Non era necessario avere la sfera di cristallo per immaginare che oggi la borsa di Wall Street si sarebbe mossa in ribasso. L’andamento negativo delle borse europee (il Ftse Mib ha chiuso in calo dell’1,6 per cento, ma comunque lontanissimo dai minimi intraday) e i preoccupanti dati sulla pandemia di covid19, avevano gettato un’ipoteca sulla perfornance odierna dell’azionariato Usa già prima dell’avvio delle contrattazioni.
Venendo ai numeri, a metà pomeriggio l’S&P 500 evidenzia una flessione dell’1,88 per cento a quota 4533 punti, il Dow Jones registra invece un calo dell’1,95 per cento a quota 34674 punti e il Nadaq è in ribasso dell’1,95 per cento a 14873 punti.
La tendenza della seduta è molto chiara: la borsa Usa è improntata al ribasso. Meno chiari sono invece i motivi alla base del crollo dell’azionariato americano. Per un investitore poco abituato ad andare oltre la prima impressione, il ribasso in atto oggi potrebbe essere un effetto delle preoccupazioni per l’andamento della pandemia di covid19.
L’avanzata della variante omicron e i primi lockdown disposti da paesi come l’Olanda sono in effetti degli elementi negativi per l’umore degli investitori. La domanda che però ci poniamo prova ad andare oltre la prima impressione: è davvero la paura per il covid19 a determinare la performance negativa di Wall Street o c’è dell’altro.
Secondo Craig Erlam, analista senior di Oanda, non è da escludere che la prestazione negativa di Wall Street oggi (ma, in parte, anche quella delle borse europee) sia semplicemente da imputare alla recenti decisioni della FED. In effetti, la scorsa settimana, l’aziariato Usa non ha reagito come teoricamente avrebbe dovuto dopo l’esito dell’ultimo board del Fomc. La decisione della banca centrale americana di accellerare il tapering e aprire la porta a tre rialzi dei tassi nel corso del 2022, avrebbe dovuto causare vendite che invece non ci sono state. Ebbene non è da escludere che sia in atto oggi la vera reazione alle mosse FED. Il timore per omicron sarebbe invece il solito assist.
Alla luce di tale situazione, come è consigliabile investire sull’azionariato? Sempre secondo l’analista di Oanda, ci sono tutta una serie di elementi per ipotizzare che il tradizionale rally di Natale, quest’anno possa saltare anche perchè, senza scomodare effetti catastrofici di omicron (su cui non ci sono ancora dati), nelle settimane precedenti c’è stato un impressionante rimbalzo. Considerando, quindi, i tanti rischi al ribasso che potrebbero caratterizzare l’avvio del nuovo anno, non è da escludere che a prevalere possa alla fine essere un approccio più improntato alla cautela.
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Azioni Usa da comprare oggi: focus sui farmaceutici
In un contesto marcatamente rialzista, non mancano le quotate che a Wall Street evidenziano significativi rialzi. E’ questo il caso di Moderna che avanza di oltre il 5 per cento dopo le dichiarazioni dell’amministratore delegato in merito all’efficacia della dose booster del vaccino contro la variante Omicron nelle sperimentazioni di laboratorio. Il manager ha anche affermato che la versione attuale del vaccino continuerà ad essere la prima linea della difesa contro omicron.
Grazie all’annuncio di Moderna anche i competitors registrano un forte apprezzamento in avanti. In una giornata caratterizzata dal sentiment negativo, Pfizer avanza del 3,3 per cento, Novavax è in rialzo del 3,2 per cento mentre BioNTech mette in cassaforte il 2 per cento.
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In sintesi quindi: è il settore farmaceutico il solo a muoversi in controtendenza all’andamento ribassista degli indici Usa. Quest’ultimo è da imputare apparentemente ai timori per omicron, più concretamente al nuovo approccio da falchi della FED.
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