si aspettano che la Fed decida di iniziare a ridurre i tassi di interesse al fine di scongiurare il rischio che l’economia vada in recessione.
Borse asiatiche complessivamente in calo
L’indice di riferimento giapponese Nikkei 225 risulta in calo 0,7% chiudendo a 36.391,47. In calo anche il Kospi della Corea del Sud, che ha perso l’1,2% a 2.545,78, così pure lo Shanghai Composite che ha perso lo 0,7% a 2.769,03. Invece l’indice S&P/ASX 200 dell’Australia è salito dello 0,4% a 8.013,40. Quanto alle contrattazioni a Hong Kong, sono state sospese a causa di un tifone.
Per quanto riguarda la Borsa americana, la maggior parte delle azioni di Wall Street ha registrato un calo nella giornata di ieri, e ciò per via di dati contrastanti sull’economia. L’S&P 500 è sceso dello 0,3% per il terzo calo consecutivo, e ha perso 16,66 punti, chiudendo a 5.503,41. Il Dow Jones Industrial Average ha perso 219 punti, ovvero lo 0,5%.
Il Nasdaq Composite ha tenuto meglio rispetto al resto del mercato, salendo di 43,36 a 17.127,66, per un guadagno dello 0,3% grazie ai rialzi di Tesla e di alcune altre grandi aziende tech. L’S&P 500
Nel mercato energetico, il greggio statunitense di riferimento è aumentato di 25 centesimi a 69,40 dollari al barile. Il Brent, standard internazionale, è salito di 25 centesimi a 72,94 dollari al barile. Nel mercato valutario, il dollaro USA è sceso a 142,36 yen giapponesi da 143,40 yen.
In calo anche i rendimenti del Tesoro
Mentre arrivano dati economici contrastanti, i rendimenti del Tesoro registrano un lieve calo nel mercato obbligazionario. Secondo quanto emerso da un rapporto pubblicato in questi giorni, le aziende Usa hanno rallentato le assunzioni nel mese scorso, il che confermerebbe i timori degli investitori in merito al rischio recessione.
Al tempo stesso un altro rapporto ha evidenziato che le domande di sussidi di disoccupazione sono in calo rispetto alle previsioni. Si tratta di un segnale contrastante che non fa che alimentare l’incertezza rispetto alle prospettive di breve-medio periodo, complice anche un rapporto separato, secondo il quale la crescita delle attività nei settori finanziari, della sanità e di altri servizi è stata più forte del previsto lo scorso mese.
Gli effetti sul mercato obbligazionario sono di un complessivo calo, con il rendimento del Treasury decennale che è sceso al 3,73% rispetto al 3,76% di mercoledì sera. Un calo evidente rispetto al 4,70% di aprile, e si tratta di un movimento significativo per il mercato obbligazionario. Il rendimento del Treasury a due anni era del 3,74%, appena sopra quello del decennale.
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