E’ passata solo una settimana da quanto Jerome Powell è stato riconfermato alla testa della Federal Reserve, e la sua posizione ha fatto scalpore. Improvvisamente – ma come qualcuno ha malignamente fatto notare al momento opportuno – la sua posizione sull’inflazione è cambiata. Bandite le parole “transitoria” e “passeggera”; l’inflazione è più dura e più lunga di quanto si fosse previsto in precedenza. 

Eppure, lui stesso definiva così il fenomeno, quando, non voleva che la Banca centrale americana accelerasse il tapering. Adesso però la prospettiva dell’appena confermato presidente della FED è completamente cambiata. La virata è stata ufficializzata dallo stesso banchiere in occasione di un recente discorso durante il quale è stata anche annunciata una accelerazione del tapering in modo tale da concludere l’operazione in anticipo rispetto alla scadenza ipotizzata in precedenza.

In concreto, stando alle parole di Powell, la riduzione degli acquisti di bond dovrebbe partire già da questo mese. Alla luce del cambio di idea su inflazione e tempistiche del taperting, non è da escludere (ma questa è solo un’ipotesi degli analisti) che il rialzo dei tassi possa avvenire prima del quarto trimestre 2022; forse anche prima del terzo.

Cosa può accadere all’oro?

Questa situazione ha ripercussioni importanti anche sull’oro e sugli altri asset considerati bene rifugio. Sulla base della posizione assunta da Powell, le prospettive sarebbero ribassiste; è possibile che il titolo torni a una quotazione intorno ai 1.600 dollari l’oncia. Questo soprattutto se dollaro e rendimenti Treasury USA dovessero nuovamente schizzare verso l’alto.

Per il momento l’oro ha stupito; lunedì 29 novembre è tornato alla soglia dei 1.800 dollari, anche se per poco. Il rialzo è avvenuto ed è avvenuto dopo le ultime dichiarazioni in merito alla pericolosità della variante Omicron. Questo ha portato gli investitori ad una avversione del rischio, spostandosi una volta di più sui beni rifugio

Le dichiarazioni di Powell hanno fatto scendere il titolo, ma senza crolli evidenti; l’oro si è assestato sui 1.775 dollari.

Come scrive Warren Venketas, nel momento in cuii mercati avranno digerito la dichiarazione, si potrebbe riaccendere il dibattito sulla “stagflazione”. In questo contesto i prezzi dell’oro potrebbero trarre vantaggio. La stessa inflazione europea, ha poi proseguito l’analista, dovrebbe sostenere le quotazioni del metallo prezioso.

Prezzo oro: previsioni dopo parole Powell

Dal punto di vista tecnico, se la quotazione dell’oro dovesse scendere sotto i 1.759 dollari, questo potrebbe portare a un ritorno del minimo segnato a ottobre, pari a 1.721 dollari, spiega l’esperto James Stanley. Il minimo del 2021 è quota 1.680 ed è stato toccato già tre volte. Secondo l’esperto non è da escludere che ci possa essere anche un quarto ritorno ai minimi. 

Una simile prospettiva (ossia ribasso del prezzo dell’oro) può essere sfruttata per fare short trading sull’asset. Fondamentale, per operare, è usare un broker affidabile come ad esempio eToro. Questa piattaforma permette di speculare al ribasso sul prezzo dell’oro con i CFD partendo dal conto demo gratuito. 

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Ma c’è chi è più ottimista. Secondo l’esperto Nick Cawley l’asset potrebbe non solo restare ai livelli attuali ma anche tentare una risalita. Questo per il protrarsi dell’avversione al rischio da parte degli investitori, dato il periodo incerto. Almeno a breve termine, quindi, la quotazione dell’oro non dovrebbe scendere sotto 1.763,5 dollari. Questa view è diametralmente opposta a quella di James Stanley. Anche questa prospettiva, però, può essere tradotta in strategia trading con eToro (qui il sito ufficiale). 

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