Giornata disastrosa per Neflix. Il colosso dello streaming ha infatti chiuso la seduta di ieri con un ribasso di oltre il 35 per cento. Il sell-off, annunciato da una forte contrazione avvenuta nell’after hours di ieri l’altro, è stato un effetto dell’estrema delusione degli investitori per i dati sugli abbonati nel primo trimestre 2022.

Come si può vedere dal grafico in basso, i prezzi delle azioni Netflix sono passati da 340 dollari ad appena 224 dollari proprio a causa del tracollo degli abbonati, scesi di 200 mila unità contrariamente alle previsioni di una crescita di 2,5 mln net subscribers nel primo trimestre 2022.

Come vedremo nel post, ad impattare in modo negativo sono anche le fiacche prospettive per il secondo trimestre 2022. Il management di Netflix non ha infatti nascosto la possibilità che al 30 giugno 2022 ci possa essere un ulteriore calo di 2 mln di abbonati e un forte rallentamento del fatturato. Insomma la contrazione di 200 mila abbonati nel secondo trimestre 2022 potrebbe essere solo l’inizio di una lunga stagione negativa.

Prima di analizzare nel dettaglio cosa tecnicamente ha fatto scattare il sell-off su Netflix, non possiamo non ricordare che, molto spesso, è proprio nei momenti di forte ribasso che conviene andare in controtendenza e comprare approfittando dei prezzi a sconto.

Ovviamente questa strategia deve essere anche supportata da supporti di tipo fondamentale mentre, dal punto di vista operativo, è necessario avere una certa pratica per operare. Per assumere questa dimestichezza può essere utile esercitarsi con la demo gratuita che viene offerta dal broker eToro (qui il sito ufficiale)

Crollo azioni Netflix: cosa è successo al titolo?

Il sell-off che ha mandato a picco Netflix nella seduta di ieri, è da mettere in relazione con i dati terribili sul numero degli abbonati. Per farla breve, per la prima volta negli ultimi 10 anni, Netflix ha perso ben 200 mila abbonati nel solo primo trimestre 2022.

La contrattazione è stata già di suo pesantissima ma lo è ancora di più se si considerano quelle che erano le previsioni del colosso dello streaming. Il management di Netflix, infatti, puntava per il primo trimestre 2022 ad una crescita degli abbonati di ben 2,5 milioni! La stima, però, risaliva a prima dello scoppio della guerra in Ucraina (e della conseguente crisi geopolitica tra Russia e Occidente) e infatti proprio il nuovo quadro delle relazioni internazionali è stato uno dei fattori principali alla base del crollo degli abbonati di Netflix. 

Esito diverso non poteva esserci visto che era stata Netflix a decidere di sospendere il servizio in Russia e ciò aveva determinato la cancellazione in un colpo solo di ben 700mila abbonamenti. Senza il mercato russo (immenso), Netflix accusa il colpo e gli investitori non perdonano. 

Beffa nella beffa, il fatto che era appena gennaio quando il management di Netflix parlava di debole crescita degli abbonanti in un trend comunque rialzista. Ebbene da quel momento in poi, le azioni Netflix hanno bruciato metà del loro valore. Il 20 gennaio il titolo chiudeva a 508 dollari mentre oggi le azioni scambiano a 224 dollari con la previsione di ulteriori ribassi anche perchè è stata la stessa società, a margine della pubblicazione dei dati sugli abbonati, a comunicare che la perdita di abbonati proseguirà.

Questi elementi ci inducono ad ipotizzare che i prezzi di Netflix possano ancora calare. Comprare a sconto certamente conviene ma probabilmente non è ancora il momento visto che ci potrebbero essere ulteriori ribassi. Una cosa è certa: Netflix è un titolo da tenere d’occhio nelle prossime settimane e nel prossimo futuro! Sulla quotata possono investire anche i principianti magari utilizzando strumenti avanzati come ad esempio il Copy Trading eToro grazie al quale è possibile copiare dai traders più bravi (anche questa funzionalità è disponibile in versione demo). 

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Netflix introdurrà la pubblicità?

