Fino al mese di agosto, investire nelle azioni dei colossi tech quotati a Wall Street significava raggiungere profitti a prescindere dai titoli specifici su cui si faceva trading. In altre parole era l’intero settore a brillare e di conseguenza la scelta delle specifiche azioni tech da comprare diventava secondaria. Ovviamente abbiamo semplificato al massimo il discorso ma tale semplificazione ci è necessaria per mettere in evidenza come, rispetto a quel momento, oggi tutto sia differente perchè non è più possibile investire in azioni tech senza prestare attenzione alla selezione dei titoli. Il momento in cui il comparto tech era appetibile a prescindere da tutto, è finito.
A causa della forte volatilità in atto sui mercati, quindi, anche nel tech è necessario essere selettivi. Oggi molto di più rispetto a ieri.
A affermare questo principio è stato Alan Tu, gestore del fondo T. Rowe Price Funds Sicav – Global Technology Equity, T. Rowe Price.
Prima di scendere nel dettaglio, ricordo che quando si parla di scelta dei titoli e quindi di come investire in borsa, il riferimento non è solo all’acquisto fisico di azioni. Nelle fasi che sono caratterizzate da una volatilità molto alta, può risultare molto interessante operare attraverso il CFD Trading. Se non hai conoscenze sull’argomento ti consiglio di leggere la nostra guida per principianti su come fare trading online da zero. Lato pratico, invece, il suggerimento è quello di iniziare la tua esperienza con un conto demo gratuito. Puoi ad esempio scegliere il broker eToro (qui la recensione) che offre 100.000 euro virtuali per iniziare a fare pratica.
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Correzione Azioni Tech: cosa è successo?
La recente correzione dei titoli tech deve essere intesa come una normale fase di presa di profitto successiva al rally del comparto. Ciò significa che i motivi che sono stati alla base del balzo del settore restano tutti validi e intatti. Temi forti come la digitalizzazione dell’economia, lo sviluppo dell’ecommece, dell’advertising online, il boom dello streaming dei media e dei software basati su cloud sono e restano validissimi.
Nel periodo compreso tra febbraio ed agosto il settore tech ha sovraperformato con un margine notevole l’indice S&P 500 della borsa Usa (grafico in basso).
In particolare, la 5 big del comparto, Apple, Microsoft, Amazon, Facebook e Alphabet, hanno contribuito pe roltre 800 punti base al rendimento dell’indice del periodo. Per molti titoli tech, i multipli hanno raggiunto livelli che li hanno fatti apparire sempre più esigenti.
A settembre, però, le preoccupazioni per una valutazione eccessiva, l’attesa per le elezioni Usa e le preoccupazioni per una seconda ondata di coronavirus, hanno fomentato i timori sull’effettiva capacità delle azioni tech di reggere il trend.
Non c’è quindi da stupirsi se oggi le sicurezze di un mese fa non ci sono più.
Attenzione però a non eccedere nel pessimismo perchè i recenti eccessi di mercato non possono essere neppure lontanamente paragonati al boom pre-bolla dot com di 20 anni fa. Allora i titoli tech erano quasi un’illusione che pggiava su fondamentali debolissimi. Oggi la situazione è completamente diversa anche perchè il futuro sembra oramai essere tracciato quasi fatalisticamente con le imprese che stanno accelerando la transizione al cloud.
Come investire oggi nelle azioni tech
La parola d’ordine per investire sulle azioni tech nei prossimi mesi si chiama gestione attiva del portafoglio. La selezione non riduce la volatilità dei titoli tech, ma avere a disposizione una capability di ricerca globale consente di trovare quelle società che presentano profili di rischio/rendimento attraenti.
Su tali quotate, poi, si può investire sia in modo tradizionale che attraverso strumenti derivati come ad esempio i CFD. Per imparare ad operare è consigliabile iniziare dal conto demo scegliendo broker autorizzati come ad esempio Plus500 (leggi qui la recensione). Con Plus500 avrai tanti strumenti per scegliere i migliori titoli tech di Wall Street su cui investire attraverso i CFD.
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L’analista Alan Tu ha citato l’industria del software che, negli ultimi anni anni, è stata sempre caratterizzata da tendenzialmente elevate, a dimostrazione del forte appeal di cui gode il modello SaaS. Tecnicamente valutazioni elevate sono le specchio di aspettative ma possono anche comportare molti rischi. Infatti non è raro che ci siano dei violenti ribassi se le trimestrali della società iniziano a deludere le attese.
Tuttavia le società di software non sono tutte uguali, anche se hanno registrato performance finanziarie simili. Adottando un approccio bottom-up e con una conoscenza approfondita dei singoli modelli di business, è possibile dotarsi degli strumenti per selezionare i titoli che vale la pena comprare e quelli da cui è meglio stare alla larga.
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