Cosa sta succedendo alla quotazione oro? La scorsa Ottava si è chiusa con il gold che è tornato a splendere come non si vedeva da tempo. Il prezzo dell’oro ha messo a segno la migliore settimana da aprile registrando una progressione di circa 3 punti percentuali tanto sul listino di New York quanto su quello di Londra.
La tendenza non sembra però trovare conferma nei dati di oggi. La quotazione oro, infatti, è in ribasso dello 0,46 per cento a quota 1722 dollari l’oncia, come è possibile vedere anche dal grafico in basso.
In questo post, però, l’attenzione non sarà rivolta tanto all’andamento del prezzo dell’oro (il cui dato serve per inquadrare il contesto di riferimento) quanto ai cambiamenti che sono avvenuti nelle modalità di investimento sul gold. Come certamente noto ci sono tanti modi per investire sull’oro. Preciso subito che in questo articolo non farò riferimento all’acquisto di oro fisico ma solo all’oro finanziario. Tra i tanti strumenti per investire sull’andamento dei prezzi del gold ci sono i futures e gli ETF.
Ebbene proprio sul mercato di futures e ETF sono avvenuti movimenti molto significativi nelle ultime settimane tanto che alcuni analisti hanno parlato di leggeri cambi nelle abitudini di investimento sull’oro.
Prima di scendere nel dettaglio, ricordo che puoi investire sull’oro attraverso il CFD Trading. I Contratti per Differenza sono uno strumento derivato che riproduce l’andamento del gold. E’ sempre consigliabile scegliere i migliori broker per investire sulle materie prime. Ad esempio puoi imparare a comprare e vendere CFD Oro usando eToro (qui trovi la recensione completa). Il broker ti offre 100.000 euro virtuali per fare pratica.
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Prezzo oro: fuga da New York, cresce Londra
In pratica l’oro sta avendo un valore diverso a Londra e New York. Il gap tra le due quotazioni si è ridotto tantissimo anche se le quotazioni dei futures al Comex continuano ad essere più alte di circa 10 dollari rispetto al prezzo spot londinese. Questa differenza, ovviamente, non fa che favorire la speculazione. In generale gli investitori hanno iniziato a voltare le spalle al mercato americano del gold.
A dirlo sono i numeri. I volumi di scambio secondo la London Bullion Market Association (Lbma) hanno superato quelli di New York arrivando giorno 26 maggio a un record di 67 milioni di once ossia 115 miliardi di dollari in termini di valore.
In particolare a Londra sono cresciuti gli scambi di contratti forward e swaps, possibili surrogati dei derivati del Comex.
Per ora non è possibile dire se il fenomeno sia temporaneo oppure se sia destinto a durare a lungo. Una cosa è però chiara: dopo tanto tanto c’è un ritorno dell’interesse verso i lingotti d’oro.
Negli ultimi giorni la corsa a comprare oro ha subito un incremento. Questo è avvenuto in scia alle dichiarazioni del presidente della FED Powell che, nella conferenza stampa successiva al Fomc di giugno 2020, ha affermato che i tempi per una ripresa dell’economia sono lunghi aggiungendo che la Federal Reserve farà tutto quello che occorre e per tutto il tempo necessario al fine sostenere la ripresa.
Tutti gli analisti sono comunque concordi nel ritenere che i tassi di interesse FED continueranno ad essere vicini allo zero almeno fino alla fine del 2022. Dal Forex alle materie prime il passo è breve e infatti i bassi tassi FED si configura come una situazione ottimale per l’oro. Tra l’altro il gold ha potuto trarre beneficio non solo dalle parole di Powell e delle mosse della FED ma anche dal recente crollo di Wall Street causato, inutile negarlo, dalla crescita dei casi di covid-19.
Insomma è il contesto stesso ad essere la situazione ideale per investire sull’oro. A tal riguardo ricordo che è possibile investire sul gold attraverso i CFD. Se vuoi imparare a comprare e vendere CFD Oro, puoi usare il conto demo Plus500. Prima di attivare la demo, però, è consigliabile leggere la recensione Plus500 disponibile a questo link.
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Investire sugli ETF oro
Dopo una breve pausa, sono nuovamente in crescita degli ETF sull’oro. Flussi positivi quindi con numeri da capogiro. Il patrimonio gestito ha superato quota 100 milioni di once e, a partire dalla fine di marzo ha segnto un aumento del 14 per cento. Nello stesso lasso temporale anche l’esposizione rialzista degli hedge funds ha segnato una flessione del 7 per cento al Comex.
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Secondo l’interpretazione data a questi dati da Bloomberg è possibile che i fondi abbiano iniziato ad impiegare gli ETF per realizzare anche operazioni di breve termine.
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