Secondo alcuni analisti, alla base del crollo del numero degli abbonati di Netflix non c’è solo la crisi geopolitica internazionale. Anche la concorrenza sempre più agguerrita è un elemento che sta impattando sul business del colosso dello streaming. Visto che la situazione, almeno non breve termine, non dovrebbe migliorare, non è da escludere che Netflix possa decidere di inserire un’offerta a basso costo con pubblicità. Competitors come Disney+ e HBO Max hanno lanciato proposte simili ottenendo un ottimo riscontro in termini di nuovi abbonati. 

Il crollo di Netflix è la fine dei FAANG?

Come noto, le FAANG di Wall Street sono le società tecnologiche ad elevata capitalizzazione ed alto margine di crescita. Il termine, soprattutto negli ultimi mesi, è quasi andato in disuso visto che la “F” di Facebook non ha più ragion di esistere alla luce del cambio di denominazione in Meta Platforms. Ebbene il violento sell-off di Netflix potrebbe ora essere la pietra tombale sulle FAANG almeno per quella che era la loro composizione originaria. 

Inevitabile chiedersi quali saranno le quotate che raccoglieranno l’eredità delle vecchie FAANG. Secondo molti analisti, un titolo oramai da tempo incanalato sul sentiero della crescita è Tesla. Il colosso di Musk ha raggiunto un elevato livello di capitalizzazione e cresce in modo esponenziale come del resto emerso nell’ultima trimestrale. Ci sono poi i gruppi di semiconduttori come Intel, Nvidia e AMD. Altre alternavibe potrebbero essere Spotify e Virgin Galactic ma anche Twitter potrebbe ambire a raccogliere l’eredità del gruppo FAANG sempre se Musk dovesse riuscire ad assumere il controllo della quotata (clicca qui per conoscere le ultime novità sull’OPA). 

Al di là di queste indiscrezioni una cosa è certa. Le vecchie FAANG sono oramai ridotte ai minimi termini anche perchè la stessa “G” di Google è da tempo un ricordo avendo il noto colosso cambiato denominazione sociale in Alphabet. 

E’ davvero il momento di comprare Netflix al ribasso? 

Come abbiamo già detto in precedenza, la tentazione di sfruttare i bassi prezzi di Netflix per comprare al ribasso è inevitabilmente molto forte. Ma cosa pensano gli strategist del ricorso a questa strategia? Dire che a prevalere sia la prudenza è quasi poco se si considera che ben nove società di investimento, in pochissime ore, sono entrare a gamba tesa sul titolo del colosso dello streaming tagliando la loro valutazione. Tutti gli analisti che hanno abbassato il giudizio su Netflix hanno evidenziato come la possibilità che il numero degli utenti crolli al periodo pre-covid sia molto alta. 

Commentando le indicazioni sul cambio di business model, gli analisti si sono trovati daccordo sul fatto che anche le misure più a portata di mano (stretta totale sugli account condivisi e introduzione della pubblicità in alcuni piani) richiedano tempi molto lunghi per la loro attuazione (si parla del 2024 come linea temporale). Tutti questi elementi conducono ad un unico verdetto: nonostante il forte crollo, il ribasso di Netflix potrebbe non essere ancora terminato e quindi i tempi non sono ancora maturi per comprare. Del resto perchè acquistare a questi prezzi se un domani la valutazioni potrebbero essere ancora più basse?

Secondo gli esperti di Deutsche Bank, Netflix potrebbe restare impantanato a questo livello  ancora per diverso tempo. Anche JP Morgan ci è andata giù pesante rivedendo il numero totale degli abbonati che verranno acquisiti nel 2022 da 16 milioni ad appena 8 milioni. Per Bank of America, infine, le azioni Netflix non sono più da comprare ma sono invece pronte a sottoperformare il mercato. In linea con questa valutazione, gli esperti di BofA hanno anche tagliato il target price da 605 dollari a 300. Insomma per Netflix è buio e sarà ancora più buio nei prossimi mesi. 

Se proprio si volesse fare trading sul titolo del colosso streaming, bisognerebbe attuare strategie di tipo short. Per investire al ribasso, però, è necessaria una certa pratica che può essere assunta esercitandosi con il conto demo eToro.

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