Il prezzo del petrolio torna con i piedi per terra. Tutte le previsioni che davano la quotazione del greggio in crescita anche fino a 100 dollari al barile nel giro di poche settimane si sono sbriciolate dinanzi al classico evento inatteso che ha fatto piazza pulita di ogni eccessivo ottimismo: il ritorno dell’emergenza covid19.

Nello specifico, a determinare il crollo del prezzo del petrolio (e, in parallelo, quello di tulle le borse) è stata la scoperta di una nuova pericolosa variante del covid in Sud Africa.

L’individuazione del nuovo ceppo ha spinto i governi di molti paesi a bloccare i voli di ingresso da tutta l’area dell’Africa del Sud. Un provvedimento duro che, dal punto di vista sanitario, potrebbe essere anche tardivo visto che alcuni casi della nuova variante sarebbero stati già riscontrati in Asia sia pure su soggetti appena sbarcati dal Sud Africa. 

Le notizie sull’aggravamento della pandemia hanno riportato l’orologio dei mercati indietro nel tempo. Il blocco dei voli, fino ad ora deciso dal Regno Unito ma prossimo ad essere introdotto in tutta Europa (in Italia il ministro della Salute Roberto Speranza ha già firmato un’ordinanza in merito che blocca l’ingresso in Italia di tutti i soggetti che negli ultimi 14 giorni sono stati in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini) ha causato un brusco ribasso dei titoli delle compagnie aeree, del prezzo del petrolio e delle quotazioni del settore oil. 

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Ciò che si deduce da questa situazione è chiarissimo: gli investitori temono che la nuova variante sudafricana possa portare a delle restrizioni sul trasporto aereo (da qui il crollo dei titoli delle più importanti compagnie) e, più in generale su tutta la mobilità (e da qui il forte ribasso della quotazione petrolio). 

Dinanzi ad un rischio simile, è ovvio che i prezzi evidenziati dal petrolio fino a ieri (molto alti) non siano più rappresentantivi dei fondamentali e delle prospettive future. Il calo del prezzo del petrolio è una buona notizia per i consumatori. Per le economie, invece, potrebbe trattarsi di un pessimo segnale. Tutto dipenderà da quelle che saranno le evoluzioni delle prossime settimane ossia se i blocchi ai trasporti verranno estesi o se invece ci sarà un ritorno ad una situazione più gestibile. 

Ma vediamo adesso quali sono i numeri del ribasso su petrolio, titoli petroliferi e compagnie aeree. Il prezzo del greggio nella versione WTI evidenzia un calo del 6,4 per cento a quota 73,1 dollari al barile. Pesante anche il passivo del contratto sul Brent che invece registra un crollo del 5,28 per cento a 77,88 euro. Il grafico in alto riproduce perfettamente l’andamento della situazione. 

Come può operare il trader in questi casi? Le strade a disposizione dell’investitore sono due e dipendono da quelle che sono le sue convinzioni sulle prospettive dei prossimi giorni. Se la situazione dovesse torare sotto controllo, allora non è da escludere che il prezzo del petrolio possa tornare a salire.

In caso contrario, ossia se ci dovessero essere altre restrizioni, un ulteriore ribasso sarebbe inevitabile. In entrambi i casi si può investire attraverso il CFD Trading. Fondamentale è però fare pratica con un conto simulato prima di passare a denaro reale. Per esercitarsi può essere utile usare la demo gratuita offerta dal broker eToro. 

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Crollo prezzo petrolio trascina nel baratro titoli oil

Il forte ribasso del prezzo del petrolio ha mandato nel baratro tutte le quotate del settore petrolifero. Restando solo su Piazza Affari, è interessante evidenziare che tra i quattro titoli peggiori (in un contesto generale caratterizzato da ribassi estesi su tutto il Ftse Mib a causa proprio della nuova emergenza covid19) cio sono ben due petroliferi: Eni e Tenaris. 

La quotata del Cane a Sei Zampe è in calo del 4,48 per cento a 11,74 euro mentre Tenaris è in flessione del 4,47 per cento a 9,09 euro. In profondo rosso anche Saipem che evidenzia un ribasso del 3,92 per cento a 1,79 euro. Per il settore oil globale, dopo il forte rally sostenuto dal balzo del petrolio, è arrivato il momento dell’inevitabile ritracciamento. A dare l’input alle vendite è stata una notizia potenzialmente molto pericolosa: la diffusione di una nuova variante covid19 e i primi stop ai trasporti aerei. 

A proposito di trasporti aerei, come abbiamo anticipato in precedenza, anche i titoli delle compagnie aeree sono andati a picco in scia all’aggravamento della pandemia. A seguito della decisione del Regno Unito di bloccare tutti i voli dal Sudafrica reinserendo il paese nella lista rossa, le azioni delle compagnie aeree sono andate a picco. Alcuni dati molto indicativi: International Consolidated Airlines va a picco dell’11 per cento, Ryanair perde l’8 per cento, Deutsche Lufthansa lascia sul parterre addirittura il 12 per cento. 

I forti ribassi in atto sulle compagnie aeree possono essere l’occasione per comprare questi titoli. Con il broker eToro è possibile farlo senza commissioni (qui il sito ufficiale). 

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