Il crescente rischio che molti paesi europei siano costretti a varare un nuovo lockdown per contenere la pandemia di coronavirus e salvare così gli ospedali dal rischio saturizzazione, è decisamente alto. Inevitabile che gli investitori inizino a preoccuparsi su quelli che potrebbero essere gli effetti di un blocco sui prezzi di vari asset sensibili.
Nel corso della prima ondata di Covid19, il petrolio è stato uno degli asset che hanno registrato le performance peggiori. Chi è solito investire sulla quotazione petrolio ricorderà certamente quanto avvenuto tra marzo e aprile con i prezzi crollati ai minimi. Il grafico seguente riporta proprio quello che è avvenuto in quel periodo a dimostrazione del danno causato dal lockdown alle quotazione del greggio.
Ma perchè rivangare ricordi così negativi? Il motivo è semplice: molti investitori sono convinti che già oggi il petrolio stia temendo l’eventualità di un nuovo lockdown.
Imparare a gestire questo rischio è essenziale per poter continuare ad investire sul petrolio. La volatilità che si potrebbe prospettare per le prossime settimane è un’occasione per operare ma solo se si agisce con prudenza. Indispensabile imparare a fare trading online in modo corretto aiutando anche con il conto demo gratuito che molti broker affidabili, come ad esempio eToro (leggi qui la recensione) mettono a disposizione.
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Il petrolio ha paura di un altro lockdown?
L’interpretazione dei fatti e il continuo aggiornamento sulle ultime notizie sono indispensabili per capire cosa potrebbe succedere alla quotazione petrolio in caso di nuovo lockdown.
Per quello che riguarda la produzione, la situazione di partenza è la seguente: attualmente l’Arabia Saudita è passata dal produrre 7.55 milioni di barili al giorno a giugno, a 8.44 milioni a luglio. Stando alle previsioni ci dovrebbe essere una produzione di 9 milioni di barili al giorno e, dopo la normalizzazione della domanda, il livello dovrebbe tornare a 10 milioni di barili al giorno (stima per fine 2021). Sempre a luglio la produzione della Russia era pari a 8.6 milioni di barili al giorno mentre le attese per fine 2021 ammontavano a 10.8 milioni.
Considerando tutti i paesi OPEC, è plausibile una produzione di 29.1 milioni di barili nel secondo semestre del 2021. Questo livello sarebbe maggiore del 19 per cento rispetto alla produzione nel terzo trimestre dell’anno in corso.
Lato domanda, il consumo totale medio previsto per il 2020 dovrebbe essere pari a 92 milioni di barili al giorno mentre le proiezioni per il 2021 puntano su una continuazione nel trend al rialzo della domanda fino ad arrivare al target di 98 milioni di barili al giorno che comunque sarebbe di 2 milioni più basso rispetto al 2019.
Questi sono i dati e le previsioni attuali ma è logico che, in caso di evoluzione della pandemia, tutto dovrebbe essere rivisto in peggio.
Con il prezzo del petrolio nuovamente in tribolazione, gli spazi per investire tornerebbero a crescere. Il CFD trading è il mezzo più alla portata di tutti per sfruttare la volatilità del petrolio. Scegliendo un broker autorizzato come Plus500 (qui la recensione completa) avrai subito la demo gratuita per imparare a fare trading sul petrolio attraverso i CFD. Senza bisogno di lasciare il sito puoi prendere la demo seguendo il link in basso.
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Investire in petrolio rischi in caso di nuovo lockdown
Speculare sull’andamento delle quotazioni petrolio in caso di lockdown è certamente un’idea attraente ma attenzione ai rischi sempre presenti. I fattori di cui tenere conto, infatti, sono davvero tanti e spaziano dalla geopolitica all’andamento della pandemia. Tra l’altro questi due catalizzatori hanno mostrato di essere intimamente collegati all’epoca del primo lockdown. Non è detto che, anche questa volta, non possa succedere la stessa cosa.
L’attualità ci dice che oggi la Russia vorrebbe il prezzo sopra i 46 al barile. Questo target porterebbe anche dei vantaggi all’Arabia Saudita e permetterebbe ai paesi OPEC di cooperare meglio tra loro. Questo è lo scenario migliore perchè un eventuale nuovo lockdown determinerebbe tensioni tra i produttori. In questo caso non è da escludere che il prezzo del greggio possa precipitare dai livelli attuali a 25 dollari al barile. Un crollo che, lato traders, significherebbe ricorso alle strategie di short trading (qui la demo eToro ufficiale per imparare ad investire al ribasso).
Volendo dare una risposta alla domanda iniziale, un altro lockdown avrebbe effetti decisamente negativi sulla quotazione del greggio facendo saltare tutte le attuali previsioni che puntano su una ripresa della domanda.
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