Borse e coronavirus: quali effetti sui mercati dall’emergenza Covid19? A rispondere a questa domanda sono stati gli analisti di Goldman Sachs che hanno fatto il punto su quale potrebbe essere l’andamento dei mercati nel breve e medio termine a seguito del netto peggioramento del sentiment causato dalla pandemia di coronavirus. 

Prospettive frettolose potrebbero indurre a pensare che il peggio possa essere passato. Soprattutto dopo l’entrata in scena della BCE con il Quantitative Easing Pandemico da 750 miliardi di euro, si potrebbe essere contagiati da un ottimismo che tuttavia sarebbe irrazionale e insano. In altre parole è meglio prendere atto del fatto che borse e coronavirus hanno ormai creato un rapporto simbiotico che sarà destinato a durare molto a lungo. 

Su questo sito ci siamo già chiesti fino a quando proseguirà il crollo dei mercati fornendo tutta una serie di indicazioni e spunti operativi. In questo post, però, vogliamo andare oltre e per farlo faremo riferimento alle stime che sono state elaborate da Goldman Sachs. La celebre banca d’affari Usa si è occupata del rapporto tra borse e coronavirus arrivando alla conclusione che, prima di assistere ad un rilancio, i mercati dovranno ancora penare a lungo.

Prima di esaminare il report degli analisti, ti ricordo che queste indicazioni sono utili sia per chi opera in modo tradizionale sui mercati che per chi preferisce investire in azioni attraverso il CFD Trading. A tal riguardo ricordo che il broker eToro non solo offre la demo gratuita ma non prevede commissioni nel trading sulle azioni. Attiva la tua demo eToro dal link sottostante. 

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Borse e coronavirus previsioni 

Secondo Goldman Sachs è scritto nelle regole del gioco che dopo ogni fase di mercato orso ci sia una fase di mercato toro. Tuttavia, prima di potere vedere la ripartenza, gli indici dovranno ancora segnare dei ribassi. David Kostin ha affermato che i mercati prima di rivedere la luce potrebbero subire un ribasso di un ulteriore 25 per cento. L’attesa, ha però poi aggiunto l’analista, “è che lo S&P 500 finisca il 2020 a 3.200 punti, con un aumento del 60% rispetto ai 2.000 punti“.

Il retroterra delle previsioni di Goldman Sachs è rappresentato da un’analisi Bloomberg secondo la quale la fase rialzista più lunga di tutti i tempi si è scontrata con l’imprevisto coronavirus, esaurendosi rapidamente. Una serie di crolli rapidi e consecutivi ha fatto dimagrire tutti gli indici azionari americani. 

In questo contesto sono arrivati gli interventi delle banche centrali con la FED e la BCE (leggi qui) che sono scese in campo in modo massiccio per evitare che il panic selling potesse prevalere e distruggere le stesse economie. 

Elaborare stime in questa situazione non è semplice. Tuttavia il modello adottato da Goldman Sachs potrebbe fornire utili indicazioni poichè fa riferimento sia alla Federal Reserve che al suo Dividend Discount Model (DDM), incrociato con le precedenti crisi finanziarie.

Usando questo metodo gli analisti di Goldman Sachs prevedono che l’indice S&P 500 sia destinato a perdere un ulteriore 26 per cento. Questo ribasso porterebbe al 41 per cento il crollo registrato dall’S&P 500 dall’inizio dell’emergenza coronavirus. Uno scenario terribile che allontanerebbe tantissimi l’S&P500 dal livello record di 3.386 punti che fu raggiunto un mese fa.

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Ma prima o poi, dopo il tonfo ci sarà lo spazio per la rinascita. Goldman Sachs infatti prevede che ll’S&P 500 possa poi finire il 2020 a quota 3.200 registrando un balzo del 60 per cento. 

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