Il rappporto di correlazione che da sempre esiste tra petrolio e dollaro è oggi molto evidente. Dietro la flessione registrata dalle quotazioni petrolifere c’è infatti il rafforzamento del dollaro Usa che è salito ai massimi da un mese a seguito delle notizie preoccupanti che arrivano dalla Cina in merito all’imminente defauil del colosso immobiliare China Evergrande.

Ma andiamo con ordine e proviamo a ricostruire la catena degli eventi in quanto solo mettendo a fuoco i giusti rapporti di causa-effetto è possibile investire sui vari asset coinvolti in questa triangolazione (per fare trading è sufficiente usare una sola piattaforma come quella di eToro>>>qui il sito ufficiale).

Visto che il tema dell’articolo è la quotazione petrolio è giusto partire da qui. Il prezzo del greggio questa mattina è in calo di circa 1 dollaro al barile e si attesta a 75 dollari al barile.

Più nel dettaglio, mentre è in corso la redazione del post, il valore del Brent registra un ribasso dell’1,55 per cento a 74,17 euro mentre il prezzo del greggio WTI è in flessione del 2,06 per cento a 70,49 dollari al barile. Questi numeri sembrerebbero suggerire una precisa tendenza al ribasso.

I fattori di supporto a questo andamento sono due: da un lato c’è il citato rafforzamento del Dollaro Usa e dall’altro c’è la graduale ripresa della produzione del petrolio negli Stati Uniti dopo i rallentamenti delle ultime settimane causati dall’emergenza uragani. Il tema degli eventi atmosferici avversi non è nuovo (soprattutto in questo periodo dell’anno) e quindi non crediamo sia necessario andare oltre la semplice citazione. Più complessa la questione Dollaro (visibilissima su tutto il mercato del Forex).

La regola sulla correlazione tra Dollaro e petrolio è così riassumibile: se il prezzo del Dollaro sale, allora con quella stessa somma di denaro si può comprare una maggiore quantità di petrolio e ciò determina un calo delle quotazioni petrolifere; viceversa e la quotazione del Dollaro dovesse scendere, allora è necessario pagare una somma maggiore di dollari per comprare più petrolio e ciò causa il calo del greggio. 

Oggi siamo nella prima fattispecie ossia rialzo del Dollaro e conseguente calo del prezzo del petrolio. Prima di analizzare le ragioni alla base di questa dinamica, ricordiamo che la situazione è certamente invitate per lo sviluppo di un approccio speculativo su più asset, tuttavia, proprio perchè entrano in gioco vari mercati, sarebbe preferibile fare prima pratica con un conto demo e rinviare a dopo l’investimento con soldi reali. Il broker eToro (qui la nostra recensione completa) è l’ideale in questo caso poichè mette a disposizione 100 mila euro virtuali per fare pratica rischi. 

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Perchè dollaro vola e petrolio è in calo? 

Dietro al rafforzamento del dollaro Usa ci sono ragioni ben precise. Il biglietto verde è salito ai massimi a causa dell’imminente default dello sviluppatore immobiliare cinese. L’avversione al rischio provocata da questo evento si è andata a sommare ai timori degli investitori sul possibile avvio del tapering da parte della FED. Le previsioni, infatti, sono concordi nel ritenere che nel meeting Fomc della Federal Reserve in programma il 21 e il 22 settembre, possa essere annunciata la riduzione del piano di aquisto di titoli di stato già da novembre.

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Il rafforzamento del dollaro, sta quindi rendendo il greggio prezzato in dollari, più costoso per chi ha altre valute. Inolrte un dollaro forte è il riflesso di una più forte avversione al rischio che, a sua volta, pesa anche sull’andamento del petrolio. 

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