Il prezzo dell’oro contina a restare sopra quota 1800 dollari l’oncia. Sia lontani dai massimi registrati in passato ma è evidente che i timori per l’andamento dell’inflazione stiano sostenendo il metallo giallo.
Dal punto di vista grafico, l’oro è attualmente in un canale rialzista nonostante il mezzo passo falso compiuto nella mattinata di ieri quando i valori hanno registrato una lieve contrazione in scia all’incremento dei rendimenti dei titoli di stato americani.
Già ieri sera, però, il ribasso si era esaurito grazie all’inversione del trend dei rendimenti ma soprattutto grazie alle parole del CFD di General Electric sul possibile andamento dell’inflazione. Il manager ha affermato che, con tutta probabilità l’inflazione sarà alta per tutto il 2022. Un contesto simile è ovviamente l’ideale per la crescita della quotazione oro visto che gli investitori sono naturalmente spinti a rifugiarsi su asset sicuri di cui l’oro ne è la massima espressione.
Ricordiamo che lo strumento più semplice e alla portata di tutti per investire sul prezzo dell’oro è il CFD Trading. I Contratti per Differenza sono uno strumento derivato che riproduce l’andamento del gold. Grazie ai CFD si può investire sia al rialzo che al ribasso e quindi è possibile guadagnare anche nel momento in cui il valore dell’asset segna un ribasso. Per fare trading online sull’oro è consigliabile usare solo i migliori broker online come ad esempio eToro (qui la recensione completa) che ha il vantaggio di offrire la demo gratis per fare pratica.
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Prezzo oro al rialzo: cosa dice l’analisi tecnica.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, l’impostazione di breve termine del gold resta costruttiva grazie ad un canale rialzista che è attivo oramai dall’inizio di ottobre. Dopo il fallimento del superamento con decisione di quota 1800 dollari, però, è ora necessario un nuovo segnale di forza per spingere il gold in avanti. Gli oscillatori di forza relativa si muovono a ridosso dell’area di ipercomprato e questo potrebbe essere il segnale di una evoluzione positiva dei prezzi.
Purtroppo, però, il calendario macro di oggi non è particolarmente di aiuto all’oro e alle varie commodities. Tra i market mover della giornata a spiccare sono gli ordinativi di beni durevoli degli Stati Uniti. Questo dato macro potrebbe fornire indicazioni per le prossime mosse della FED. Gli esperti prevedono market mover negativi rispetto al trimestre precedente (ribasso dell’1,1 per cento contro il +1,8 per cento). In tal caso si tratterebbe della prima flessione dopo una serie di rialzi durati 5 mesi.
Un market mover superiore alle attese potrebbe aprire le porta ad una azione più decisa della Federal Reserve. Se il dato sui beni durevoli dovesse invece rispettare le stime degli analisti, allora si potrebbe dedurre che l’economia americana non sia posì così in salute come si ipotizza. In tal caso la FED potrebbe inasprire le sue politiche con conseguente rialzo del prezzo dell’oro (qui il sito ufficiale eToro per investire).
In caso, invece, di ribasso delle quotazioni, il supporto principale sarebbe nell’area compresa tra 1770 e 1767 dollari.
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