Il settore azionario in assoluto più colpito dall’emergenza coronavirus è quello delle compagnie aeree e delle società di costruzione degli aeroplani. Il sell-off che interessa da alcune settimane il settore a livello mondiale, è evidente se si prende in considerazione l’andamento dei players americani. 

La scorsa settimana le azioni Boeing hanno segnato un ribasso del 12,99 per cento con le quotazioni che sono tornare sui livelli di due anni fa. E’ evidente che il titolo abbia scontato l’ormai certa contrazione del traffico aereo a livello mondiali perlomeno su alcune rotte. Nel caso di Boeing non si è trattatto solo ed esclusivamente di questo. L’emergenza coronavirus è infatti stata solo una aggravante che ha ulteriormente messo con le spalle al muro la società. Da oltre un anno i 737 MAX della Boeing sono fermi negli hangar e, stando alle stime diffuse già prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria, è molto probabile che non ci sia alcuno sblocco fino a prima dell’estate. 

In più la società Boeing negli ultimi 6 anni ha realizzato numerosi buyback ossia piani di riacquisto di azioni proprie che ovviamente hanno avuto un costo non indifferente. Ammontano infatti a 46 i miliardi di dollari che sono stati spesi dalla società americana per comprare azioni proprie. In molti dicono che se Boeing non avesse speso tutti quei soldi per i buyback, avrebbe potuto curare molto meglio la manutenzione dei suoi 737 MAX evitando che i boeing potessero finire in quarantena negli hangar. 

Senza il buyback, o comunque con un piano di acquisto di azioni proprie più ridotto, il prezzo delle azioni non sarebbe crollato e la società, forse, sarebbe riuscita a gestire meglio la seconda botta che è poi arrivata con l’insorgere dell’emergenza coronavirus. 

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I dati sull’andamento dei titoli delle compagnie aeree Usa nelle ultime sono il metro migliore per misurare la vera e propria fuga che è in atto da questi asset.

Le azioni United Airlines hanno perso il 21 per cento in una settimana, Delta Air Lines ha chiuso l’Ottava a -20.29 per cento e ancora American Airlines ha perso il 31.52 per cento, JetBlue Airways ha chiuso a -23.44 per cento, Alaska Air Group a -22.88 per cento e via via tutte le altre. Insomma per il comparto delle compagnie aeree la fine di febbraio è stata un incubo. 

Apro una parentesi per evidenziare che questi ribassi sono stati alla base degli ottimi profitti realizzati dai traders che hanno scelto di investire su queste azioni attraverso i CFD aprendo posizioni short. Ti ricordo, infatti, che il CFD Trading permette di investire scommettendo anche su un ribasso delle quotazioni. 

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Azioni compagnie aeree previsioni

Le restrizioni sui viaggi decise su molte rotte e la crescente diffusione del coronavirus non hanno dato scampo generando un sell-off molto forte. 

E’ evidente che la gente tema di mettere piede negli aeroporti e nelle stazioni e preferisca viaggiare al massimo in auto in beata solitudine. I grandi viaggi possono attendere ma possono anche aspettare i viaggi domestici e proprio la contrazione degli spostamenti anche all’interno di una singola nazione rappresenta il segna le chiaro che per i titoli delle compagnia aeree l’immediato futuro potrebbe essere peggiore del presente. 

L’americano CDC (Centers for Disease Control and Prevention – Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) avrebbe già lanciato segnali molto chiari ai cittadini americani: evitate di andare in luoghi chiusi come gli aeroporti.

E’ per questo motivo che oggi le azioni delle compagnie aeree sono un asset che deve assolutamente essere maneggiato con molta cura al pari dei titoli del settore lusso anche essi in sofferenza a causa dell’epidemia in atto 

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Evitare le azioni delle compagnie aeree non significa scappare dall’azionariato. Come messo in evidenza da Warren Buffet e da alcuni gestori, infatti, ci sono anche azioni da comprare in piena emergenza coronavirus

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