Il prezzo del petrolio è in rally da settimane. Anche i recenti ritracciamenti del greggio sono stati in realtà movimenti fisiologi in un contesto generale che resta fortemente improntato al rialzo. In questa situazione è quasi normale interrogarsi su quanto possa durare quella che numerosi analisti hanno ribattezzato come la folle corsa del petrolio. 

Proprio questo sarà l’argomento alla base del nostro post. Siamo infatti consapevoli che avere un’idea (ovviamente di massima e con tutti i margini di incertezza del caso) sulla durata del rally significa avere elementi per capire come impostare le proprie strategie trading sul prezzo del petrolio

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Per l’andamento in tempo reale del greggio rimandiamo al grafico in alto. Molto più interessante è infatti analizzare la situazione dal punto di vista generale. Nella settimana che si sta per chiudere i prezzi del Brent si sono avvicinati a 130 dollari al barile. Una quotazione che ha ricordato molto da vicino quella di luglio 2008 quando il prezzo spot del Brent era pari 132,72 dollari.

In realtà le due fasi storiche hanno ben poco in comune oltre al livello raggiunto dai prezzi. Questo però sul prezzo del greggio attuale pesa l’inflazione che invece non pesava nel 2008. Quindi, considerando questa variabile, i 127,98 dollari al barile raggiunti dal Brent nei giorni scorsi corrisponderebbero a 100,13 dollari del 2008. 

Cosa significa tutto questo? Semplicemente che sicuramente le quotazioni petrolifere oggi sono su livelli alti ma il valore attuale di un barile di petrolio non è ancora pari a quello di 14 anni fa. 

Che non sia pari non significa che non possa esserlo. Tutte le previsioni sul prezzo del petrolio nei prossimi mesi (breve termine) sono concordi sul segno positivo. Ad esempio secondo Goldman Sachs i prezzi potrebbero salire fino a 175 dollari mentre JP Morgan vede la quotazione petrolio a 185 dollari. Insomma è assodato che, nel caso in cui la situazione geopolitica dovesse restare immutata, il valore del greggio registrerebbe un ulteriore rialzo. 

Uno scenario di cui tenere conto per impostare le proprie stretegie trading sul petrolio. A proposito di scelte operative ricordiamo un modo per investire sul greggio è attraverso i CFD. Per tradare petrolio con i Contratti per Differenza è fondamentale fare prima pratica con un conto demo come quello offerto dal broker XTB (qui il sito ufficiale) che segnaliamo per le sue condizioni molto vantaggiose. 

Ma torniamo adesso alla domanda principale ossia a quanto durerà il rally del prezzo del petrolio. 

E’ innegabile che se la guerra in Ucraina dovesse concludersi rapidamente ci sarebbe un freno alla corsa dle petrolio. Tutto dipende da quelli che sono gli obiettivi di Mosca. Se la Russia ritiene di aver raggiunto i suoi scopi, allora la conclusione del conflitto può essere imminente e il prezzo del petrolio può iniziare la sua parabola discendente. In caso opposto il rally sarà destinato a proseguire. 

Prezzo petrolio e ruolo delle sanzioni

La cronaca di queste ultime settimane ha dimostrato che non c’è solo la guerra a condizionare il prezzo del petrolio. Anche la questione delle sanzioni alla Russia ha un impatto molto forte sulla dinamica delle quotazioni. E’ palese che l’Europa non possa spingersi oltre un certo punto poichè bloccare l’import di gas e petrolio dalla Russia significherebbe farsi carico di una gravissima carenza di energia e carburante con gravissime tensioni sociali.

Questa ipotesi induce a pensare che, se anche la guerra in Ucraina dovesse proseguire, ad un certo punto gli investitori si renderebbero conto che le vendite di greggio e petrolio dalla Russia sono destinate a proseguire. 

E’ vero che ci sono gli Stati Uniti ma la Russia non fornisce sufficiente greggio agli Usa e quindi lo stop al greggio russo da parte degli States non avrebbe grandi impatti sul prezzo dell’oro nero. E infatti è bastata la chiarezza di Biden su quello che può essere fatto e quello che non può essere fatto per rallentare la corsa del greggio e per portare un pò di luce su un mercato azionario massacrato. 

Si torna quindi al punto di partenza: nel momento in cui sarà chiaro che non ci potrà essere un vero embargo al petrolio russo, allora la folle corsa delle quotazioni petrolifere rallenterà. 

Trading online sul petrolio con i CFD: il broker XTB

A prescindere da quello che avverrà una cosa è certa: il petrolio sarà tra gli asset protagonisti. Una buone notizia per chi vuole investire sul greggio. Come ripetiamo però spesso è fondamentale curare la scelta del broker con cui operare. Un’idea potrebbe essere XTB (qui la recensione completa).

Questa piattaforma consente di tradare sia al rialzo (long) che al ribasso (short). Grazie a questa caratteristica è possibile sfruttare fino in fondo le varie oscillazioni di prezzo. 

Scegliendo XTB, inoltre, è possibile investire sul petrolio CFD con spread a partire da 0,03. E’ prevista inoltre la protenzione dal saldo negativo e leva fino a 1:10. 

Per provare a fare trading CFD sul petrolio con questo broker, è sufficiente aprire un conto demo di prova

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