Cosa sta succedendo in casa Netflix? Dopo la pubblicazione di conti trimestrali nettamente peggiori delle attese, il primo calo del numero degli abbonati in 10 anni, la revisione al ribasso delle stime per i prossimi trimestri e l’annuncio dell’inevitabile cambio di business model, oggi si contano i danni di quello che la stampa di tutto il mondo ha già ribattezzato come “disastro Netflix”.
Quando parliamo di danni non ci riferiamo solo alle decine di miliardi di dollari di capitaliazzazione che ieri Netflix ha bruciato in borsa (quel -35 per cento parla più di 1000 parole) ma anche alle prime defezioni dal capitale della quotata che stanno avvenendo proprio in queste ore.
Il primo azionista di peso a fare i bagagli è stato Pershing Square Capital, il fondo guidato dal miliardario Ackman. In una lettera ai suoi azionisti, il CEO ha reso noto di aver liquidato l’intera quota detenuta nel colosso dello streaming e pari a circa 1,1 miliardi di dollari. Nella stessa missiva, Ackman, quasi a voler giustificare la sua decisione, ha evidenziato come il crollo registrato ieri dal titolo Netflix in borsa, abbia generato per il suo fondo una perdita pari a 430 milioni di dollari!
In realtà, come precisato dallo stesso fondo, a spaventare non è tanto l’entità del disastro di ieri, quanto quelle che potrebbero essere le nuove prospettive di Netflix. Il CEO del colosso dello streaming, nel corso della presentazione dei conti del primo trimestre 2022, ha annunciato la necessità di introdurre un cambio di business per evitare che, trimestre dopo trimestre, l’emoraggia degli abbonati possa proseguire. Ciò a cui il management del colosso dello streaming starebbe lavorando è un nuovo servizio a pagamento per limitare le inserzioni pubblicitarie che, come già annunciato in precedenza, verrebbero inserite sulla piattaforma. Ebbene in base a quelle che sono le stime della stessa Netflix, il nuovo business model potrebbe richiedere ben 2 anni per la sua completa implementazione.
Secondo Pershing Square Capital, fermo restando la legittimità totale del cambio di business (inevitabile per evitare il tracollo), resta molto difficile capire quale potrebbe essere l’impatto della transformazione sulla crescita degli abbonati ma anche sui principali parametri finanziari a partire da:
- ricavi futuri
- margini operativi
- intensità del capitale
Netto il verdetto del fondo guidato da Bill Ackman: considerando anche i cambiamenti nella politica monetaria della FED, l’andamento dell’inflazione, la crescente tensione geopolitica internazionale, e il conseguente elevato elevato volatilità dei prezzi dei titoli, il passo indietro è diventato inevitabile.
Inutile dire che la mossa del titolare di PSC può essere cavalcata per speculare sul titolo Netflix. Considerando l’enorme incertezza della situazione in atto, il nostro consiglio è quello di usare strumenti avanzati per operare come ad esempio il Copy Trading eToro grazie al quale è possibile copiare le strategie dei traders più bravi su Netflix. Questa funzionalità può essere utilizzata anche da chi è alle prime armi essendo disponibile gratuitamente la demo.
Quali prospettive per Netflix?
Il problema, a questo punto, è che anche altri fondi di primo piano possano decidere di fare un passo indietro. Secondo IG, però, nonostante un contesto per nulla semplice, è altamente probabile che il trono dello streaming possa continuare a rimanere nelle mani del colosso californiano di Los Gatos nonostante la concorrenza sempre più forte esercitata da competitor come Disney+ e Apple TV.
I danni, però, sarebbero stati già fatti. Per gli esperti di IG, il crollo avvenuto nella seduta di ieri e le prospettive per i prossimi trimestri (il management di Netflix ha detto chiaro e tondo che anche nel secondo trimestre 2022 ci sarà una forte riduzione del numero degli abbonati) ha di fatto determinato l’esclusione di Netflix del club delle FAANG.
E le performance di borsa? Come si può vedere dal grafico in alto, oggi il titolo scambia sotto i 230 dollari contro i 390 dollari di inizio aprire. I prezzi sono molto attraenti ma il rischio è che il ribasso possa non essere cessato. Nel pre-market i prezzi di Netflix segnano un calo di oltre il 2 per cento e questo è un segnale di possibilità difficoltà anche nella seduta di oggi.
Un eventuale ulteriore ribasso delle quotazioni, comunque, non sarebbe un problema per i trader con approccio speculativo. Questi ultimi, infatti, possono operare con lo short trading e quindi guadagnare in caso di ulteriore deprezzamento. Investire al ribasso, però, non è semplice ed è per questo che è sempre consigliabile fare prima pratica con un conto demo gratuito come ad esempio quello offerto dal broker eToro.
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