Facebook e Twitter sono finiti nuovamente sotto l’occhio del ciclone con l’accusa di non aver agito abbastanza velocemente per affrontare una serie di abusi razziali diretti ad alcuni giocatori di calcio della nazionale inglese.
Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka sono infatti stati il bersaglio di una lunga serie di commenti a sfondo razzista sulle principali piattaforme di social media, dopo che l’Inghilterra ha perso la finale degli Europei. I tre giocatori hanno fallito i rigori contro l’Italia e, a quanto pare, ciò è stato sufficiente per scatenare un’ondata di odio nei loro confronti.
La Football Association inglese ha condannato tale atteggiamento in una dichiarazione diramata la stessa sera della finale, dichiarandosi “sconvolta dal razzismo che è stato rivolto ad alcuni dei nostri giocatori dell’Inghilterra sui social media (…) Non potremmo essere più chiari, affermando che chiunque sia dietro tale comportamento disgustoso, non è il benvenuto nel seguire la squadra (…) Faremo tutto il possibile per sostenere i giocatori colpiti e sollecitiamo le punizioni più dure possibili per chiunque sia responsabile”.
L’incidente ha evidenziato la quantità di abusi online sui social network, e ha sollevato questioni se i giganti della tecnologia stiano effettivamente facendo abbastanza per contrastare tale fenomeno. Diverse squadre sportive e atleti britannici hanno boicottato Facebook, Instagram e Twitter durante un fine settimana di aprile per protestare contro la mancata rimozione di post razzisti e sessisti.
Un portavoce di Twitter ha intanto reso noto che “l’abominevole abuso razzista diretto ai giocatori dell’Inghilterra ieri sera non ha assolutamente posto su Twitter (…) Nelle ultime 24 ore, attraverso una combinazione di automazione basata sull’apprendimento automatico e revisione umana, abbiamo rapidamente rimosso oltre 1000 tweet e sospeso in modo permanente un certo numero di account per aver violato le nostre regole – la maggior parte dei quali abbiamo rilevato noi stessi in modo proattivo utilizzando la tecnologia”.
Anche Facebook, attraverso un portavoce, dichiara di essersi mossa rapidamente per abbattere l’abuso razziale rivolto ai giocatori dell’Inghilterra sulla sua app di condivisione di foto Instagram. “Nessuno dovrebbe sperimentare l’abuso razzista ovunque, e noi non lo vogliamo su Instagram“, ha detto il portavoce. “Abbiamo rapidamente rimosso i commenti e gli account che dirigono l’abuso verso i calciatori dell’Inghilterra ieri sera e continueremo a prendere provvedimenti contro coloro che violano le nostre regole”.
Il governo britannico sta puntando a indurre le grandi aziende tecnologiche ad agire con maggiore incisività contro la proliferazione di contenuti dannosi. La proposta di legge Online Safety Bill darebbe a Ofcom il potere di multare le aziende fino a 18 milioni di sterline, o il 10% delle loro entrate annuali globali in caso di violazioni.
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