Il mercato del petrolio è in subbuglio. Questa notta nel comparto oil è successo qualcosa che non si era mai visto da quando sono stati introdotti gli indici per valutare l’andamento della quotazione petrolio. Dopo alcuni giorni difficili, il petrolio WTI è affondato sotto lo zero. Il crollo del contratto sul WTI ha dimostrato che tutti quegli analisti che già nei giorni scorsi avevano parlato di imminente evento storico con i produttori che avrebbero pagato gli acquirenti per comprare greggio, non avevano poi tutti i torti.
Al tracollo sottozero del prezzo del petrolio (scivolato fino a -37,63 dollari al barile) ha poi fatto seguito un repentino recupero che si è poi concretizzato nel corso della notte. Nel grafico seguente puoi constatare con i tuoi occhi l’andamento pazzo del greggio.
Rimandando al nostro approfondimento tecnico l’analisi dei motivi per cui il WTI è crollato, preferiamo concentrare l’attenzione in questo post a come operare al ribasso sul greggio quando le quotazioni crollano e a come investire quando invece i prezzi hanno un sussulto e rimbalzano.
In pratica risponderemo alla domanda su come operare quando le quotazioni petrolifere crollano e poi rimbalzano.
Questo perchè dinandi ad una situazione come quella in corso, diventa obbligatorio riuscire a definire una strategia di investimento per evitare che il proprio capitale possa semplicemente andare in fumo.
Crollo prezzo petrolio è occasione per investire?
Contrariamente a quello che si può essere portati a pensare, il crollo del prezzo del petrolio è un’occasione di investimento. Investire sulla quotazione petrolio in questa fase è possibile solo adottando una strategia short. Atttaverso le posizioni corte, infatti, è possibile speculare sull’andamento del prezzo del greggio. Il modo più semplice per fare short trading sul petrolio e guadagnare con i ribassi, è il CFD Trading.
Primo step per guadagnare con il crollo del prezzo del petrolio è trovare un operatore che consenta di realizzare queste operazioni. Noi di Borsainside suggeriamo sempre di scegliere solo tra i migliori broker Forex e CFD. Ad esempio puoi investire sulla quotazione petrolio facendo short trading sull’oil attraverso il broker eToro (clicca qui per leggere la recensione).
eToro ti mette a disposizione molti strumenti di analisi per operare sul greggio. Vista la delicatezza della fase, consigliamo di investire sul crollo del petrolio, copiando le mosse dei traders più bravi. Questo è possibile grazie al Copy Trading che puoi anche provare in modalità demo.
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Nel prossimo paragrafo ti spiegherò come fare ad investire sul petrolio greggio usando proprio il conto demo che hai scaricato.
Per completezza distinguerò due casi: trading al rialzo e trading al ribasso. Investirai al rialzo sul greggio se pensi che il crollo sia finito e i prezzi siano destinati a salire mentre investirai al ribasso se pensi che le quotazioni siano destinate a crollare ancora.
Crollo prezzo petrolio: conviene comprare CFD?
E’ scontato che quando il prezzo del petrolio scende troppo (e mai come adesso siamo proprio in questa situazione almeno per quello che riguarda il WTI) allora è arrivato il momento di investire.
Dal punto di vista operativo, se ti sei persuaso che in un certo arco temporale le quotazioni siano destinate a rimbalzare, non devi far altro che scaricare una piattaforma trading come ad esempio quella di eToro. Successivamente procedi in questo modo:
- Inserisci il numero di pip di distanza dello stop loss e imposta i lotti
- Avvia un ordine di acquisto (quindi stai comprando CFD sul petrolio ad un prezzo basso puntando su un rimbalzo delle quotazioni) cliccando sul pulsante “Acquista”.
Con queste due semplici mosse attiverai il tuo investimento al rialzo sul greggio.
