Si chiama Dogs of the Dow ovvero i cani dell’indice Dow Jones, la strategia ideata nei lontani anni Trenta da Michael O’Higgin per riuscire ad individuare i titoli della borsa Usa che presentano le più alte probabilità di sovraperformare l’indice di riferimento. Se oggi la strategia Dogs of the Down è molto seguita non è ovviamente un caso. Il successo di questo metodo di analisi e selezione titoli deriva dalle ottime performance che è stato capace di generare in passato.
Dogs of the Dow 2020 è il titolo di un report che è stato redatto da Gabriele Bellelli e che mira ad individuare quali azioni ad alto rendimento sono da comprare nell’anno appena iniziato.
Come ricordato dall’analista, per attuare la strategia Dogs of The Dow è necessario seguenti tre passaggi:
- Calcolare il dividend yield delle azioni del Dow Jones al termine dell’ultima seduta del 2019 (operativamente si tratta di rapportare il prezzo di ogni titoli con il relativo dividendo staccato)
- stilare un elenco in ordine decrescente dei vari dividend yield
- comprare i primi 10 titoli della classifica in modo equipesato ossia dando lo stesso ammontare monetario ad ogni titolo
Seguendo questi tre passaggi sarà possibile selezionare i titoli con il maggior dividend yield, ossia quelle azioni che potrebbero offrire spazi di rialzo avendo registrato una performance più bassa rispetto a quella dell’indice di riferimento.
La strategia Dogs of the Dow è molto semplice da gestire poichè, dal punto di vista operativo, si tratta solo di inserire i titoli scelti in portafoglio e mantenerli tutto l’anno, senza impostare alcuno stop loss.
Alla fine dell’anno, quindi alla fine del 2020, si procederà con il calcolo dei rendimenti e si procederà con la redazione di una nuova classifica aggiornata. Ovviamente, dal ricalcolo, potrebbero emergere anche delle novità con nuovi titoli da inserire e altri da rimuovere.
Ecco l’elenco delle azioni che formano il portafoglio Dogs of the Dow 2020:
Accanto al Dogs of the Dow 2020 ufficiale c’è poi una versione a paniere ridotto denominata small dogs of the Dow 2020 che è così composta:
Secondo Bellelli la strategia Dogs of the Dow non deve essere interpretata alla lettera nel senso che non deve tradursi in un acquisto acritico dei titoli indicati. L’analista, infatti, ritiene che questo metodo sia solo un criterio molto interessante per procedere con la selezione delle migliori azioni a maggiore capitalizzazione e per poter trovare in modo veloce e oggettivo tutte quelle azioni sottovalutate e in grado di staccare un buon dividendo.
Per la cronaca nel 2019, la strategia Dogs of the Dow è stata positiva e ha registrato un +15,53 per cento che non è bastato a sovraperformare l’indice Dow Jones che invece ha segnato un aumento del 22,33 per cento.
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