Da tempo si parla della possibile quotazione di Airbnb a Wall Street ma, a causa della pandemia di coronavirus, il disegno della società di portare le azioni Airbnb sulla borsa americana, ha perso slancio. Dinanzi a questa situazione, molti investitori si chiedono a che punto è l’IPO di Airbnb. La quotazione in borsa ci sarà oppure tutto è stato congelato? Negli ultimi giorni sono arrivate alcune novità che hanno contribuito a fare chiarezza sull’operazione.
A dispetto di quanto affermavano i pessimisti, non solo l’IPO di Airbnb ci sarà ma potrebbe anche essere questione di pochi mesi. La società degli affitti brevi tra privati, quindi, punta a sbarcare a Wall Street nell’immediato futuro. A spingere Airbnb a rompere gli indugi sono stati gli ultimi dati sul fronte societario. Dopo il disastro di aprile, causato dal coronavirus, nel mese di maggio ha avuto inizio un veloce recupero che si è poi concretizzato con l’ottima performance registrata nel mese di luglio.
Un dato su tutti: a luglio i pernottamenti avvenuti attraverso la piattaforma Airbnb sono stati oltre 1 milione, l’ammontare più alto da marzo scorso. Questo rimbalzo avrebbe spinto il consiglio di amministrazione di Airbnb ad accelerare i tempi e ad avviare l’iter per la quotazione a Wall Street.
Di quali tempistiche stiamo parlando? Secondo quanto affermato dal Wall Street Journal, Airbnb dovrebbe presentare alla SEC americana i documenti per l’avvio dell’IPO (Offerta Pubblica Inziale) nel giro di poche settimane. Alla luce di tale novità si può ipotizzare che le azioni Airbnb possano essere messe in quotazione a Wall Street entro il quarto trimestre dell’anno.
La novità è importante non solo per gli investitori in senso tradizionale ma anche per chi è solito investire in borsa attraverso i CFD. A tal riguardo ricordo che se vuoi imparare a fare trading con i Contratti per Differenza, puoi aprire un conto demo scegliendo, ad esempio, un broker come eToro (leggi qui la recensione completa) che ti offre ben 100.000 euro virtuali per esercitarti.
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IPO Airbnb: che prezzo attendersi?
Stando alle indicazioni formulate dalla società alla fine del 2019, l’IPO di Airbnb sarebbe dovuta partire a marzo. A causa dell’emergenza coronavirus, però, il progetto di quotazione è stato congelato e addio (momentaneo) all’IPO. Mai come in questo caso le tempistiche sono state determinanti perchè l’IPO Airbnb di oggi comunque non sarà uguale a quella che ci sarebbe stata a marzo. La società, infatti, si è dovuta quasi dissanguare per cercare di reggere all’urto provocato dal crollo del mercato degli affitti brevi.
Alcune informazioni per capire quanto il contesto di riferimento sia profondamente cambiato nel giro di pochi mesi a causa della pandemia di coronavirus. Per non essere travolta dalla crisi, Airbnb già nel mese di aprile ha dovuto raccogliere oltre 2 miliardi di dollari in titoli di debito e azioni.
Gli effetti sulla potenziale valutazione in sede di Offerta Pubblica Iniziale si sono subito fatti sentire. Infatti, a causa del crollo dell’industria travel, la valutazione di Airbnb è precipitata dai 31 miliardi di dollari di tre anni fa ad appena 18 miliardi. Se la società non è stat travolta dagli eventi è stato anche grazie al solido tentativo di contenere i costi. Nel giro di poche settimane Airbnb ha infatti tagliato del 25 per cento la sua forza lavoro.
Nonostante questo la società punta a lanciare l’IPO in un contesto che sia favorevole. Obiettivo è quello di farsi apprezzare come una delle startup di più alto valore. Del resto nel 2019, i ricavi del gruppo sono stati pari a 4,8 miliardi. Basterà questo a convincere gli investitori? Ancora una volta tutto dipende dall’andamento del coronavirus.
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