Con la domanda del petrolio al palo a causa dell’incertezza legata alla ripresa dell’economia globale, cercare materie prime con più alto potenziale di crescita diventa determinante per diversificare i propri investimenti in commodities. Un asset interessante è ad esempio il rame. Sotto ai riflettori degli analisti già da molto tempo, questo metallo è stato recentemente al centro di un report di Goldman Sachs.
La tesi sostenuta dagli esperti della banca d’affari americana è così sintetizzabile: il rame sarà il nuovo petrolio poichè potrà beneficiare di una domanda in costante aumento nei prossimi anni. Con un boom della domanda anche la quotazione rame è destinata a crescere. Questa previsione nasce dalla convinzione che l’oro rosso possa essere l’asset meglio in grado di garantire la transizione energetica verso una maggiore sostenibilità.
Prima di scendere nel dettaglio dell’argomentazione di Goldman Sachs, ricordiamo che per investire sul prezzo del rame non è necessario cambiare piattaforma se, fino ad oggi, si è fatto trading solo sul petrolio. Usando i migliori broker Forex e CFD, infatti, puoi investire sui prezzi delle materie prime da una stessa piattaforma. Ciò significa che puoi passare dal petrolio al rame in modo rapido e semplice. Scopri come fare senza correre il rischio di perdere denaro reale, aprendo un conto demo con un broker autorizzato come ad esempio eToro (leggi qui la recensione completa).
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Domanda rame in aumento: i motivi
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, senza seri progressi nella tecnologia di stoccaggio e carbon-capture, nei prossimi anni il percorso di azzeramento delle emissioni potrebbe subire una pesante battuta di arresto. Poichè il rame è ad oggi il materiale conduttivo più conveniente, non è escludere che proprio l’oro rosso possa quindi ricoprire un ruolo centrale nei processi che interesseranno le nuove fonti di energia.
Per gli esperti della banca d’affari Usa, il dibattito continuo sulle alternative al petrolio nel momento in cui avverrà la sua sostituzione con energia green, non prendono in considerazione il fatto che senza un aumento dell’uso del rame, il passaggio alle energie rinnovabili non avverrà mai. Per gli analisti far passare l’economia globale verso un livello di emissioni zero resta il motore principale del mercato delle materie prime. In questo settore il rame, come del resto tutti i metalli verdi, svolge un ruolo fondamentale.
La transizione verso l’energia verde, quindi, farà salire la domanda di rame in tutto il mondo. Stando alle previsioni di Goldman Sachs la richiesta di oro rosso potrebbe aumentare di ben il 600 per cento entro il 2030 attestandosi a quota 5,4 milioni di tonnellate in caso di prevalenza dello scenario base e 8,7 milioni di tonnellate nel caso in cui invece ci dovessere la svolta green.
Più nel dettaglio gli analisti della banca d’affari Usa ritengono che a “metà del decennio questa crescita della domanda verde possa eguagliare, e poi superare rapidamente, la domanda incrementale generata dalla Cina negli anni 2000“.
Secondo gli esperti, però, il mercato non è ancora pronto per questo rally essendo, per sua struttura, molto rigido.
Il marcato, inoltre, fa anche i conti con una diffidenza verso l’ipotesi di crescita che è sostenuta dai precedenti storici (crollo del valore del rame nella metà degli anni 2010 come si può vedere dal grafico in basso).
Gli effetti sul prezzo del rame
Alla luce delle indicazioni sull’andamento della domanda di rame, quali sono le previsioni che si possono fare sul prezzo del nuovo petrolio? Secondo Goldman Sachs la contrazione della domanda e dell’offerta hanno rafforzato le attuali condizioni di deficit e ciò significa che a metà del decennio di potrebbe essere un nuovo deficit. Le stime della banca d’affari Usa sono per un “gap di approvvigionamento a lungo termine di 8,2 milioni di tonnellate entro il 2030“. Si tratta di un ammontare doppio rispetto al gap che all’inizio del 2000 causò il rally delle quotazioni. Questo perchè la minaccia di un esaurimento delle scorte di rame entro la la metà del decennio è molto sentita
Insomma secondo Goldman Sachs il rame è elemento integrante della transizione verde e sono gli stessi requisiti di approvvigionamento a spingere verso un un nuovo picco nei prezzi che non potrà che condizionare anche le quotazioni dei titoli legati al rame (qui la azioni da comprare per investire sul rame).
Questo scenario può essere sfruttato per investire al rialzo sul valore del rame. A tal riguardo ricordiamo che il modo più semplice e alla portata di tutti per speculare sulle oscillazioni di prezzo del rame è il CFD Trading. Impara subito a fare trading sul rame aprendo un conto demo con un broker autorizzato come ad esempio eToro. Attivando il tuo account potrai esercitarti a fare trading su tante materie prime. Uno dei vantaggi di eToro è la possibilità di copiare le strategie dei trader più bravi. Questo è possibile grazie al Copy Trading che ti consente guadagnare semplicemente seguendo i traders più esperti sul settore.
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Quale è il giusto prezzo del rame?
Considerando quanto detto in precedenza, quale è, quindi, il giusto prezzo del rame? Secongo Goldman Sachs, l’oro rosso ha bisogno di prezzi più alti rispetto a quelli attuali per poter sostenere investimenti nel lungo periodo.
Parlando di numeri, l’attuale quotazione a 9.000 dollari per tonnellata, è da ritenersi troppo bassa per poter contenere il rischio di esaurimento delle scorte. Alla luce di tale considerazione gli analisti di Goldman Sachs ritengono che il valore del rame possa salire a un prezzo medio di 9.675 dollari per tonnellata nel 2021 per poi spiccare il volo negli anni a seguire: 11.875 nel 2022, 12.000 nel 2023, 14.000 nel 2024 e 15.000 nel 2025.Si tratta di obiettivi alti che implicano una strategia trading di tipo rialzista sull’asset (qui il sito ufficiale eToro).
Restando nel breve termine, il target sui 12 mesi del rame viene quindi fissato da Goldman Sachs a 11.000 dollari per tonnellata.
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