Nelle ultime settimane il numero degli analisti che ritengono possibile lo scoppio di una enorme bolla speculativa nel corso del 2021 è aumentato in modo esponenziale. Questa iniezione di pessimismo non è stata casuale ma è supportata da una serie di fattori che qualche dubbio lo farebbero venire anche all’investitore più razionale del mondo. 

Il problema non sono tanto i singoli elementi quanto il fatto che essi si stiano presentando tutti insieme. Proprio la sommatoria tra questi fattori negativi potrebbe alla fine determinare lo scoppio di una bolla speculativa le cui conseguenze sarebbero devastanti. 

Come già avvenuto in altre occasioni in passato, l’innesco della bolla avverrebbe negli Stati Uniti. E’ sul mercato azionario americano che le quotazioni appaiono quasi prive di collegamento con i fondamentali. E’ stata Citi a lanciare l’allarme. Secondo la banca d’affari Usa, le quotazioni sembrano essere del tutto fuori controllo. Un dato su tutti: il rapporto tra prezzo e utili si muove attorno a quota 28 contro una media storica compresa nel range tra 15 e 21. E’ proprio questo dato che ha spinto gli analisti a parlare di “prorompenti turbolenze” sul mercato azionario. Un mezzo alert, insomma, che viene sostenuto anche dal recente caso di GameStop.

Infatti manovre organizzate come quella messa a segno dai piccoli trader coordinati su Reddit, potrebbero creare ulteriore confusione favorendo la detonazione di una bolla speculativa a lungo gonfiata. Insomma il passaggio dai pump su Reddit alla bolla potrebbe non essere poi cosi lontano.

Nel 2021 esploderà una bolla speculativa?

Il covid19 ha messo in evidenza un ulteriore lato di debolezza del sistema. La politica monetaria ultra-accomodante, già da tempo in atto, è esplosa ancora di più per sostenere le economie alle prese con la crisi causata dal lockdown. Questo si è tradotto in un ulteriore aumento della liquidità e adesso il rischio che i nodi vengano al pettine è diventato molto alto.

L’andamento dell’S&P 500 è sintomatico. L’indice di borsa, infatti, si è letteralmente impennato a seguito dell’elezione di Biden alla Casa Bianca. Il bello però potrebbe ancora arrivare poichè non è difficile immaginare cosa potrebbe accadere se davvero il presidente dovesse varare quel piano da 1,9 trilioni di dollari che ha in passato annunciato. 

Il rischio che ci possa essere un disallineamento completo tra economia reale e economia finanziaria è quindi molto alto.

E’ innegabile che l’economia potrebbe anche non ripartire almeno nel breve termine. Attenzione, però, a non fasciarsi la testa e a gettare il bambino con tutta l’acqua sporca. E’ vero che la recessione potrebbe anche trasformarsi in una nuova depressione con conseguente discesa verticale dei prezzi delle azioni, tuttavia non tutti le aziende rischiano allo stesso modo. 

L’impressione, messa in evidenza da alcuni analisti, è che il covid19 (e tutto quello che dalla pandemia è derivato in termini di problemi) possa favorire una sorta di selezione naturale delle aziende. Senza fare tanti giri di parole è ipotizzabile che realtà deboli e incapaci di capire quali sono i nuovi bisogni, siano destinate a saltare o comunque ad affrontare gravi problemi. Ma società più forti e capaci di comprendere i cambiamenti in atto, non solo dovrebbe avere problemi ma potrebbero anche rafforzarsi. 

La scelta dei titoli su cui investire, quindi, diventa determinante. Mai come adesso occorre essere selettivi perchè di fatto la situazione di emergenza sta portando ad una selezione naturale tra gli stessi colossi. 

Investire in questa situazione significa evitare di esporti troppo. Per questo comprare azioni potrebbe essere sostituito dal CFD trading sulle azioni che, rispetto all’investimento tradizionale, consente di sfruttare anche le fasi di ribasso. 

Per imparare ad investire in una situazione condizionata dal rischio bolla, è consigliabile fare prima pratica con un conto demo scegliendo un broker autorizzato come ad esempio eToro (qui la recensione).

Per concludere la ripresa degli utili da parte delle aziende più forti e più capaci di adattarsi potrebbe ìevitare una stagnazione secolare dei mercati azionari e quindi evitare che possa esserci una replica di quello che avvenne tra il 2000 ed il 2010. 

Il consiglio è semplicemente questo: prestare molta attenzione alla costruzione del proprio portafoglio di investiomento. E’ questo il solo modo per investire anche nelle fasi che sono caratterizzate da più forte tensione. 

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