Nuova impennata per il prezzo del petrolio. Il valore del greggio a fine settimana si è portato abbondantemente sopra i 100 dollari al barile. Sia il WTI che il Brent sono saliti a livelli che non si vedevano dal lontano 2014. Ad innescare il nuovo rally del petrolio è stato l’attacco della Russia all’Ucraina. Come si può vedere dal grafico in basso, il contratto sul Brent scambia a 105 dollari al barile mentre quello sul WTI si muove in area 99/100 dollari al barile.
In entrambi i casi, le valutazioni sono più alte di oltre l’8 per cento rispetto alla seduta di ieri.
I numeri dicono quindi chiaramente che la quotazione petrolio è impostata al rialzo. Il contesto di riferimento con la guerra in Ucraina in primo piano lascia intendere che la spinta positiva possa essere solo all’inizio.
In poche parole, previsioni alla mano, il prezzo del petrolio potrebbe crescere ancora nelle prossime settimane. Anche la logica depone a favore di questa evoluzione. L’attacco militare condotto dalla Russia contro l’Ucraina appare profondo e articolato. L’azione non si limita al solo Donbass ma investe un’area vastissima del territorio ucraino. La stessa Kiev è nel mirino delle operazioni russe.
Lo scenario più verosimile è quello di una prosecuzione delle operazioni anche con maggiore intensitià nei prossimi giorni. Se poi si considera che da mesi il mondo è alle prese con una crisi energetica senza precedenti, si può avere un’idea delle prospettive del greggio. Poichè ci sono tutta una serie di elementi che lasciano ipotizzare che il valore del greggio sia destimato a crescere ancora, come investire sul petrolio in borsa nel corso di questa fase rialzista?
Le strade a disposizione per sfruttare l’attuale momento e le stesse previsioni positive sono due: si può speculare direttamente sul valore del greggio oppure è possibile investire in borsa sulle azioni che sono legate al prezzo del petrolio. Ancora meglio è fare trading sul greggio seguendo, allo stesso tempo, entrambe le strade. In questo modo, infatti, è possibile massimizzare i profitti che si possono ricavare da un’ulteriore impennata delle quotazioni e sfruttare, fino in fondo, il potere del trading online.
Per investire sul prezzo del petrolio non è ovviamente necessario comprare barili di greggio in senso fisico. Grazie allo sviluppo del web, oggi è possibile speculare sul greggio attraverso vari strumenti derivati. I più semplici da usare sono i Contratti per Differenza. Con i CFD non si compra fisicamente petrolio ma si sfruttano le differenze di prezzo tra vendita e acquisto. Con i CFD si può investire sul petrolio in due direzioni:
- al rialzo (long) se si pensa che la quotazione petrolio è destinata a salire
- al ribasso (short) se invece si pensa che i prezzi siano destinati a calare
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Come già detto, per investire sul petrolio in borsa si può anche fare trading sulle azioni petrolifere. Proprio mentre è in corso la scrittura del post, titoli come Eni, Saipem e Tenaris registrano rialzi anche significativi in un contesto generale che vede il Ftse Mib cadere a picco. In particolare Eni è riuscita ad agganciare i 13,5 euro incrementando ancora di più il suo rialzo su base mensile.
A spingere in avanti il titolo del Cane a Sei Zampe, oltre che il rialzo del prezzo del greggio, è anche la notizia dell’IPO di Eni R&R (business retail gas&power e rinnovabili) attesa per quest’anno.
Dicevamo in precedenza che per investire sul petrolio in borsa (quotazione greggio e azioni petrolifere) si può operare da una sola piattaforma. A dare questa possibilità è prooprio il broker eToro. Non è questo il solo vantaggio di eToro.
Questo fornitore, infatti, è molto apprezzato per fare trading sul petrolio, perchè offre la demo gratuita per fare pratica (100 mila euro virtuali subito disponibili) e inoltre consente di iniziare ad investire sul petrolio in borsa con un deposito minimo iniziale di appena 50 euro. Grazie a questo limite molto basso, tutti possono sfruttare il rally del petrolio e soprattutto le previsioni molto positive sul possibile andamenti nei prossimi mesi.
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Previsioni petrolio dopo attacco russo all’Ucraina
Visto che il muro dei 100 dollari al barile è stato letteralmente travolto dagli eventi di oggi, la domanda che tutti in trader si pongono è cosa succederà adesso. Vediamo quindi un pò di previsioni e stime.
Secondo Giovanni Staunovo, analista di UBS, la Russia è oggi il terzo produttore di petrolio e il secondo esportatore di petrolio. Considerando che le scorte sono ridotte e che la capacità inutilizzata è in calo da tempo, il mercato petrolifero non può neppure permettersi di pensare ad interruzioni nel flusso di approvviggionamenti di oil che sarebbero catastrofici. Secondo l’esperto, un eventuale stop alle forniture di greggio russo, potrebbe rendere drammatica la situazione del settore greggio con conseguenze incalcolabili.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Warren Patterson, capo della ricerca sulle materie prime di ING, secondo il quale è altamente probabile la situazione di incertezza in atto possa generare una forte volatilità al rialzo sui prezzi delle materie prime. Il Brent, in particolare, sembrerebbe essere destinato a restare sopra i 100 dollari al barile almeno fino a quando non saranno immesse sul mercato forniture alternative a quelle dell’OPEC e quindi o il petrolio iraniano oppure lo shale statunitense.
A livello geografico, ad essere esposta in prima linea è l’Europa orientale. Tuttavia il rischio è globale con le economie asiatiche che, essendo legate all’import di greggio, potrebbero subire conseguenze pesanti. Anche l’Europa occidentale potrebbe presto fare i conti con rischi molto alti. E in questo contesto, pieno di nubi e di poche certezze, anche le mosse delle banche centrali vengono rimesse in discussione. Non è da escludere che soprattutto in Europa, possa alla fine prevalere una politica monetaria accomodante senza quindi revisioni al rialzo dei tassi BCE.
Nell’elaborazione delle previsioni sul possibile andamento del prezzo del petrolio a seguito della guerra in Ucraina, va tenuto anche conto del peso delle sanzioni. Secondo l’analista di Commerzbank Carsten Fritsch se le sanzioni dovessero riguardare le transazioni di pagamento e le banche russe, non si potrebbero escludere escludere interruzioni di fornitura. Molto perentoria anche l’opinione di Ellen Wald, presidente di Transversal Consulting, secondo la quale eventuali sanzioni al petrolio o al gas russo avrebbero contraccolpi anche sui consumatori Usa visto che gli Stati Uniti importano petrolio da Mosca.
Insomma lo scenario in atto è molto complesso e investire sul petrolio è molto allettante. Tuttavia, considerando proprio il momento delicato, il nostro suggerimento è quello di usare solo broker che offrono strumenti avanzati per operare. Un esempio è eToro che mette sempre a disposizione la demo gratuita di prova per fare pratica.
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