La corsa al rialzo dei prezzi del gas naturale non conosce sosta. Fin dall’inizio dell’anno, le quotazioni sono balzate alle stelle, dinamica che ha ovviamente influito su tutto il comparto energetico gettando le basi di quella che è oggi nota come crisi energetica.
Oggi che l’andamento economico è ancora incerto e instabile a causa del boom dell’inflazione e dell’impennata di contagi Covid19 in tutto il mondo (quarta ondata), il costo del gas naturale è diventato un macigno per i consumatori.
E anche la politica sembra metterci del suo con notizie poco positive. Nella giornata di ieri, infatti, i prezzi del gas naturale sono saliti ai massimi dell’ultimo mese in scia alla decisione della Bundesnetzagentur, l’agenzia tedesca per l’energia, di bloccare la procedura per la certificazione di Nord Stream 2 AG in quanto operatore indipendente.
Lo stop imposto dall’autorità tedesca significa esssenzialmente ulteriore allungo dei tempi per la fornitura di gas russo all’Europa attraverso questo nuovo gasdotto.
Se si considera che il Vecchio Continente, già senza le beghe geopolitiche (perchè di questo si tratta) è da mesi alle prese con il problema approviggiamento di gas, si può intuire il perchè, non appena la notizia dello stop tedesco è arrivata sui mercati, i prezzi del gas abbiano registrato un rialzo di ben il 11 per cento arrivando a 88,82 euro al megawattora. Il rally è poi proseguito nelle ore successive tanto che, a fine giornata, era possibile tracciare questo bilancio: prezzo del gas naturale a +16 per cento in un solo giorno.
Il rally ha ovviamente premiato le strategie dei trader rialzisti. Molti investitori, infatti, in considerazione proprio di quella che è la situazione generale, da tempo puntano su un ulteriore rialzo del prezzo del gas naturale. Anche tu oggi, grazie al CFD trading, puoi speculare sull’andamento della quotazione di questa materia prima.
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Cos’è il gasdotto Nord Stream 2
Che cosa è Nord Stream 2? Si tratta di un gasdotto russo, completato con l’inizio di settembre 2021. Molti operatori del settore attendevano l’ok tedesco per aumentare, in modo significativo, la quantità di gas naturale a disposizione dell’Europa. Questo grazie alla produzione russa, che passa attraverso la pipeline Yamal-Europe. Purtroppo, come detto in precedenza, la notizia dello stop ha raffreddato ogni speranza. Ma cosa è accaduto concretamente?
La Bundesnetzagentur ha deciso di bloccare il provvedimento per motivi prettamente burocratici. “Sarebbe stato possibile – si legge in una nota diffusa dai canali ufficiali – certificare l’operatore del gasdotto Nord Stream 2 solo se si fosse organizzato in una forma giuridica esistente ai sensi del diritto tedesco”.
Ma la società Nord Stream 2, che ha sede a Zug in Svizzera, ha scelto diversamente. Non ha trasformato “la sua forma giuridica esistente” ma ha invece fondato una filiale di diritto tedesco. Questa si sarebbe occupata esclusivamente di “governare la parte tedesca del gasdotto”.
Una società controllata, insomma, che dovrebbe diventare proprietaria e operatore della parte tedesca della pipeline, a patto di soddisfare “i requisiti di un operatore di trasmissione indipendente” ha aggiunto l’authority . I riferimenti di legge tedesca in merito all’industria energetica cui fare riferimento sono le sezioni 4a, 4b, da 10 a 10e EnWG.
Iter sospeso
Insomma, le pratiche burocratiche non sono lente e complicate solo in Italia, a quanto pare. Vista questa diversità di opinioni, e soprattutto di decisioni di carattere giuridico / amministrativo, l’iter di certificazione è al momento sospeso.
Bisogna attendere che i principali asset, e parte delle risorse umane, siano trasferiti alla nuova filiale. Solo allora la Bundesnetzagentur sarà in grado di verificare tutta la documentazione presentata dal richiedente, per accertare se sia completa oppure no.
A quel punto, tutto a posto? No, ci sarà l’ultima fase: l’agenzia federale ripartirà con l’esame di Nord Stream 2 e del suo progetto riprendere fino alla fine del quadrimestre. Poi, verrà trasmesso alla Commissione europea.
Insomma, anche superando questo ostacolo improvviso, i tempi per l’entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2 restano comunque lunghi. Molti analisti sono convinti che l’inverno passerà senza che il gasdotto abbia trasferito un solo metro cubo di gas. E’ proprio questa quasi certezza a sostenere la speculazione sui prezzi. Il ritardo nell’entrata in funzione del gasdotto può essere quindi cavalcato per fare trading al rialzo attraverso i CFD (qui la demo eToro).
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