Il prezzo del petrolio è da settimane in pieno trend rialzista tanto che, dopo il dietrofront di fine novembre, si è tornati nuovamente a parlare di valore del greggio a 100 dollari al barile. Mentre è in corso la scrittura del post, il petrolio Brent oscilla in area 90 dollari al barile mentre il WTI si muove attorno agli 87 dollari al barile. Non è necessario essere degli esperti di finanza, per comprendere che queste quotazioni petrolio sono oggettivamente troppo alte.
Dinanzi a questa situazione è spontaneo chiedersi se ci saranno o no degli interventi dell’OPEC+ lato offerta. Il prossimo 2 febbraio 2022 è prevista la riunione dei paesi produttori e proprio quell’assise potrebbe essere la prima finestra utile per contrastare la crescita del prezzo del greggio. Come si muoverà l’OPEC+.
All’ordine del giorno della riunione ci sono le decisioni sulla politica di produzione nel mese di marzo. In base a quelle che sono le attuali politiche dei paesi produttori, è previsto un aumento della produzione totale di 400.000 barili al giorno per il mese di marzo in linea alla strategia in atto dalla scorsa estate.
Nessuna novità quindi? In realtà le sorprese potrebbe non mancare anche perchè quando i prezzi del petrolio diventano troppo alti, le tensioni escono allo scoperto. E allora non è da escludere che nel corso del prossimo meeting OPEC+ di febbraio, l’Arabia Saudita possa mettere sul tavolo la questione delle quotazioni eccessive. Riad, infatti, ha sempre cercato di evitare che i prezzi troppi alti dell’oil possano causare una contrazione economica o un rallentamento delle vendite.
Proprio la posizione dell’Arabia Saudita potrebbe rendere più incerte le prospettive sull’esito della riunione dei produttori. Più incertezza significa maggiore possibilità di oscillazioni delle quotazioni e quindi più occasioni per fare trading online. Proprio in relazione all’operatività ricordiamo che è consigliabile fare prima pratica con un conto virtuale e solo dopo iniziare ad investire sull’oil con soldi veri. Il broker eToro può essere utilissimo in questi casi poichè mette a disposizione la demo gratuita da 100 mila euro virtuali.
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Accanto al problema dei prezzi alti, c’è un’altra questione che potrebbe finire sul tavolo del vertice OPEC di febbraio: la crescente tensione tra Russia e Ucraina. Il tema è da tempo sotto esame dei trader secondo i quali se ci dovesse essere un’invasione russa, ci sarebbe un inevitabile sconvolgimento delle fornitire di greggio. Secondo alcuni analisti proprio il timore di una guerra è alla base del recente aumento delle quotazioni petrolifere.
La questione è capire finoa dove si possano spingere gli eventi. Se la situazione dovesse precipitare e si dovesse arrivare all’introduzione di sanzioni contro Mosca, potrebbero essere i cinesi a comprare il petrolio russo. Molto probabile che anche la Germania contini le sue relazioni con Mosca. Berlino ha infatti già chiesto che il petrolio sia esentato da possibili sanzioni future.
Insomma i fattori di incertezza non mancano. Appuntamento con il vertice dell’OPEC+ in videoconferenza il 2 febbraio. La previsione più probabile è che i paesi membri possano raggiungere un accordo.
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