Tra le quotate americane da tenere d’occhio nell’ultima seduta settimanale di Wall Street c’è Adobe. Il titolo segna una progressione di oltre 15 punti percentuali nel pre-market della borsa Usa dopo che già nella seduta di ieri era stato sulla cresta dell’onda.
Come si può vedere dal grafico in basso, infatti, le azioni Adobe hanno mandato in archivio la giornata con un rialzo del 14 per cento a quota 458 dollari. La forte progressione in avanti ha permesso al titolo di migliorare la sua prestazione su base mensile che è ora pari all’11 per cento. Restano invece negativi sia il dato da inizio anno che quello su base annua. Il primo è un rosso del 6 per cento mentre il secondo è un rosso del 14 per cento.
Da questi numeri si ha come l’impressione che Adobe sia un titolo in difficoltà sul lungo termine che però, nell’ultimo periodo, sta dando segnali di miglioramento. Una situazione che potrebbe spingere molti investitori a chiedersi se ci sia ancora spazio per una ulteriore risalita delle quotazioni o se invece la fiammata sia sia esaurita. Nel primo caso comprare azioni Adobe sarebbe ancora conveniente mentre nel secondo sarebbe meglio pensarci su più volte.
Per sciogliere questo dubbio un passaggio, decisiva diventa l’analisi dei motivi alla base del rally registrato dal titolo.
Perchè le azioni Adobe sono volate in borsa?
La pioggia di acquisti sulle azioni Adobe è scattata in scia all’aumento delle stime sul fatturato 2024. La quotata si attende ora ricavi in un range compreso tra i 21,40 e 21,50 miliardi di dollari contro la precedente previsione di 21,30-21,50 miliardi di dollari. Attenzione perchè la stima del produttore di photoshop è anche migliore delle previsioni degli analisti che convergono su una media di 21,46 miliardi di dollari.
Accanto al miglioramento delle stime sul fatturato, i vertici di Adobe hanno anche alzato le previsioni sull’utile per azione rettificato che ora sono indicate nella forchetta tra i 18 e i 18,2 dollari, nettamente sopra il precedente range previsionale che era compreso tra 17,6 e 18 dollari.
Visto che il miglioramento delle stime su ricavi e utile per azione è così ampio, viene spontaneo interrogarsi sui motivi che hanno spinto il management ad una svolta così ottimista.
La revisione al rialzo è scattata a seguito del forte aumento del numero di aziende e consumatori che scelgono di comprare gli strumenti di editing basati sull’intelligenza artificiale creati da Adobe. Premiere Pro, Animate e After Effects sono alcuni degli strumenti AI di punta con cui Adobe è presente sul mercato.
Il peso dell’intelligenza artificiale sul fatturato di Adobe
La decisione di Adobe di migliorare l’outlook 2024 per quanto capace di lanciare gli acquisti sul titolo, non era del tutto inattesa. Ad aprile, infatti, la società aveva annunciato la sua intenzione di incorporare l’Intelligenza artificiale nel software di punta Photoshop che ha reso Adobe famosa in tutto il mondo.
Onde evitare di incorrere in problemi legali legati alla privacy e al copyright sui contenuti creati dall’IA, i vertici di Adobe avevano creato un proprio strumento di generazione di immagini denominato Firefly. Tale strumento, del tutto gratuito nella versione base, si basa sull’utilizzo di dati per ammaestrare l’intelligenza artificiale generativa.
Ebbene le conseguenze di tutte queste innovazioni nel segno dell’AI, hanno iniziato a pesare fin da subito sui conti della quotata tech. Il secondo trimestre 2024 di Adobe si è infatti chiuso con ricavi pari a 5,31 miliardi di dollari, leggermente superiori ai 5,29 miliardi di dollari attesi. Anche l’utile per azione trimestrale ha battuto le stime attestandosi a quota 4,48 dollari contro i 4,39 dollari previsti dal consensus.
Tenendo conto che il secondo trimestre 2024 di Adobe è stato migliore delle stime della vigilia, non c’è da stupirsi se poi dalla società è arrivata la revisione al rialzo dell’outlook su tutto l’esercizio 2024.
Per sfruttare la forte visibilità di Adobe si può operare in due modi: o comprando azioni reali oppure speculando con strumenti derivati come ad esempio i CFD. In tal caso non c’è possesso del sottostante e si può fare trading sia al rialzo che al ribasso (long e short trading).
Con Fineco è possibile operare in entrambi i modi mentre con broker come Dukascopy si può fare trading con i CFD investendo a leva.
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