Se effettui un acquisto di petrolio con un ordine pendente, i passaggi che dovrai eseguire sono invece questi:
- Fai click sul livello di prezzo che ti interessa
- Fai click sul livello dove vuoi impostare lo stop loss
- Fai click sul livello in cui vuoi impostare il take profit
Anche in questo caso la procedura non è complessa. Ti suggerisco di sfruttare al massimo i tempi: se dopo un crollo scatta un rimbalzo, le tue probabilità di successo sono tanto maggiori quanto prima operi. Aspettare potrebbe significare perdere importanti occasioni di trading. Capisco la paura che spesso si può avere ad operare nelle situazioni ad alta volatilità, ma strumenti come lo stop loss ti possono dare la giusta garanzia per non perdere tempo.
LEGGI ANCHE – Come gestire la volatilità dei mercati con il CFD Trading
Petrolio Long: quando tornare a comprare?
© Shutterstock
Nel precedente paragrafo ho spiegato come investire se, dopo il crollo del greggio, si prospetta un rialzo. Il come è importante ma credo che sia anche necessario capire quando è l’ora di andare long sul petrolio. Qui si entra in un terreno minato considerando che, dopo quanto avvenuto negli ultimi giorni, il petrolio è in un’area mai esplorata prima.
Cio che si può fare, quindi, sono semplici ipotesi. Secondo il trader indipendente Manuel Trotta, grazie all’Ulcer Index è possibile capire quando andare long sul petrolio.
L’Ulcer Index è un indicatore inventato da Peter Martin nel 1987 che indica quanto tempo ci mette un asser per tornare ai massimi precedenti e evidenzia quando il prezzo è statisticamente sui massimi.
Ebbene secondo l’Ulcer Index, il prossimo 23 Aprile è statisticamente è il giorno migliore della settimana per andare long sul petrolio purchè l’operazione aperta al rialzo venga chiusa entro le 19.
Sarà davvero così? Difficile dirlo ma se vuoi seguire questa strada puoi aprire un conto demo con un broker affidabile come IQ Option e prepararti ad andare long sul petrolio.
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Crollo prezzo petrolio: conviene vendere CFD?
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Poichè già immagino quello che potresti essere portato a pensare dopo aver letto il precedente paragrafo, metto subito le mani in avanti e ti riconosco che non sta scritto da nessuna parte che dopo un crollo delle quotazioni petrolifere, per forza di cose debba esserci un rimbalzo. Insomma non è da escludere che dopo una violenta contrazione, arrivi un ulteriore ribasso.
In fin dei conti proprio questo è ciò che è avvenuto a seguito dell’emergenza coronavirus nella seconda metà di aprile. Il petrolio WTI, infatti, è prima crollato fino a 10 dollari al barile per poi cadere ulteriormente sottozero, altro che ripartenza.
Lasciando le cause specifici sui motivi di questo lungo sell-off, vediamo adesso come vendere CFD sul petrolio nel caso in cui si ritenga che il crollo del prezzo dell’oil non sia finito.
Anche in questo caso gli step da seguire sono pochi e semplici.
Punto di partenza è sempre l’apertura della piattaforma. Per comodità ti suggerisco di usare sempre il broker eToro. Puoi attivare la piattaforma direttamente dal link sottostante.
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Dopo aver aperto il tuo account, non devi far altro che seguire la stessa procedura indicata nel paragrafo precedente prestando molta attenzione solo a due aspetti:
- L’attivazione di un ordine di vendita (vendi CFD petrolio perchè pensi che le quotazioni siano destinate a scendere) avviene con il tasto Sell
- L’immissione di un ordine pendente per vendere CFD sul petrolio
Crollo prezzo petrolio cause
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Dietro al crollo del prezzo del petrolio c’è, indirettamente, il coronavirus. L’epidemia in atto in tutto il mondo (con l’Italia che è diventata il nuovo grande focolaio) ha determinato un peggioramento del quadro macro cinese con contestuale riduzione della domanda. In questo contesto l’intesa tra i paesi Opec e quelli del gruppo Opec +, a partire dalla Russia, è saltata.
Il successivo accordo tra le parti è riusciuto solo a tamponare per alcuni giorni la fuga dal petrolio che poi è ripresa con maggiore violenza nel giro di pochi giorni.
Al di là di quelle che possono essere le oscillazioni momentanee, le cause del crollo del prezzo del petrolio sono state riassunte con competenza da Edoardo Fusco Femiano, Market Analyst di eToro in Italia che ha affermato che è la domanda inesistente a determinare il tracollo del greggio.
