L’ultima Ottava di Wall Street ci è chiusa con tutti gli indici in pesante ribasso e anche le aspettative per le residue sessioni di borsa del 2024 non sono positive. Si tratta di una situazione che lascia alquanto stupiti gli investitori abituati a quello che è oramai noto a tutti come rally di Babbo Natale. Da decenni c’è una tradizione estremamente positiva che vede il mercato azionario americano chiudere le ultime cinque sessioni di borsa del 2024 e le prime due del 2025 in verde.
Stando a quello che si è visto nelle ultime due settimane sugli indici americani, le probabilità che si possa nuovamente realizzare uno scenario di questo tipo si sono drasticamente abbassate. Ma come mai si è arrivati a tutto questo? La domanda è assolutamente d’obbligo visto che il mercato americano per tutto l’anno si è mantenuto molto tonico per poi letteralmente volare a ridosso e subito dopo l’elezione di Trump alla Casa Bianca e l’attivazione di quello che ora passerà agli annali come Trump Trade.
Insomma, guardando all’andamento complessivo della borsa Usa, è come se Babbo Natale il classico regalo di Natale lo avesse fatto in netto anticipo e ora fosse passato all’incasso.
Intendiamoci: la situazione non è più rigorosamente bullish come lo era appena 15 giorni fa ma ciò non significa che adesso sia meglio stare lontano dagli indici di Wall Street e dalle azioni americane. In realtà quando c’è così tanta volatilità le occasioni per speculare aumentano (ovviamente sale anche il rischio). Per cavalcarle è preferibile usare strumenti di tipo derivato come i CFD che permettono di speculare sia al rialzo che al ribasso (long e short trading).
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Cosa sta accadendo a Wall Street nel ultimi giorni del 2024 e prospettive per il 2025
La recente decisione della Federal Reserve di adottare una politica monetaria più restrittiva ha sollevato preoccupazioni tra gli analisti e gli investitori. La storia insegna che i mercati azionari hanno sempre reagito con difficoltà ad un approccio FOMC meno accomodante rispetto a quelle che erano le attese iniziali. Secondo Michael Hartnett, strategist di Bank of America, la combinazione che si è creata tra la posizione della FED e il precedente entusiasmo ultra-rialzista degli investitori potrebbe anche sfociare in una riduzione improvvisa della stessa propensione al rischio che, allargando la prospettiva al 2025, sarebbe l’anticamera alla correzione del mercato.
Hartnett si è detto convinto che il mercato stia emettendo tutta una serie di segnali preoccupanti anche perchè non bisogna mai scordare che il rally dell’S&P500 è fin qui stato sostenuto da un numero limitato di titoli. Se infatti si analizza l’S&P 500 Equal Weighted (paniere “modificato” che assegna lo stesso peso a ogni titolo), si può notare una performance molto diversa rispetto alla versione classica dell’S&P 500. A partire da novembre in poi questo indice ha registrato una flessione del 7 per cento contro il ribasso del 2 per cento dell’indice S&P 500 standard.
In pratica è solo una manciata di titoli a dare l’impressione che l’S&P 500 stiano proseguendo la sua corsa. Lo squilibrio esistente potrebbe determinare un rischio elevato per gli investitori che dovessero entrare adesso sull’azionario Usa. Del resto Matt Maley, Chief Market Strategist di Miller Tabak, ha recentemente dichiarato che il mercato azionario americano è estremamente costoso e che la FED non sarà così accomodante come in tanti avevano sperato. Non è quindi da escludere che gli strategist possano anche rivedere le loro strategie di investimento.
Fine della festa nel 2024 e correzione nel 2025, quindi?
In effetti la percentuale di azioni scambiate sopra le rispettive medie mobili a 200 giorni è crollata al 56 per cento ossia al livello più basso dell’anno. Secondo Adam Turnquist, capo strategist di LPL Financial, è preferibile assumere un approccio cauto prima di riprendere a comprare.
Insomma la fase rialzista non è più un dogma e ora tutte le prospettive sono possibili. Una situazione inedita che può aprire spazi di manovra diversi rispetto al passato. Strumenti derivati come i CFD possono essere il mezzo ideale per cavalcare la ritrovata incertezza della borsa Usa.
Nella tabella in basso abbiamo raccolto una serie di broker che permettono di fare trading con i CFD sugli indici azionari americani.
Piattaforme consigliate per fare trading CFD sugli indici Usa
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