C’è qualcosa che proprio non quadro nell’attuale andamento dei prezzi del petrolio. Le quotazioni del greggio da settimane sono oramai orientate al rialzo disinteressandosi di quello che avviene attorno. I trader più attenti si saranno certamente accorti che la quotazione petrolio sale nonostante molti governi abbiamo deciso lockdown di varia intensità per provare a contenere l’avanzata del covid19 nel periodo di Natale. 

La memoria non può non andare a quanto avvenuto tra la primavera e l’estate. Allora, infatti, analoghi provvedimenti determinarono un crollo del valore del greggio dovuto alla forte contrazione della domanda. Oggi tutto questo non sta avvenendo anzi l’impressione è che più i governi varino restrizioni sui movimenti di Natale, più la quotazione petrolio sale. Non ci credi? Guarda il grafico in basso. 

Come puoi vedere dalla curva, le quotazioni petrolifere hanno messo a segno da novembre ad oggi un rialzo del 30 per cento (Brent). Dal giorno in cui è stata annunciata l’efficacia del vaccino contro il covid19, il valore del Brent è addirittura cresciuto del 50 per cento! Tutto questo sarebbe anche normale ma non lo è se si tiene conto che nelle prossime settimane lockdown saranno presenti più o meno ovunque. 

L’esperta di materie prime Ellen R Wald PhD, in un suo articolo ha affermato che i prezzi del petrolio sono disconnessi dalla realtà. Una frase dura ma che rende bene l’idea di quello che sta avvenendo al greggio creando, tra l’altro, interessanti occasioni per speculare che puoi sfruttare andando long sull’oil con i CFD. Per operare in questa direzione è sempre consigliabile fare prima pratica con un conto demo trading. Il broker eToro, ad esempio, offre 100 mila euro virtuali per imparare ad investire sul petrolio con i CFD. 

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Una spiegazione possibile per dare un senso a quanto sta avvenendo potrebbe riguardare le previsioni sull’andamento della domanda di greggio. E invece no perchè, come messo in evidenda da un recente report dell’Agenzia Internazionale per l’Energia AIE, le previsioni sulla domanda di petrolio nel 2021 sono negative. La spiegazione che fa riferimento alle stime sulla domanda di oil è quindi da scartare. Non è quello che spiega  la corsa del valore del greggio nonostante i lockdonw. 

E allora cosa resta per spiegare il cortocircuito dalla realtà? Dall’analisi grafica si può vedere come il valore del greggio da inizio anno sia in calo del 24 per cento. Questo elemento potrebbe spingere gli investitori a comprare per approfittare del tradizionale ottimismo di fine anno. 

Questa è una spiegazione valida da cui puoi partire per impostare la tua strategia trading sul greggio. Per investire al rialzo sul petrolio, puoi usare un CFD Petrolio operando con un broker autorizzato come ad esempio Plus500 (qui la recensione) che ti offre la demo gratuita per fare pratica senza rischi. 

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Perchè un sell-off di fine anno è da escludere

Pur ammettendo che i prezzi del petrolio sono oramai disconnessi dalla realtà, Ellen R Wald PhD è fermamente convinta che non ci sarà alcun assestamento nelle prossime settimane. E’ molto probabile che il petrolio possa chiudere il 2020 sui livelli attuali. Di “stabilità” ha infatti parlato l’esperta con la Russia e Emirati Arabi Uniti che inizieranno l’anno nuovo con un forte argomento a sostegno di un aumento della produzione. 

I due paesi prodottori di greggio, infatti, potranno dire, a supporto della loro richiesta, che l’incremento della domanda da parte di Cina e India sta mostrando di essere in grado di compensare la flessione in Europa e USA.

rappresentanti di Russia ed Emirati Arabi Uniti potrebbero anche dire che il mercato del petrolio sembra non esere interessato alle deboli previsioni sulla domanda e, più in generale, ad una view sull’oil che è tutto tranne che positiva (le previsioni sul lungo termine non sono buone e questo va tenuto presente quando si imposta una strategia di lungo periodo attraverso i CFD – qui il sito ufficiale eToro). 

La possibilità che i due paesi mettano sul piatto queste osservazioni già nel prossimo meeting dell’OPEC è molto alta. Quindi sembrano  già ora esserci tutti gli elementi affinchè il prossimo summit in programma il 4 gennaio 2021 possa essere un nuovo braccio di ferro tra i paesi che vorrebbero produrre più greggio, a partire da Russia e Emirati Arabi Uniti, e il fronte dei paesi che invece vorrebbero produrre di meno che è guidato dai sauditi. 

Fino a quella data la disconnessione dei prezzi del greggio dalle aspettative continuerà a restare alta favorendo un approccio specualtivo sull’oil che può essere attuato attraverso i CFD (qui la demo eToro).

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