Le scelte strategiche di Warren Buffett in tema di materie prime e il calo dei finanziamenti sulle materie erano i due indizi citati un anno fa da Andy Hecht su Investing.com per motovare la sua convinzione che i prezzi delle materie prime fossero destinati ad una forte crescita.
In un report di un anno fa, l’esperto aveva messo l’accento sul fatto che nel corso del 2020 i prezzi di molte materie prime avessero registrato un forte incremento. Ad esempio la quotazione petrolio, rispetto ai minimi che erano stati raggiunti nel mese di marzo, era salita a settembre 2020 a 40 dollari al barile (grafico in basso).
Dinamica positiva anche per il prezzo del rame che, sempre nello stesso intervallo temporale, è passato dai 2 dollari a libbra a 3 dollari a libbra. E che dire poi del prezzo dell’argento? La quotazione dell’oro bianco è raddoppiata rispetto ai minini di marzo. Sull’oro (qui la quotazione in tempo reale) c’è poco da dire visto che il rally del metallo giallo a oltre 2000 dollari l’oncia era praticamente entrato nella storia. Anche il gas naturale, però, nel suo piccolo aveva già allora fatto notizia salendo, nel giro di pochi mesi, dai minimi di venticinque anni ai massimi del 2020. A completare il quadro descritto da Hecht erano i prezzi dei cereali che, da metà agosto 2020 avevano imboccato la strada del rialzo.
Perchè ci siamo sognati di riportare l’analisi elaborata da Andy Hecht oltre un anno fa? Il motivo è semplice: l’esperto ci aveva visto bene nella sua prediction e i prezzi di molte delle materie prime nominate in quell’analisi datata settembre 2020, hanno registrato un ulteriore aumento.
Un anno fa Andy Hecht affermava che i primi rialzi fossero in realtà prove che il mercato delle materie potesse presto imboccare una strada rialzista che sarebbe potuta cultimare nel ritorno, di molti asset, ai valori record del 2011. Come è andata lo si può vedere dalla cronaca di queste settimane guardando, ad esempio, ai valori del gas naturale o a quelli del petrolio. Insomma Andy Hecht aveva proprio ragione (e buon per chi gli ha dato retta già allora).
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La lezione di Warren Buffett
Warren Buffett aveva davvero capito che il prezzo delle materie prime era pronto a salire? Se si vanno a guardare le mosse della holding dell’oracolo di un anno fa non sembrano esserci dubbi. E’ francamente impossibile non vedere dietro l’acquisto di infrastrutture per la produzione di oro e gas naturale, effettuato oltre un anno fa, la convinzione che il trend delle materie prime fosse pronto a salire.
Se inoltre si tiene conto che Warren Buffett non è un tipo da investimenti di breve durata, si può dedurre che il trend rialzista che dovrebbe interessare le materie prime possa essere decisamente lungo. In altre parole, le decisioni dell’oracolo (leggi qui gli ultimi aggiornamenti su dove Warrenn Buffett investe) supportano l’idea che i prezzi delle materie prime dei prossimi anni possano essere più alti nel confronto con quelli attuali.
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Prezzi materie prime in rialzo? L’indizio delle banche
C’è un secondo indizio che lascia intendere che il prezzo delle materie prime potrebbe imboccare una strada rialzista nei prossimi anni. Le banche, infatti, si sono allontanate dai finanziamenti sulle materie prime. Fino allo scorso anno finanziavano la produzione di materie prime e di progetti connessi ma adesso tutto è cambiato.
Due esempi: ABN AMRO Group NV e BNP Paribas hanno reso noto che faranno un passo indietro ritireranno dalle attività di finanziamento delle materie prime. Anche altre banche sono pronte a fare mosse simili.
Cosa determinerà tutto questo? I costi per il finanziamento di scambi e produzione registreranno un aumento e questo determinerà una pressione rialzista sia sui costi di produzione che sui prezzi di mercato. In conclusione: gli sviluppi nei finanziamenti per le materie prime si aggiungeranno ad un contesto che è già rialzista per i prezzi delle commodities dando ulteriore spinta al rally.
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