I prezzi del greggio sul mercato sono in aumento da diversi mesi, con ripercussioni poco piacevoli anche sui bilanci delle famiglie. E’ anche a causa dell’incremento del valore del greggio se l’inflazione è in continua crescita fino al caso limite degli Stati Uniti dove, nel mese di ottobre, i prezzi al consumo sono saliti ai massimi degli ultimi 30 anni.
Considerando che il caro-petrolio è oggettivamente un problema (per analizzare l’andamento dei prezzi basta visionare il grafico in basso sulla quotazione petrolio in tempo reale), si cerca quindi di capire quando, e come, la situazione potrebbe migliorare.
Ma non sembra un compito facile, considerando anche le diverse notizie che arrivano non solo dagli esperti del settore finanziario, ma anche dagli enti del comparto energetico.
Finora, la causa dell’aumento delle quotazioni era stata attribuita alla scarsità delle scorte di greggio, dovuta al mancato aumento della produttività dopo l’emergenza sanitaria. Ma ora sembra che si sia di fronte a una svolta.
Secondo le principali organizzazioni ed agenzie (OPEC, AIE ed EIA) in breve tempi si arriverà a una situazione di esubero di greggio; cosa che, ovviamente, dovrebbe far calare rapidamente i prezzi. Non sono dello stesso avviso, però, le banche. Secondo gli istituti finanziari, il prezzo del petrolio continuerà a crescere; qualcuno dice addirittura di tre volte. Chi avrà ragione? Perchè le proiezioni sull’andamento del prezzo del petrolio sono così differenti?
Rispondere a queste domande ci interessa non solo da un punto di vista prettamente teorico ma anche sotto un profilo più pratico. Capire come nascono previsioni così differenti, infatti, può essere molto utile per definire la propria strategia operiva sul greggio. A tal proposito ribadiamo l’opportunità di fare sempre prima trading simulato e solo dopo passare ad investimenti con soldi reali. Tutto questo è possibile grazie al conto demo eToro: 100 mila euro virtuali disponibili per fare pratica senza rischi.
Analizziamo adesso le opinioni di vari enti internazionali per capire come potrebbe evolvere la situazione.
Cosa dice l’OPEC
L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, l’Opec appunto, ha rivisto le proprie stime sulla domanda mondiale, abbassandola di 160.000 barili al giorno. Prevede quindi una necessità di soli 96,4 milioni di barili da qui fino alla fine del 2021. L’aumento dei consumi è stato posticipato al 2022. Secondo il Segretario Generale Mohammed Barkindo la situazione è in rapida evoluzione, e l’esubero ci sarebbe già a partire dal mese di dicembre.
Cosa dice l’AIE
Nel suo report mensile, l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha previsto un allentamento della dichiarata emergenza sulle scorte di petrolio. Secondo l’AIE la quantità di greggio aumenterà di 1 milione e mezzo di barili al giorno in questo ultimo mese del 2021. Si attendono circa 750.000 di barili al giorno di produzione da Russia (dopo il piano di aumento di produttività), Arabia Saudita e Stati Uniti.
Cosa dice l’EIA
L’Ente di informazione energetica statunitense ha stimato un rallentamento nel ritmo dei consumi di petrolio a livello globale; questo permetterà la crescita delle scorte i greggio. Per i prezzi, l’EIA si aspetta una stabilizzazione sugli 84 dollari. In pratica secondo l’EIA, il valore del petrolio dovrebbe restare sui livelli attuali: nessuno strappo in avanti e soprattutto nessuno scenario limite con il greggio a 100 dollari al barile.
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Previsioni petrolio: le opinioni delle banche
Come detto, gli esperti del settore finanziario la pensano diversamente. Goldman Sachs continua a parlare di previsioni rialziste, con prezzi del greggio fino a 90 dollari al barile. Sulla stessa scia UBS, che prevede sempre 90 dollari per il 2021, con un calo a 85 per il 2022. Bank of America, infine, ipotizza il greggio addirittura a 120 dollari per il giugno del 2022.
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