Dopo il giovedì nero della scorsa settimana, la borsa di Wall Street ha dovuto fare i conti anche con un lunedì nero. La prima di Ottava della borsa Usa è stata infatti drammatica con vendite diffuse su tutti gli indici. Ancora una volta, però, ad uscire con le ossa rotte è stato il paniere dei titoli tech. Il Nasdaq ha infatti chiuso la seduta di borsa di ieri con un ribasso monstre del 4,3 per cento a quota 11623 punti.

A seguito del crollo registrato ieri, la flessione dell’indice dei titoli tecnologici su base mensile è ora superiore al 13 per cento.

Non è solo questo il dato che fa paura: rispetto ad inizio anno il Nasdaq ha infatti perso il 27 per cento. Inevitabilmente, quando si è alle prese con serie negative durature, finiscono con il saltare in aria anche dei record. Proprio in quest’ottica va inquadrato il fatto che l’indice Nasdaq Composite sia tornato ai livelli del 2020 entrando in pieno territorio bear market

Insomma, come si può vedere dal grafico in alto, la situazione attuale e le stesse prospettive sono molto incerte. E’ inevitabile che in questo contesto, il pessimismo abbia gioco facile. Nessuno dice che il sentiment non sia negativo ma, al tempo stesso, quando si parla di crollo del Nasdaq bisognerebbe tenere in considerazione che il paniere dei titoli tech rispetto a 5 anni evidenzia a tutt’oggi un rialzo dell’85 per cento.

Questo dato ci spinge ad evidenziare che il sell-off in atto in questa fase è anche conseguenza della corsa che il paniere dei titoli tech aveva registrato fino a pochi mesi fa. Insomma, come hanno anche messo in evidenza alcuni analisti, l’indice dei tecnologici era cresciuto troppo….e adesso è arrivato il momento del ritorno alla realtà.

Difficile dire cosa può accadere nei prossimi mesi poichè le variabili in gioco sono molteplici e anche le interpretazioni non sono convergenti. Sicuramente si può continuare ad investire in borsa, anzi è proprio in questa fase che si possono cogliere occasioni interessanti.

Per quanto riguarda l’operatività, il modo più alla portata di tutti (anche dei principianti) per speculare su indici come l’americano Nasdaq è attraverso uno strumento derivato come i Contratti per Differenza. Se vuoi imparare a fare CFD Trading sugli indici di borsa può tornarti utile fare prima pratica con il conto demo gratuito che viene messo a disponisione da broker come eToro (leggi qui la nostra recensione completa). Per attivare l’account dimostrativo eToro puoi usare il link in basso senza necessità di uscire dal sito. 

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Perchè il Nasdaq crolla? 

Per investire sul Nasdaq in questa fase, è fondamentale tenere ben presenti i motivi per cui il paniere dei tech è in così forte ribasso. 

L’incubo degli investitori si chiama aumento dei tassi FED. Il timore, fondatissimo, è che il rialzo del costo del denaro possa avere conseguenze molto dure sulla crescita economica. L’agenda macro della settimana, prevede per mercoledì la pubblicazione del nuovo dato sull’inflazione Usa. Gli analisti si attendono un +8,1 per cento dopo il +8,5 per cento di marzo. Inutile dire che se l’inflazione Usa dovesse crescere oltre le attese e se venerdì dovesse essere pubblicato un robusto report NFP, allora si creerebbero le condizioni per un aumento dei tassi FED di ben 75 punti. E’ questa l’ipotesi che sta terrorizzando gli investitori determinando il violento sell-off del Nasdaq.

Ma è davvero così? C’è veramente il rischio che la FED adotti un approccio durissimo sui tassi? Secondo l’analisi di Antonio Tognoli, head of research di Integra SIM, non è da escludere che il mercato abbia anche esagerato con i timori di inasprimento. Del resto, tutto ciò non dovrebbe stupire visto che i mercati sono noti anche per aver sopravvalutato le tempistiche di rialzo dei tassi perlomeno negli ultimi due anni. 

Premesso ciò, l’analista ritiene che se l’inflazione dovesse cedere entro l’estate, allora gli aumenti dei tassi da parte delle banche centrali potrebbero prendere una direzione diversa rispetto a quanto ipotizzato oggi. Del resto, sia la FED che la BCE (in questo sono accumunate) non hanno mai nascosto il loro approccio flessibile alla politica monetaria. Per la serie, nulla è già deciso a priori ma tutto deriva da quella che è l’evoluzione della situazione macro. 

Staremo a vedere. 

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