Secondo l’analista di eToro, a prescindere dai movimenti dovuti alle scadenze tecniche, è evidente che gli investitori stiano chiedendo a gran voce un accordo vero tra Usa- Russia e Arabia Saudita sui tagli alla produzione.
Adam Vettese, altro analista di eToro, ritiene che la pandemia di Covid-19, stia “riscrivendo le regole dell’economia globale. La domanda del petrolio è praticamente inesistente e questo incredibile sell-off è quasi totalmente causato dai timori relativi allo stoccaggio del greggio“.
Per Vettese, però, è importante ricordare che il Brent non è alle prese con gli stessi “problemi di stoccaggio che ha invece il greggio statunitense. Una situazione che mette proprio i produttori di petrolio USA nella condizione di maggiore sofferenza“.
Da non sottovalutare, poi, quelle che potrebbero essere le conseguenze del crollo del greggio sull’andamento dell’inflazione globale visto che alcuni paesi potrebbero subire addirittura una deflazione.
Il tracollo delle quotazioni del greggio ha spinto molti analisti a rivedere le loro previsioni sull’oro nero. Secondo Ali Khedery, ex advisor di Exxon e oggi al vertice di Dragoman Ventures, la quotazione del greggio precipiterà a 20 dollari al barile entro il 2020. Questa correzione pesantissima avrà tutta una serie di effetti geopolitici. In pratica, se non ci dovessero essere notizie positive sul fronte dell’emergenza sanitaria in atto, la tenuta stessa del sistema sarebbe in dubbio.
Ti consiglio di tenere in considerazione sia l’analisi delle cause del crollo che le prime revisioni delle stime prima di investire sul prezzo del petrolio nel lungo termine attraverso i CFD. In basso ti riporto il link al conto demo eToro gratuito che puoi usare per scommettere sull’andamento delle quotazioni.
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Crollo prezzo petrolio e titoli petroliferi
Sempre secondo Vettese, “escluso il disastro ambientale nel Golfo del Messico del 2010″, è necessario tornare agli anni Novanta per trovare un periodo storico nel quale era possibile comprare petrolio a questi prezzi. Ovviamente questa non è una consolazione per gli azionisti, anzi.
Sul fronte azionario, infatti, la correzione dei mercati ha penalizzato il settore energy che ha rimediato un ribasso di oltre il 50 per cento. Ci sono alcune società come ad esempio BP e Shell che potrebbero addirittura andare in sofferenza nel caso in cui l’attuale payout non fosse sostenibile. Secondo Adam Vettese di eToro la maggior parte delle compagnie riesce a sostenere i dividendi e ripagare gli investimenti con un prezzo medio del petrolio attorno ai 40 dollari al barile.
Con quotazioni dell’oil crude a 30 dollari al barile, le stesse politiche di dividendo e di riacquisto azioni proprie sono inevitabilmente da rivedere al ribasso.
Anche per le azioni oil, comunque, vale lo stesso discorso fatto per il prezzo del petrolio. Grazie allo short trading, infatti, è possibile investire scommettendo su un deprezzamento. eToro è il broker ideale per aprire posizioni corte sull’azionario grazie anche alla promozione nel trading sulle azioni.
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Tra le azioni che potrebbero essere penalizzate dal crollo del prezzo del petrolio ci sono anche quelle dello scisto. Secondo Névine Pollini, Equity Analyst di Union Bancaire Privée (UBP), la tensione sulle quotazioni oil, avrà un effetto immediato sull’industria americana dello scisto, con lo shale oil che diventerà troppo costoso da estrarre e tantissime società alle prese con il nodo dell’alto indebitamento.
Secondo Pollini proprio l’insolvenza tra i produttori di olio di scisto potrebbe diventare un problema. Per l’esperto UBP, il mercato del petrolio è dinanzi ad una combinazione letale. Infatti c’è un eccesso di produzione a livello globale e allo stesso tempo un rallentamento della crescita economica globale. E’ per questa ragione che gli esperti invitano ad evitare il settore e mantengono una posizione underweight.
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