La seduta di venerdì della borsa di Wall Street si è chiusa con gli indici nuovamente in ribasso. Nel dettaglio il Dow Jones ha registrato una flessione dello 0,3 per cento a 32.899 punti, l’S&P 500 ha lasciato sul parterre lo 0,57 per cento a 4.123 punti e il Nasdaq, ancora una volta, ha registrato la performance peggiore lasciando sul parterre l’1,4 per cento a quota 12.145 punti. Il nuovo calo della piazza americana non ha fatto altro che incrementare la paura che si sia davvero alle prese con un mercato orso.
Già da alcune settimane, infatti, l’ipotesi bear market è molto diffusa negli ambienti degli investitori. In questo articolo proveremo a capire se davvero, la fase attuale che la borsa Usa sta attraversando può rientrare nella tipologia del mercato orso, oppure se, fermo restando un sentiment negativo, l’ipotesi bear market sia una suggestione alimentata da una ovvio preoccupazione di fondo.
Prima di scendere ne dettaglio ricordiamo che, tecnicamente, si può parlare di mercato orso non solo se i prezzi delle attività finanziarie sono in decisa flessione ma soprattutto se ciò si combina ad aspettative fortemente pessimistiche. Una situazione da bear market non è per forza sinonimo di smobilitazione. In reatà sono tantissimi i traders che preferiscono investire in borsa quando gli orsi dettano legge poichè ritengono che è in quella fase che si possono trovare le occasioni migliori.
Indipendentemente da ciò, sia nell’ipotesi short trading che in quella long, il nostro suggerimento è quello di andare sempre coi i piedi di piombo. Fare pratica con un conto demo gratuito come quello offerto dal broker eToro (leggi qui la nostra recensione), può essere un modo per imparare ad operare senza perdere soldi veri.
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Siamo davvero in un mercato orso?
Il primo passaggio da effettuare per capire se quello in corso oggi a Wall Street può o no essere definito un bear market, è l’analisi dei grafici. Non ci sono dubbi sul fatto che tutti gli indici della borsa Usa siano in ribasso da alcuni mesi. Al pari non ci sono neppure dubbi sul fatto che i drawndown degli ultimi mesi siano stati tutti a doppia cifra.
La consapevolezza di tutto questo non deve però indurre in automatico ad ipozzare che Wall Street sia un mercato orso. Se bear market venne definita la violenta correzione avvenuta sulla borsa Usa a seguito dello scoppio della pandemia di covid19, allora oggi non si può parlare di mercato orso in senso assoluto. Insomma ci siamo forse dimenticati del crollo del 35 per cento che gli indici di Wall Street registrarono a seguito della prima ondata di covid19? Chi ha memoria lunga ricorderà certamente come all’epoca tutto sembrasse fuori controllo e la sensazione diffusa era quella di un abisso senza confini.
Come andò all’epoca è noto. Se è vero che i mercati azionari crollarono nel giro di pochissimi giorni generando panico (panic selling) che a sua volta non fece altro che intensificare ancora di più le vendite, è altrettanto vero che, dopo la forte flessione, arrivò quello che tecnicamente è noto come rimbalzo a V.
Ecco è propri questo ciò che sta mancando in questa fase. Gli investitori temono di essersi infilati in un bear market perchè la flessione degli indici è duratura e non ci sono cambi di rotta. Per rispondere quindi alla domanda che titola questo paragramo, non siamo in un mercato orso ma, a causa di alcune caratteristiche specifiche come l’assenza di rimbalzo a V, si ha come l’impressione di essere in un bear market. Attenzione perchè questo può essere un problema nella misura in cui c’è un condizionamento sulla scelte operative.
Come investire in un simil “mercato orso”?
Alla luce di quanto fin qui detto, quali sono le strategie per investire in questa fase? I mercati tendono sempre a ripetere i loro comportamenti. Quindi quanto avvenuto in passato può anche essere molto simile a quello che sta avvenendo adesso. Simile non significa però mai uguale e ciò è un altro fattore di cui tenere conto prima di iniziare a fare trading online (qui il sito ufficiale eToro).
Tirando quindi le somme, oggi non è possibile capire con precisione se la correzione che è in atto sugli indici della borsa di Wall Street, possa o no evolvere in un mercato orso oppure se una ripartenza sia dietro l’angolo. Una cosa però si può fare: non lasciarsi condizionare dall’emotività nella composizione dei propri portafogli di investimento. Ci saranno sempre crolli e sempre ripartenze ma se ci si sofferma su brevisismi periodi il rischio è di perdere di lucidità. Inutile dire che tutto questo non fa bene alla propria strategia trading.
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