Non era necessario essere degli esperti di trading e finanza per immaginare quali sarebbero stati gli effetti del riconoscimento russo del Donbass sulle materie prime a partire da petrolio e gas naturale. L’ingresso dell’esercito regolare russo nella repubblica separatista ucraina, ha fatto infiammare le quotazione dell’oil e del gas naturale.
Il prezzo del petrolio, in particolare, oggi potrebbe scrivere una pagina storica. Mentre è in corso la redazione del post, infatti, i contratti sul Brent si muovono ad un passo dai 100 dollari al barile. Quella che fino a pochi mesi fa era solo un’ipotesi remota, ossia la quotazione petrolio a oltre 100 dollari al barile, adesso è pronta a diventare realtà.
Non accadeva dal lontano settembre 2014 che i prezzi del greggio fossero su livelli così alti.
Come si può vedere dal grafico in alto, nel periodo compreso tra il 2014 e l’inizio del 2016, i prezzi del greggio subirono uno dei ribassi più consistenti di tutta la storia moderna. In quella fase, la tendenza ribassista fu causata dal boom dell’offerta da parte dei paesi produttori e dall’aumento della produzione di scisto in Usa. Lo scontro in atto tra Usa e Russia sull’Ucraina ha pcreato una situazione antitetica rispetto a quella del 2014-2016 spingendo il petrolio ai massimi.
La traiettoria dei prezzi in atto è l’ideale per i trader che operano al rialzo sul petrolio. Tra l’altro oggi a differenza del passato è molto più semplice investire sull’oil. Broker come eToro, ad esempio, consentono di speculare sulle variazioni di prezzo del greggio attraverso i CFD (Contratti per Differenza).
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Se il petrolio vola verso 100 dollari al barile, il gas naturale non resta fermo. La quotazione di questa fondamentale materia prima sulla borsa di Amsterdam registra un aumento a 80 euro Mwh con un rialzo del 10 per cento. Nel corso delle ore precedenti, il prezzo del gas naturale è salito fino a 82 euro con un rialzo massimo del 13,2 per cento. Anche in questo caso, quindi, la dinamica è molto chiara e può essere cavalcata con strategie trading di tipo rialzista.
Prezzi Petrolio e gas naturale: cosa succederà adesso
Nel breve termine il rialzo del prezzo di petrolio e gas naturale è scontato. Per quello che riguarda l’oil, il livello psicologico dei 100 dollari al barile potrebbe essere raggiunto a brevissimo termine. Allo stato attuale dei fatti, basterebbe anche un semplice rumor su un ulteriore aggravamento della tensione, per rompere quota 100 dollari.
Nei prossimi giorni i prezzi saranno condizionati dalle mosse di Putin. In caso di allargamento della crisi, con inevitabile scontro diretto tra Russia e Ucraina, la resistanza storica potrebbe saltare con attivazione di un ampio break-out rialzista.
Attenzione, comunque, ai rischi al ribasso. Il supporto principale del WTI si trova a 90,7 dollari e, dal punto di vista tecnico, è considerato un ritracciamento di Fibonacci che può fungere da argine a forti correzioni di prezzo.
Eventuali ribassi, comunque, possono essere sfruttati per entrare sul petrolio in posizione rialzista. Questo perchè immaginare nel medio termine in quadro opposto a quello attuale è quantomeno difficile. Per attuare questa strategia è consigliabile usare strumenti avanzati come ad esempio il Copy trading eToro grazie al quale è possibile copiare le strategie dei traders più bravi sul petrolio. Anche il Copy Trader eToro può essere testato in modalità demo.
E per quello che riguarda il gas naturale quali sono le previsioni a seguito dell’aggravamento della tensione tra Russia e Ucraina? Dal punto di vista tecnico, la resistenza psicologica a 5 dollari sembra essere lontana. Ieri, dopo aver provat a raggiungere i 4,8 dollari, il gas naturale ha corretto. Ad ogni modo, se le quotazioni dovessero restare in area 4,8 dollari, non è da escludere che nei prossimi giorni possano esserci ulteriori movimenti al rialzo.
Nel caso di scenario ribassista, invece, si può ipotizzare un calo delle quotazioni fino a 4,3 dollari. Poichè a questo livello si trova la media mobile a 50 giorni, non sarebbe da escludere un ulteriore calo fino a 4,10 e poi a 4 dollari. Come nel caso del petrolio, però, anche sul gas naturale la view prevalente è rialzista a causa proprio dell’aumento della tensione tra Russia e Ucraina.
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