Non è un momento facile per il gas naturale. I prezzi di questa materia prima che in tanti, erroneamente, ritengono essere secondaria rispetto al petrolio, a causa di una serie continua di ribassi, sono crollati ai minimi storici.
Quotazione del gas naturale mai così in basso, quindi, e logicamente tentazione di comprare a prezzi stracciati per sfruttare, in questo modo, il possibile rimbalzo del valore. Il gas naturale si candida ad essere uno degli asset con più alto appeal nei prossimi mesi proprio per questa sua convenienza di fondo. Per investire sulle quotazioni del gas naturale, l’ideale è ricorrre ad uno strumento derivato. Ovviamente nessuno può suggerire di comprare gas naturale in senso fisico (sarebbe follia) ma strumenti come ad esempio i Contratti per Differenza (qui la guida per fare trading online da zero) possono essere molto di aiuto in questi casi. Ad esempio per tradare gas naturale puoi usare un broker autorizzato come eToro (leggi qui la recensione completa) che ti mette a disposizione 100.000 euro virtuali per imparare a fare trading attraverso i CFD senza perdere soldi reali.
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Prezzo gas naturale crolla ai minimi storici: l’analisi
Il tracollo delle quotazioni del gas naturale ai minimi storici non è avvenuto da un giorno all’altro. E’ vero che questo asset si è sempre mosso all’ombra del petrolio, ma lo storico del gas negli ultimi anni è stato molto netto. Nell’oramai lontanissimo 2005, il valore del gas naturale era arrivato ai massimi storici. Parliamo di una quotazione pari a 15 dollari per milione di BTU (British Thermal Unit). Giusto per avere un’idea del ribasso che le quotazioni del gas hanno registrato nel corso degli ultimi anni, sai quale è il prezzo del gas naturale oggi? Appena 2 dollari per milione di BTU. Bastano questi due numeri per comprendere che siamo dinanzi ad un vero disastro che nel corso del tempo non ha fatto altro che consolidarsi sempre di più.
Il risultato di questo sell-off è che oggi il valore della materia prima è tornato ad essere ai livelli degli anno Novanta evidenziando un crollo del 90 per cento nel confronto con i massimi storici.
Un ribasso simile è un vero e proprio richiamo per i traders che puntano ad approfittare di questa situazione per comprare gas naturale a prezzi stracciati e puntare su un rimbalzo del valore della materia prima.
Perchè il prezzo del gas naturale è crollato?
Dinanzi alle dimensioni del crollo del valore del gas naturale e al fatto che tale tracollo sia diventato una tendenza consolidatasi di anno in anno, è spontaneo interrogarsi sui motivi alla base di un simile sell-off.
Le ragioni per cui la quotazione del gas naturale si è allontanata del 90 per cento dai massimi storici sono essenzialemente due: la forte produzione di materia prima (basti pensare che nei soli Usa dal 2005 ad oggi c’è stato un incremento del 80 per cento) e il boom delle energie rinnovabili oggi disponibili ad un prezzo più basso rispetto al passato grazie alla tecnologia.
Arrivati a questo punto è logico chiedersi come è possibile che i prezzi siano andati a picco se, alcune aree geografiche, come ad esempio l’Europa, hanno bisogno di tanto gas naturale ma ne hanno poco a disposizione?
Il motivo è semplice: gli approvviginamenti verso l’Europa, nel corso degli ultimi anni, sono diventati organici e puntuali. Infatti dagli Usa (grandi produttori come visto nell’esempio precedente) il gas naturale arriva via nave e quindi via mare (hai presente quelle enormi imbarcazioni con la scritta LNG? Ecco il gas naturale liquido è proprio lì) mentre dalla Russia arriva attraverso una serie di gasdotti.
Insomma, come già accennato in precedenza, oggi il gas naturale viaggia molto più facilmente di anni fa e tutto questo grazie alla tecnologia.
Quotazione gas naturale pronta a risalire?
In uno quadro simile cosa potrebbe spingere al rialzo il prezzo del gas naturale? Il solo catalizzatore in grado di dare una spinta decisiva al valore della materia prima sarebbe una destabilizzazione degli equilibri in essere ossia una rottura rispetto a quelli che sono i rapporti attuali tra paesi esportatori e paesi importatori.
Ed è proprio questo ciò che si profila all’orizzonte e che, fino a pochi mesi fa, era del tutto impensabile. E’ successo che gli Stati Uniti, usando come arma di pressione la stessa guerra commerciale, si sono messi in testa di diventare il fornitore di gas naturale addirittura della Cina. Un’ipotesi inverosmile? Niente affratto perchè con l’Europa, a suo tempo, avvenne pari pari la stessa cosa ossia fine delle tensioni sui dazi in cambio dell’impegno ad importare più gas naturale dagli Usa.
La Cina non è l’Europa e quindi diventa davvero difficile capire come possa evolvere questa manovra marcata Usa e a quali risultati possa arrivare. Una cosa però è certa ed è ciò che dovrebbe interessare chi fa trading sul gas naturale (qui il sito eToro per avere la demo gratis).
Il tentativo di forzare lo status quo significherà guerra dei prezzi per il gas naturale e quindi possibile incremento delle quotazioni (possibile non certo).
Per la prima volta dopo tanti anni, quindi, c’è un elemento di rottura che potrebbe cambiare il trend che il prezzo del gas naturale ha fin qui seguito. Quanto avvenuto recentemente a proposito della guerra dei prezzi sul petrolio (attori principali dello scontro sulla produzione di oro nero sono stati Russia e Cina), dimostra che ovunque ci sia uno scontro tra potenze, si creano occasioni di volatilità che sono l’ideale per fare trading attraverso strumenti derivati come ad esempio i Contratti per Differenza.
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