Torna un leggero sereno sul prezzo del petrolio. Il tracollo che delle quotazioni del greggio sembra essersi arrestato anche se, almeno per ora, non è possibile parlare di inversione di tendenza. Troppo profondo è stato il sell-off che ha colpito l’oro nero per potersi spingere a vedere un cambio di rotta deciso e quindi un recupero del valore che il petrolio ha perso in poche sedute.
Fatta questa premessa, va comunque posto l’accento sul rialzo della quotazione petrolio. Mentre è in corso la scrittura del post, il greggio Brent registra una progressione del 5,8 per cento a quota 30,13 dollari al barile mentre i prezzi del WTI sono in aumento del 7,22 per cento a quota 27,78 dollari al barile.
Sono questi numeri che rappresentano un sospiro di sollievo per i traders che operano al rialzo sul greggio investendo attraverso i CFD. A proposito: se vuoi unirti a loro, apri ora il tuo conto demo eToro cliccando sul link in basso:
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Ma perchè il prezzo del petrolio sta volando? Secondo gli esperti è significativo che il recupero delle quotazioni del greggio sia scattato nel momento in cui la Banca Centrale Europea ha annunciato il lancio di un Quantitative Easing da 750 miliardi di euro per sostenere l’area Euro alle prese con le ricadute economiche e finanaziarie dell’emergenza coronavirus. L’annuncio del piano ha immediatamente allentato la tensione sia sull’azionario che sull’obbligazionario. Ieri Borsa Italiana ha chiuso in rialzo ma soprattutto è calato lo spread Btp Bund.
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Ebbene non solo i mercati ma anche le quotazioni petrolifere hanno trovato nell’annuncio della BCE l’occasione per poter ripartire. Più in generale è stato il ritorno della fiducia verso le banche centrali a permettere al prezzo del petrolio di risalire dopo una serie lunga di sedute fortemente ribassiste.
Come già evidenziato nella premessa per ora non possiamo parlare di inversione di tendenza perchè il rialzo è limitato alle sole sedute di ieri e di oggi. Ma non è solo un problema temporale che ci impedisce di vedere nel balzo del prezzo del petrolio oggi, un ritorno della fiducia dei mercati sul greggio. Putroppo il sentiment resta negativo e non può essere diversamente alla luce della guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Russia.
Rialzo prezzo petrolio: quanto durerà?
Alla luce delle premessa fatta in precedenza quanto durerà il rialzo del prezzo del petrolio? Si possono fare stime e previsioni?
Appena ieri Adam Vettese, analista di eToro, aveva lanciato un allarme sulle quotazioni del greggio evidenziando che, a causa del recente sell-off, la quotazione petrolio era scesa fino a quasi 20 dollari al barile vale a dire il prezzo più basso degli ultimi 20 anni. Secondo l’esperto di eToro, un tracollo simile potrebbe presto mettere in forte difficoltà l’intero settore energetico generando forti tensioni anche sulle azioni oil.
E’ a causa del crollo del prezzo del petrolio se a Wall Street il prezzo di Chevron è crollato del 22 per cento mentre sul listino di Londra, le quotazioni di BP e di Royal Dutch Shell hanno registrato ribassi a due cifre. Molto male anche le performance di Eni e Saipem che, nei giorni del tracollo del prezzo del petrolio, hanno subito un forte deprezzamento sul Ftse Mib.
Secondo Paul Sankey, managing director di Mizuho, non è da escludere che il prezzo del petrolio possa addirittura diventare negativo nel caso in cui l’emergenza coronavirus dovesse aggravarsi ancora di più. Questa situazione paradossale avverrebbe perchè le società oil si troverebbero costrette addirittura a pagare i clienti pur di liberarsi del greggio in eccesso.
Insomma, al di là del recupero di questi ultimi due giorni, le prospettive restano sempre le stesse e si confermano negative. Per questo motivo ti consiglio di informarti su come guadagnare con il crollo del prezzo del petrolio investendo al ribasso.
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Ma perchè il rialzo del prezzo del petrolio è destinato a durare poco? A spiegarlo sono stati alcuni analisti che hanno posto l’accento su due questioni molto significative: la domanda bassissima a causa dell’emergenza coronavirus e la mancata azione dell’OPEC i cui tagli, non va dimenticato, scadono a fine marzo.
A tal riguardo gli esperti di Jefferies hanno affermato che a partire dal primo aprile “circa 4 milioni di barili aggiuntivi al giorno potrebbero fare irruzione sui mercato, spingendo potenzialmente il prezzo del petrolio verso la fascia dei $10“. Sulla stessa scia anche Edward Moya, senior market analyst di OANDA New York, secondo il quale nonostante gli stimoli fiscali e monetari la domanda energetica non riuscità a tornare su livelli normali.
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