Dopo la seduta disastrosa di ieri, per la quotazione del petrolio è tornato il sereno. Il prezzo del greggio oggi 6 aprile 2021, infatti, registra un significativo rialzo sia per quello che riguarda il WTI che per quanto concerne il Brent. L’effetto negativo generato dalla decisione dell’OPEC di allentare leggermente i tagli alla produzione sembrerebbe essere cessato almeno per adesso.
Per i prossimi giorni è lecito a questo punto attendersi una certa volatilità sul greggio con gli investitori a caccia di segnali per capire quali possono essere concretamente gli effetti delle ultime delibere dell’OPEC+. Proprio dalle decisione dell’organizzazione dei paesi produttori di petrolio partiamo.
Cosa ha deciso l’OPEC nell’ultima riunione?
Le decisioni adottate dall’ultima riunione dell’OPEC vengono ritenute le responsabili della correzione registrara dal valore del petrolio nella seduta di ieri. Come si può vedere anche dal grafico in calo, 24 ore fa il prezzo del greggio era finito sottopressione con ribassi di circa 2 punti percentuali. Le forti vendite erano arrivate dopo il balzo in avanti registrato nella seduta di giovedì in scia alla decisione dell’OPEC+ sulla produzione di petrolio nei prossimi mesi.
L’impatto delle delibere dell’OPEC sul prezzo del greggio, quindi, può essere distinto in due fasi diverse. A caldo si è subito verificato un apprezzamento delle quotazioni frutto della speranza che dietro la decisione di ridurre i tagli all’offerta ci potesse essere un certo ottimismo per la ripresa economica. A freddo, però, l’approccio è cambiato con conseguente arrivo dei venditori. A farsi largo a mente lucida, infatti, è stata la preoccupazione che dietro alla riduzione ci potesse essere non la fiducia dei paesi produttori per una ripresa della domanda globale di greggio ma bensì una più pragmatica necessità di trovare un compromesso tra le parti. Ovviamente questa seconda spiegazione “piace” di meno e da qui il ribasso del valore dell’oil.
Quanto avvenuto conferma che le decisioni dell’OPEC+ impattano sempre tanto sul valore del greggio e possono essere sfruttate per fare trading attraverso i CFD. Vuoi imparare ad investire sul prezzo del petrolio con i CFD? Attiva subito un conto demo con il broker eToro e avrai 100 mila euro per fare pratica senza rischi.
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Prezzo petrolio: i rischi per il medio termine
Quanto avvenuto nelle ultime giornate dimostra solo una cosa: ci sono ancora dei rischi al ribasso con il petrolio deve fare i conti. Il primo di questi rischi riguarda l’andamento delle vaccinazioni e la pandemia di covid19. Purtroppo i piani vaccinali non sono eseguiti in modo efficiente ovunque. Mentre ci sono paesi come gli Usa che stanno spingendo tantissimi, ve ne sono altri come il Brasile o l’India in cui la situazione appare del tutto fuori controllo.
Anche l’Europa non se la passa bene. La Francia è stata costretta a varare un nuovo lockdown a causa dell’impennata dei contagi derivanti dalle varianti mentre in Italia il piano vaccinale continua a presentare molte lacune. Ad aggiungere ulteriori preoccupazioni il fatto che la Cina sia stata costretta a chiudere alcune città a causa dell’aumento dei casi.
Dinanzi a questa situazione così complessa, non è sbagliato prendere in considerazione la possibilità che il valore del petrolio possa scendere a causa di un calo della domanda.
Ma non sono solo l’andamento delle vaccinazioni e gli aggiornamenti sulla pandemia, a rappresentare un rischio di medio termine per il prezzo del greggio. Altro elemento che crea instabilità è la tensione geopolitica. I fronti caldi sono due: quello tra Iran e Usa e quello tra Ucraina e Russia. In particolare l’escalation che si sta registrando nella regione del Donbass (est dell’Ucraina) potrebbe avere un impatto diretto anche sul greggio.
Insomma la situazione è molto fluida ed è logico attendersi una forte volatilità sul valore del petrolio che può essere sfruttata per fare trading attraverso i CFD (qui il sito ufficiale eToro).
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