Le società che si occupano di tecnologia negli ultimi anni stanno letteralmente spopolando. E il trend non sembra essere destinato a rallentare anzi, tutte le previsioni, evidenziano che il peso del settore tech sull’economia mondiale sarà sempre maggiore. Si tratta quindi di titoli interessanti su cui pensare di investire, anche nell’ambito di una strategia di lungo termine.
Certo il problema è sempre quello di scegliere le aziende sui cui puntare. Le più famose sono sicuramente sulla cresta dell’onda ma, al tempo stesso, sono anche quelle da cui attendersi di meno visto il livello di popolarità che hanno raggiunto in ambito economico e finanziario. Se qualcuno cerca davvero “l’affare”, potrebbe indirizzarsi su qualche nome un po’ meno noto, ma dalle grandi prospettive.
Se questo è il vostro caso, qui troverete 5 titoli che potreste inserire nel vostro portafoglio trading. Un nostro consiglio è quello di affiancare all’esposizione sulle azioni di seguito citate, posizioni su titoli più celebri come ad esempio Apple oppure Amazon. In questo modo è possibile ottenere un portafoglio tech diversificato. Per operare in questo modo non è necessario utilizzare più piattaforme. Con il broker eToro (leggi qui la nostra recensione) è possibile fare trading su tantissime azioni da una sola piattaforma e in più non è necessario pagare commissioni.
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I Big Tech e gli Sleepers
Come accennato, e come è facile intuire, l’indice Nasdaq del comparto tecnologia è cresciuto anche questo’anno; ha registrato un + 21 per cento da gennaio a oggi, ormai alla vigilia del nuovo anno. E’ vero che a fare da locomotiva sono sempre i grandi nomi: Google su tutti, poi Amazon, Apple e il capostipite dei social, Facebook.
E’ stato calcolato che, senza questi brand, l’aumento sarebbe stato del 5 per cento. Che può sembrare poco rispetto a 21, ma è sempre un grande risultato. Insomma, oltre la muraglia dei Big Tech c’è altro.
Così dice Steven Cress, Head of Quantitative Strategies di Seeking Alpha, che ha chiamato queste aziende “Sleepers”, ovvero dormienti. Un termine che non va inteso come essere poco capaci ma bens’ come vulcano. Per farla breve si tratta di titoli da tenere d’occhio. Un esempio noto a tutti è Zoom: pressoché sconosciuto fino a metà del 2020, oggi è installato sulla stragrande maggioranza degli smartphone.
I nomi da segnarsi
Ed eccoli qui. Cominciamo con Synaptics, un provider che si presenta leader nei servizi per l’intelligenza artificiale. In particolare è specializzato nell’ingegnerizzazione delle interfacce fra uomo e macchina. Da poco ha ampliato la sua rete di servizi, dopo l’acquisto di DSP Group, che si occupa di elaborazione voce e wireless.
Poi c’è MaxLinear, azienda americana di hardware che vengono utilizzati nei sistemi di connessione digitale e analogica.
Ha sede a Phooenix (in Arizona) ON Semiconductor. Come dice il nome, produce semiconduttori e alimentatori di ultima generazione; articoli che vengono installati nelle auto, ma anche nei dispositivi militari e nel settore helthcare.
Da decenni attiva nella Silicon Valley è Hewlett-Packard, più nota a livello globale con il semplice acronimo HP. Produce computer, stampanti e altri dispositivi, o ra si è ampliata fornendo diverse soluzioni cloud per le società. Nello stesso settore si muove Calix, più giovane ma in rapida crescita; oltre al cloud computing, è attiva nelle comunicazioni.
5 nomi tech di peso, attualmente dormienti ma pronti ad esplodere sia per quanto riguarda le dimensioni del business che per quello che concerte market cap e prezzi.
Come abbiamo detto in precedenza, è vero che i colossi del settore tech tendono a monopolizzare il comparto ma ci sono tante alternative che stanno crescendo.
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