E se Elon Musk iniziasse a vendere azioni Tesla per ridurre la sua partecipazione nel capitale del colosso dell’auto elettrica? A porre il quesito (in un momento in cui le azioni Tesla sono impostate al rialzo) non è stato un analista qualsiasi magari in cerca di notoriatà ma…lo stesso Elon Musk.
Abituati alle uscite fuori dalle righe del visionario fondatore di Tesla, l’interrogativo che Musk ha posto ai suoi followers su Twitter ha suscitato un vespaio di critiche da parte di chi ha sempre ritenuto che la strategia comunicativa di Musk fosse insider trading puro.
E così, accanto ai tantissimi che hanno risposto alla domanda che il patron di Tesla ha sollevato sul suo account Twitter (vedremo dopo nel dettaglio), tanti altri hanno risposto affermando che quella di Musk è una continua manipolazione del mercato esortando un intervento deciso da parte della autorità competenti.
Ma perchè Musk vuole vendere azioni Tesla? Come si può interpretare questa forma di autolesionismo (se di questo si tratta)? Prima di rispondere a questi interrogativi vorremo tranquillizzare tutti i nostri lettori. Le azioni Tesla oggi (grafico in basso) non registrano alcun movimento ribassista degno di nota. E’ dallo scorso 3 novembre che il titolo è salito a oltre 1220 dollari restando in quest’area anche nei giorni successivi.
Il patron Musk se ne è uscito con la sua provocazione il 6 novembre (di sabato) e quindi, ad oggi, non sono da segnalare correlazioni tra il Tweet e l’andamento in borsa delle azioni Tesla. Resta però da vedere cosa succederà in avvio di scambi su Wall Street nella prima di Ottava.
Perchè Musk vuole vendere una quota di Tesla?
Elon Musk lo scorso fine settimana ha chiesto ai suoi followers se deve vendere o no una quota del 10 per cento di Tesla visto che i profitti sul mercato azionario non realizzati vengono considerati dalla legislazione americana un mezzo di evasione fiscale.
Musk non è quindi uscito pazzo ma ha semplicemente prospettato la vendita di una partecipazione in Tesla per non incorrere in sazioni fiscali.
Secondo quanto riportato dalla Cnbc, Musk potrebbe essere tenuto a pagare una somma fiscale pari ad oltre 15 miliardi di dollari in relazione alle stock options detenute e alle opzioni in scadenza nell’agosto 2022 che il magnate potrebbe esercitare incrementando il proprio patrimonio.
Allo stato attuale dei fatti la maggioranza dei partecipanti al sondaggio si è espresso per la cessione del quota. Musk ha fatto già sapere che è sua intenzione attendersi al risultato del sondaggio a prescindere da quale esso sia. Sempre su Twitter il numero uno di Tesla ha anche ricordato “di non ricevdere uno stipendio in contanti o un bonus da nessuna parte” e di avere “solo azioni, quindi l’unico modo per pagare le tasse è vendere azioni“.
Al di là delle dichiarazioni, è assodato che se Musk non dovesse rispettare la sua promessa, nuove sanzioni per manipolazione dei prezzi di mercato, potrebbero piovergli adosso.
Short Trading sulle azioni Tesla?
Musk ha chieso ai suoi followers se deve vendere o no una quota delle azioni Tesla in suo possesso (per la cronaca al 30 giugno 2021 il numero di azioni Tesla detenuto dal CEO era pari a circa 170,5 milioni di azioni, vale a dire il 17 per cento della società). Indipendentemente da quello che sarà l’esito del sondaggio, gli investitori che volessero speculare su questa notizia scommettendo su un ribasso del titolo possono operare con lo short trading (qui la nostra guida). Fondamentale per guadagnare quando un titolo è in calo è usare strumenti di trading avanzato come ad esempio il Copy Trader eToro Grazie al quale è possibile copiare le strategie dei traders migliori.
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