Che un periodo di inflazione fosse atteso fin dai mesi scorsi, è cosa nota. Quello che invece ha sorpreso un po’ di più è il livello cui l’inflazione è arrivata. Negli Stai Uniti, le percentuali di aumento dei prezzi hanno raggiunto i massimi storici dal lontano 1990, raggiungendo un aumento del 6,2 per cento su base annua proprio nel mese di ottobre.
Ora tutti gli occhi sono puntati sulla Federal Reserve, per sapere quali provvedimenti la Banca statunitense abbia intenzione di mettere in campo. Per capire cosa succederà, è possibile seguire l’andamento dei bond governativi USA, che sono indicizzati sull’inflazione.
Sintonizzandosi sulla performance dei bond Usa è possibile avere degli spunti concreti per capire come posizionarsi sui vari mercati. Del resto fare trading online sulla base delle scelte strategiche della FED e tenendo conto dell’andamento dei bond sovrani Usa è una strada che, spesso, i migliori traders sono soliti seguire. Anche gli investitori alle prime armi possono procedere allo stesso modo grazie ai migliori broker online (qui un elenco completo). In particolare eToro consente di investire da una sola piattaforma usando un unico account. In più con eToro il conto demo è gratuito proprio per venire incontro ai bisogno dei trader principianti. Per attivare l’account dimostrativo eToro è sufficiente seguire il link in basso senza bisogno di lasciare il sito.
Perché i bond USA sono importanti
Ma perché proprio i titoli di Stato Usa hanno tale influenza sui mercati a livello globale? Si possono individuare 4 argomentazioni in merito:
- Il prezzo degli asset finanziari richiede un ritorno senza rischio.
- I titoli che puntano su flussi a lungo termine hanno bisogno di un tasso che sia sempre a lungo termine, e senza rischio.
- gli investitori sono interessati solo ai ritorni concreti, ovvero dopo il periodo di inflazione, quindi puntano solo sul tasso senza rischio.
- il tasso senza rischio a lungo termine del mercato statunitense lo si prende a modello per tutto il mondo, vista l’importanza del dollaro come valuta.
Quindi, considerando che la politica monetaria è incentrata sia sui tassi di interesse a lungo termine che a quelli reali, i rendimenti reali dei bond USA sono la spia per comprendere se i mercati finanziari sono in attesa di politica più aspre o più morbide. Queste indicazioni possono poi essere sfruttate per investire con il broker eToro (qui il sito ufficiale).
Il rendimento decennale
Attualmente, il rendimento reale USA – indicizzati sull’inflazione – su base decennale è a -1,1 per cento. Questo valore è molto vicino al minimo storico di questo asset, un elemento che fa pensare che la FED proseguirà ancora per un periodo con una politica monetaria molto allentata.
Contrariamente a quella che l’opinione attualmente più diffusa circa la possibilità che la FED possa varare un incremento dei tassi nel breve termine per contrastare il duraturo incrememento dell’inflazione, la prospettiva è praticamente opposta ossia nessun rialzo del costo del denaro almeno nel breve termine.
Cosa dicono dalla FED
Le ipotesi degli esperti si basano anche sulla conferenza stampa dei giorni scorsi, durante la quale ha parlato Jerome Powell. Il presidente della Federal Reserve ha dichiarato che la spinta inflattiva attualmente in atto non è esattamente dovuta ad un mercato del lavoro teso.
“Non vediamo aumenti preoccupanti per quanto riguarda i compensi – ha aggiunto – e non ci aspettiamo che emergano” ha affermato Biden. In poche parole Powell ha praticamente ammesso che la Banca centrale americana non ha non ha fretta di innalzare i tassi di interesse.
Fra due mesi, il mandato dell’attuale presidente scadrà. Il destino, quindi, è in mano al prossimo banchiere che sarà nomimato alla guida della FED. Ipotizzare che un presidente uscente possa farsi carico della responsabilità di alzare i tassi di riferimento, in un contesto tra l’altro caratterizzato dalla crisi delle forniture, è decisamente azzardato.
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