Ieri la borsa di Wall Street è rimasta chiusa per festività ed è logico che oggi l’attenzione degli investitori sia tutta rivolta alla borsa americana. Che il clima in vista dell’apertura degli scambi non sia dei migliori è evidente dall’andamento delle borse europee con, ad esempio, Borsa Italiana che oggi 8 settembre 2020 segna un calo di oltre un punto percentuale e mezzo.
Tra i titoli più interessanti a Wall Street oggi ci potrebbero essere i colossi del settore tech a partire da Apple e da Tesla. Le ultime sedute sono state molto pesanti per il comparto ma si sbaglierebbe a pensare che oggi possa essere il giorno del riscatto. E’ vero che sui mercati mai dire mai, ma c’è davvero poco da sperare se si analizzano i dati del premarket. In vista dell’apertura della borsa americana, infatti, le quotazioni di Tesla segnano un crollo del 9 per cento ma anche Apple si muove in ribasso (-3 per cento) e così pure Netflix e Amazon.
Pur lasciando aperta la porta alla possibilità che il ribasso possa diminuire durante l’orario di negoziazione, è davvero difficile immaginare una giornata positiva per il settore tech. Del resto è lo stesso Nasdaq ad affondare nel pre-market con un calo dell’1,8 per cento (viceversa i futures sul Dow Jones oggi si muovono sulla parità).
Prima di analizzare i motivi alla base del nuovo quasi certo sell-off sui titoli del settore tech, ricordo che, grazie allo short trading, è possibile investire sul calo dei titoli tecnologici. Per imparare a fare CFD Trading usando le posizioni corte, consiglio di usare anzittutto un comodo conto demo. Sul mercato ci sono molte proposte da parte di broker affidabili e sicuri. Ad esempio si può scegliere il broker eToro (leggi qui la recensione completa) che fornisce 100.000 euro virtuali per imparare a comprare e vendere CFD Azioni Usa senza correre il rischio di perdere soldi reali.
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Perchè Apple e Tesla potrebbero crollare di nuovo?
Già la scorsa settimana ci eravamo occupati del crollo delle azioni Tesla e Apple mettendo in evidenza il rischio che sui titoli tech Usa potesse presto scoppiare una bolla speculativa. L’andazzo di oggi potrebbe essere molto simile a quello della scorsa settimana ma, in questo caso, le responsabilità del sell-off sono precise e facilmente identificabili. A rendere nervosi gli investitori sono le parole del presidente americano Trump che, nel corso della sua campagna elettorale per le presidenziali Usa, ha lanciato un attacco durissimo nei confronti della Cina.
Trump ha praticamente aperto la porta alla possibilità di introdurre nuovi dazi contro Pechino che, logicamente, non farebbero altro che incrementare ancora di più la tensione tra i due paesi.
In un intervento tenuto ieri Trump ha affermato: “Se non facessimo affari con la Cina, non perderemmo miliardi di dollari. Si chiama decoupling. Quindi comincerete a pensarci. Comincerai a pensare che prendono i nostri soldi e li spendono per costruire aerei, navi, razzi e missili“.
Il presidente ha poi aggiunto: “Faremo dell’America la superpotenza manifatturiera del mondo e metteremo fine alla nostra dipendenza dalla Cina una volta per tutte. Sia che si tratti di disaccoppiamento, sia che si tratti di applicare tariffe massicce come ho già fatto, metteremo fine alla nostra dipendenza dalla Cina, perché non possiamo fare affidamento sulla Cina“.
Proclami elettorali di un presidente a caccia di consensi oppure precisi impegni in caso di rielezione alla Casa Bianca? Probabilmente entrambi ma quello che davvero conta è che simili parole hanno terrorizzato i mercati come ha messo in evidenza anche Boris Scholosseberg, analista di BK Asset Management.
Come è già avvenuto in passato, i venti di guerra commerciale danneggiano soprattutto i titoli tecnologi. Ecco perchè le azioni Tesla soprattutto vanno così male nel premarket di oggi 8 settembre. Come messo in evidenza da Scholosseberg, infatti, un nuovo affondo Usa farebbe scattare subito la reazione di Pechino visto che la Cina si è detta già pronta a “creare il proprio business di progettazione e produzione di chip, cercando di fare meno affidamento sul know-how tecnologico statunitense“.
Insomma per le azioni tech si annuncia un periodo di grande effervescenza. Per non perdere occasioni di profitto, ti consiglio già da ora di imparare ad investire sui titoli tech attraverso il CFD Trading (qui la demo gratuita eToro – link ufficiale)
Investire sulle azioni Tech anche in caso di sell-off
Per un trader alle prime armi, quanto accaduto recentemente ad azioni tech come Tesla e Apple potrebbe far drizzare i capelli dalla paura. La reazione sarebbe giustificata dalle inversioni visibilissime sui grafici (prendi ad esempio in considerazione quello di Tesla).
Come messo in evidenza da Websim, l’indice dei titoli tech ha messo a segno la scorsa settimana un poco invidiabile primato. Per il paniere dei tecnologici si è trattato della peggiore settimana degli ultimi sei mesi. Il paniere ha infatti rimediato una “perdita complessiva del 3,2 per cento“. In particolare la seduta di venerdì si è chiusa con un calo dell’1,3 per cento a quota 11.313 punti “ma a metà seduta la perdita superava ampiamente il 5%. Dal minimo intraday segnato a 10.875 punti ha inanellato un rimbalzo di quasi il +4 per cento“.
Certamente è andata male ma la forte oscillazione intraday è il segnale che i titoli tech abbiano ancora molto da dire e che quindi investire in azioni tech non cadrà in disuso. Ricordo che se non te la senti di comprare azioni perchè non hai alcun interese a diventare azionista puoi comunque speculare sui prezzi con un broker affidabile come IG (leggi qui la recensione) che ti offre la demo gratuita da 30.000 euro virtuali.
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Per gli analisti di Websim, infatti, anche se alcune correzioni fisiologiche sono sempre possibili, le azioni tech sono diventate oramai talmente importanti da non poter più essere ignorate neppure dai traders pessimisti. Oggi, ha concluso da Websim, i titoli tech sono una vera e propria “asset class da avere in qualsiasi caso in portafoglio. Le dimensioni raggiunte, fanno sì che siano oggi imprescindibili“.
Crollo azioni Tesla costa caro a Musk
Il violento ribasso del valore delle azioni Tesla è costato molto caro a Musk. Il patrimonio del numero uno del colosso dell’auto elettrica, infatti, ha fatto perdere al manager qualcosa come 16,3 miliardi di dollari determinando un provvisorio calo del suo patrimonio a 82,2 miliardi. La perdita rimediata è destinata ad entrare negli annali essendo il maggior rosso registrato in un giorno dal Bloomberg Billionaires Index.
Il dato fa ovviamente impressione ma è puramente teorico visto che con un rimbalzo delle quotazioni Tesla, Musk recupererebbe gran parte del suo passivo. Del resto i conti si fanno a fine anno e sicuramente Elon Musk il 31 dicembre 2020 sorriderà visto e considerato che da inizio anno il suo patrimonio è già salito di 54 miliardi da inizio 2020 a cui vanno poi aggiunti i 2,2 miliardi di dollari incassati da un pacchetto di opzioni.
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