Quale sarà la direzione che il prezzo del petrolio prenderà nelle prossime settimane? E’ possibile il raggiungimento di nuovi record storici in scia alla crisi geopolitica in atto? E quali saranno gli scenari che si apriranno per l’Europa e l’Italia a seguito dell’incremento del costo dell’energia?

Tutte queste domande animano il dibattito tra gli investitori ma anche tra i semplici consumatori che, oramai da mesi, si ritrovano a fare i conti con il caro bollette. Alle previsioni del prezzo del petrolio gli analisti del broker XTB (qui il sito ufficiale) hanno dedicato un report dettagliato che analizza la situazione attuale e le possibili prospettive dei prezzi. 

Secondo XTB, sono quattro i dati di cui conviene prendere atto per stare al passo con la realtà:

  • L’Europa proverà a ridurre il consumo di petrolio ed inizierà a guardare anche a nuove forniture 
  • Le quotazioni petrolifere potrebbero agganciare i storici intorno a quota 150 al barile
  • Lo scenario attuale può essere in parte paragonato a quello dello shock petrolifero degli anni ’90 
  • L’Italia è tra i paesi europei che importano più petrolio dalla Russia. 

Prima di scendere nel dettaglio dell’analisi di XTB su previsioni prezzi petrolio e scenari futuri che sono pronti ad aprirsi, ricordiamo che il prossimo 30 marzo a partire dalle ore 17:00 si terrà la Masterclass XTB 2022. Nel corso dell’evento saranno affrontate tutte le tematiche più calde delle ultime settimane: dalle decisioni di politica monetaria, ai nuovi equilibri creati dalla crisi geopolitica fino alle prospettive macro di lungo termine. Il titolo dell’edizione 2022 di XTB Investing Masterclass è molto esemplificativo: “Banche Centrali tra conflitti e inflazione: quale difesa per gli investitori“.

Proprio perchè i temi affrontati dalla MasterClass sono attualissimi, consigliamo ai nostri lettori di partecipare all’evento anche perchè non ci sono costi di iscrizione essendo tutto gratuito.

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Prezzo petrolio previsioni: possibile salita ai massimi storici?

Rispondiamo adesso alle domande che abbiamo sollevato ad inizio articolo a partire da quelle che sono le prospettive dei prezzi del petrolio.

Attualmente la produzione di petrolio della Russia è pari a 10 milioni di barili al giorno. Di questi la metà viene esportata come petrolio greggio e altri 3ì milioni di barili al giorno come derivati. L’attività di export dalla Russia avviene in questo modo: 

  • 2 milioni di barili al giorno sono trasportati attraverso gasdotti
  • 6 milioni di barili al giorno tramite petroliere. 

In questo contesto, secondo il Dipartimento di Ricerca XTB, le esportazioni verso l’UE ammontano a circa 4 milioni di barili al giorno, di cui 1 milione di barili mediante oleodotti.

L’Italia è tra i paesi UE che importano più petrolio dagli Stati Uniti. Un dato su tutti: nel solo primo trimestre 2020, l’Italia ha importato qualcosa come 1.630.000 tonnellate di petrolio greggio dalla Russia. 

In questo contesto, Walid Koudmani, Chief Market Analyst di XTB, non esclude che le quotazioni petrolifere possano salire fino a 150 dollari al barile, toccando i nuovi massimi storici.

Agli scettici, l’analista di XTB risponde ricordando come, anche dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, si riteneva che i prezzi non avrebbero superato i 120 dollari al barile. E invece c’è stato un rally fino a 130 dollari al barile. Il problema, ha poii aggiunto Koudmaniè, è che i prezzi del greggio non sono ancora arrivati ai massimi storici e allora la domanda da porsi diventa: quanto potrebbero salire i prezzi del petrolio?

Dalla risposta a questo interrogativo deriva la strategia trading da attuare sul petrolio. A tal riguardo ricordiamo che proprio con il broker XTB è possibile investire sui CFD petrolio in entrambe le direzioni, quindi al rialzo (long) e al ribasso (short). Lo stesso broker offre un conto demo gratuito per consentire a chi è alle prime armi di imparare senza correre il rischio di perdere soldi veri.

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Prezzo Brent surante guerra Usa-Iraq (1991) e guerra Russia-Ucraina (2022)

Nel report di XTB viene poi fatto un interessante parallelismo tra l’andamento attuale del prezzo del petrolio e quello del 1991 all’epoca della guerra tra Usa e Iraq. La situazione è molto simile. Allora i prezzi del greggio registrarono un aumento del 140 per cento ma, successivamente, nel giro di un anno si sgonfiarono tornando ai livelli precedenti all’invasione. 

Il grafico in basso confronta l’andamento del prezzo del petrolio nel corso della guerra Usa-Iraq del 1991 e l’attuale dinamica dei prezzi: le curve si muovono in modo molto simile.

Fonte: Bloomberg, XTB. La performance passata non è necessariamente indicativa di risultati futuri, e qualsiasi persona che agisca sulla base di queste informazioni lo fa interamente a proprio rischio

Secondo l’analista di XTB, se i prezzi dovessero comportarsi in un modo simile, non è da escludere che il massimo possa essere raggiunto attorno ai 150 dollari al barile. Non è ancora chiaro, ha concluso Walid Koudmani, se la Russia bloccherà o no il suo export. Tuttavia è però un dato di fatto che le grandi compagnie hanno interrotto gli acquisti di petrolio russo sul mercato spot. Nel caso in cui l’offerta fino a 3 milioni di barili al giorno dovesse essere congelata, allora un rialzo del prezzo del petrolio fino al range compreso tra 150-165 al barile non sarebbe da escludere. Una prospettiva che può essere sfruttata per fare trading CFD sul greggio proprio con il broker XTB (qui il sito ufficiale)

Sull’XTB Masterclass 2022

XTB organizza una Masterclass gratuita il 30 marzo alle 17.00 con un focus su macro-scenario economico, politica monetaria, attuali avvenimenti geopolitici e loro ripercussioni sui mercati finanziari.

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